La Natività: storia e leggenda
La Natività: storia e leggenda (titolo originale The Nativity: History and Legend) è un saggio di Géza Vermes pubblicato da Penguin Books nel 2006.
The Nativity: History and Legend | |
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Autore | Geza Vermes |
1ª ed. originale | 2006 |
Genere | saggio |
Sottogenere | religione, sociologia |
Lingua originale | inglese |
In esso Vermes (professore emerito di Oxford) analizza la tradizione della Natività cercando di distinguere quanto nel racconto della stessa "vi è di verosimile e quanto deriva dal desiderio dell'uomo e dall'immaginazione creativa religiosa"[1].
La Natività nella immaginazione cristiana e nei Vangeli
modificaIl primo capitolo spiega che alcuni elementi della natività (per come sono raccontati e creduti dai cristiani) sono "con tutto rispetto parlando, lontani milioni di miglia dai fatti e dalla realtà"[2].
Ad esempio, la nascita di Gesù non è da considerarsi il 25 dicembre (data adottata successivamente dalla Chiesa nel IV secolo per rimpiazzare la festa del Sole Invitto). Giuseppe, continua Vermes, in nessuna parte dei Vangeli è scritto essere un vecchio; l'idea deriva dal protovangelo apocrifo di Giacomo fratello di Gesù.
In maniera analoga, il bue e l'asino sono assenti dai Vangeli e la loro presenza è ripresa da Isaia (1,3). Infine, da nessuna parte si menzionano tre Magi (l'idea potrebbe derivare dai 3 regali citati da Matteo: oro, incenso e mirra) e, soprattutto, non è detto che siano dei re.
Vermes rimarca come la narrazione di Luca e Matteo, pur non essendo diversa nella sostanza, in molte occasioni segue cronologie differenti e offre dati completamente indipendenti. In materia di Natività, quindi, contrariamente alla pratica comune, un approccio di lettura sinottico non può essere adottato.
Note
modifica- ^ IV di copertina del libro, The Nativity: History and Legend, London, Penguin 2006 ISBN 0-14-102446-1
- ^ The Nativity: History and Legend, pag. 10