Lucio Scipione Atellani
Lucio Scipione Atellani (... – Milano, XVI secolo) è stato un funzionario e ambasciatore italiano.
Biografia
modificaEra figlio di Giacomotto della Tela (Atellani), cortigiano e diplomatico originario della Basilicata al servizio del duca di Milano Ludovico il Moro, al quale fece dono nel 1490 di un importante edificio nel cuore di Milano,[1][2] a poca distanza della chiesa di Santa Maria delle Grazie.[3]
Seguendo le orme del padre, Lucio divenne tesoriere dello Stato, cortigiano e ambasciatore di Francesco II Sforza.[4][5] Nel 1526 aiutò il frate scrittore ed amico Matteo Bandello[6] a fuggire da Milano, a causa della congiura anti spagnola.[7]
Celebrazioni
modificaIl poeta Matteo Bandello ha dedicato a Lucio Scipione la Novella III della Prima parte (1554).[8]
Note
modifica- ^ Le case straordinarie di Milano.
- ^ Divina Milano. La Casa degli Atellani e la Vigna di Leonardo.
- ^ Milano nascosta: Dalle pietre romane alla città che sale.
- ^ Il rupestre e l’acqua nel Medioevo.
- ^ Oltre il Cenacolo: la casa degli Atellani e la vigna di Leonardo.
- ^ Il disegno incompiuto: la politica artistica di Francesco II Sforza e di Massimiliano Stampa.
- ^ Storia di Milano. Matteo Bandello e il ritratto della contessa di Challant.
- ^ Novelle di Matteo Bandello, Volume 1.
Bibliografia
modifica- Silvio Leydi, Rossana Sacchi, Il Cinquecento, Milano, Nodo Libri, 1999, ISBN 88-7185-082-3.
- Attilia Lanza, Marilea Somarè, Milano e i suoi palazzi: porta Vercellina, Comasina e Nuova, Vimercate, Libreria Meravigli editrice, 1993, ISBN non esistente.
- Piero Portaluppi, La casa de gli Atellani in Milano, 1922.