Mangiatoia di Uruk
La mangiatoia di Uruk è una scultura sumera a forma di mangiatoia, trovata sul sito di Uruk, in Iraq. Dal 1928 è parte della collezione del British Museum[1]. Condivide, assieme al vaso di Uruk, il primato di una delle prime opere mediorientali decorate con una narrativa in rilievo. L'artefatto è datato al 3300-3000 a.C., durante il cosiddetto periodo di Uruk.
Mangiatoia di Uruk | |
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La mangiatoia di Uruk esposta a Londra | |
Autore | sconosciuto |
Data | 3300-3000 a.C. |
Materiale | gesso |
Dimensioni | 15,20×96,50×35,50 cm |
Ubicazione | British Museum |
La "mangiatoia" avrebbe potuto servire come oggetto di culto nel tempio della dea Inanna. La scultura intagliata raffigura una processione di pecore, ma il significato allegorico di questa scena non è chiaro.
Storia
modificaIl reperto è stato trovato a Uruk, città di Sumer poi caduta sotto il controllo di Babilonia; ad est dell'Eufrate nel sud dell'Iraq. La mangiatoia di Trough era probabilmente un oggetto venerato in uno dei templi della città, forse in quello dedicato a Inanna. Non si conoscono le circostanze della sua scoperta, ma il maggiore del 7º lancieri V.E. Mocatta[2] era in suo possesso negli anni 1920 e lo vendette al British Museum, che l'acquistò con il sostegno del National Art Collections Fund nel 1928[1], poco prima che la Deutsche Orient-Gesellschaft effettuasse gli scavi sul sito.
Descrizione
modificaLa mangiatoia di Uruk è fatta di gesso, di forma oblunga e si estende sul lato più grandi di circa 1 metro[1]. Un frammento di un'estremità si trova al Museo dell'Asia Anteriore di Berlino . Sebbene chiamato "mangiatoia", è improbabile che fosse usato come tale; la presenza delle decorazioni sulla parte inferiore dell'oggetto suggerisce che fosse piazzato in alto e quindi difficilmente utilizzato come mangiatoia, ma piuttosto esposto al pubblico per il culto[3], forse nel tempio di Inanna, la dea principale nell'antica Mesopotamia al momento della creazione dell'artefatto. L'incisione mostra una processione di arieti, pecore e agnelli che si avvicinano o escono da un edificio fatto di canne, simile a quello in cui vivevano gli arabi delle paludi nel sud dell'Iraq[4]. Gli esperti non sono stati finora in grado di spiegare il significato delle scene, sebbene i fasci di canne sull'edificio siano stati utilizzati successivamente come simboli della dea Inanna e potrebbero identificarne il tempio[5], mentre le incisioni potrebbero simboleggiare la fecondità della terra sotto la protezione della dea.
Note
modifica- ^ a b c (EN) The Uruk Trough, su The British Museum. URL consultato il 15 marzo 2022.
- ^ (EN) Maj V E Mocatta, su britishmuseum.org. URL consultato il 15 marzo 2022.
- ^ (EN) The Uruk Trough, su Google Arts & Culture. URL consultato il 16 marzo 2022.
- ^ (EN) Stefano Anastasio, Building between the Two Rivers: An Introduction to the Building Archaeology of Ancient Mesopotamia, Archaeopress Publishing Ltd, 27 ago 2020, p. 5.
- ^ (EN) Elena George, The Mythology of Eden, Hamilton Books, a member of Rowman & Littlefield, 2014, p. 106, ISBN 978-0-7618-6289-5, OCLC 881162189. URL consultato il 16 marzo 2022.«Her [Inanna] sanctuary is illustrated in the famous late 4th-millenium (3300-3000) "Uruk Trough" now at British Museum, which depicts her reed hut in the shape of a mountain with plants growing from the roof, and lambs surrounding it.»
Bibliografia
modifica- (EN) D. Collon, Ancient Near Eastern art, Londra, The British Museum Press, 1995.
- (EN) J. Black e A. Green, Gods, demons and symbols of ancient mesopotamia, Londra, The British Museum Press, 1992.
- (EN) H.W.F. Saggs, Babylonians, Londra, The British Museum Press, 1995.
- (EN) P.P. Delougaz, Animals emerging from a hut, in Journal of Near Eastern Studies, vol. 1, n. 27, 1968, pp. 186–7.