Anarrhinum bellidifolium
La muffolaria azzurra (nome scientifico Anarrhinum bellidifolium (L.) Desf., 1798 ) è una pianta dai piccoli fiori azzurri appartenente alla famiglia delle Plantaginaceae.[1]
Muffolaria azzurra | |
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Anarrhinum bellidifolium | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Asteridi |
(clade) | Euasteridi I |
Ordine | Lamiales |
Famiglia | Plantaginaceae |
Sottofamiglia | Antirrhinoideae |
Tribù | Antirrhineae |
Genere | Anarrhinum |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Sottoregno | Tracheobionta |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Asteridae |
Ordine | Scrophulariales |
Famiglia | Scrophulariaceae |
Tribù | Antirrhineae |
Genere | Anarrhinum |
Specie | A. bellidifolium |
Nomenclatura binomiale | |
Anarrhinum bellidifolium (L.) Desf., 1798 | |
Nomi comuni | |
Anarrhinum con foglie di pratolina |
Etimologia
modificaIl nome generico (Anarrhinum) deriva da due parole greche "ana" (= senza)[2] e "rhin" (= naso)[3], ossia senza naso (in riferimento alla particolare forma della corolla)[4]. L'epiteto specifico (bellidifolium) significa "con foglie come il genere Bellis" (pratolina).[5]
Il nome scientifico della specie è stato definito inizialmente da Linneo (1707 – 1778) e perfezionato successivamente dal botanico francese René Louiche Desfontaines (Tremblay, 14 febbraio 1750 – Parigi, 16 novembre 1831) nella pubblicazione "Flora Atlantica: sive historia plantarum quae in Atlante, agro tunetano et algeriensi crescunt. Parisiis - 2: 51" del 1798.[6]
Descrizione
modificaQueste piante arrivano ad una altezza di 15 – 30 cm (massimo 60 cm). La forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap), ossia in generale sono piante erbacee, a ciclo biologico perenne, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve e sono dotate di un asse fiorale eretto e spesso privo di foglie. Per queste piante è prevista anche la forma biologica emicriptofita bienne (H bienn) con un ciclo vitale biennale (in genere nel primo anno si presentano solamente con le foglie, quindi nel secondo anno fioriscono).[4][7][8][9][10]
Radici
modificaLe radici sono secondarie da fittone.
Fusto
modificaLa parte aerea del fusto è eretta e angolosa (ha una sezione quadrangolare a causa della presenza di fasci di collenchima posti nei quattro vertici, mentre le quattro facce sono concave). La parte alta è pubescente per peli ghiandolari.
Foglie
modificaLe foglie sono dimorfe: quelle basali formano una densa rosetta con forme oblanceolato-spatolate con 3 - 5 nervi e bordi grossolanamente dentati; quelle superiori (cauline) sono palmatosette, divise in segmenti lineari, con lamina a forma lineare-spatolata. Dimensione delle foglie basali: larghezza 1 - 1,5 cm; lunghezza 4 – 5 cm. Dimensione delle foglie cauline: larghezza 1 – 2 mm; lunghezza 12 – 25 mm.
Infiorescenza
modificaLe infiorescenze sono dei racemi allungati lineari, apicali e generalmente unidirezionali. I fiori sono pedicellati. Lunghezza del pedicello: 1 mm.
Fiore
modifica- I fiori sono ermafroditi, zigomorfi e tetraciclici (ossia formati da 4 verticilli: calice– corolla – androceo – gineceo) e tetrameri (i verticilli del perianzio hanno 4 elementi).
- Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
- X o * K (4-5), [C (4) o (2+3), A 2+2 o 2], G (2), capsula.[8]
- Il calice, tuboloso-campanulato, più o meno attinomorfo e gamosepalo, è profondamente pentalobato con lobi subuguali. I lobi hanno delle forme più o meno lanceolate. Alla fruttificazione il calice è più piccolo del frutto.
- La corolla, gamopetala e tubolare (con forme da cilindriche a campanulate) del tipo bilabiata con 5 lobi patenti. Il tubo è lungo e la forma terminale della corolla è personata con chiusura delle fauci nel labbro inferiore e senza sporgenze palatali. Il labbro superiore è bilobo ed eretto; quello inferiore con tre lobi (quello mediano in genere è più piccolo di quelli laterali). È presente abassialmente uno sperone cilindrico appuntito spesso ripiegato in avanti (è 2 - 4 volte più lungo che largo). Il colore della corolla è azzurro o violaceo. Dimensione della corolla: 3 - 4 (5) mm. Dimensione dello sperone: larghezza 0,2 - 0,4 mm; lunghezza 1 mm.
- L'androceo è formato da 4 stami didinami tutti fertili. I filamenti sono adnati alla corolla e sono inclusi o poco sporgenti. Le antere, formanti una struttura simile ad un anello, sono composte da due teche distinte; la deiscenza è longitudinale attraverso due fessure. I granuli pollinici sono tricolporati.
- Il gineceo è bicarpellare (sincarpico - formato dall'unione di due carpelli connati). L'ovario è supero con placentazione assile e forme subglobose. Gli ovuli per loculo sono numerosi, hanno un solo tegumento e sono tenuinucellati (con la nocella, stadio primordiale dell'ovulo, ridotta a poche cellule).[11]. I loculi a volte sono molto ineguali. Lo stilo ha uno stigma da capitato a fortemente bilobo. Il disco nettarifero è distinto e presente.
- Fioritura: da (maggio) giugno a settembre (ottobre).
Frutti
modificaRiproduzione
modifica- Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama) quali imenotteri, lepidotteri o ditteri o il vento (impollinazione anemogama)[7] oppure, nei tropici, tramite colibrì (impollinazione ornitogama).[12][13]
- Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
- Dispersione: i semi cadendo (dopo aver eventualmente percorso alcuni metri a causa del vento - dispersione anemocora) a terra sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).
Distribuzione e habitat
modifica- Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Nord Ovest Mediterraneo (Eurimediterraneo).
- Distribuzione: in Italia è una specie rara e si trova solamente nel Nord-Ovest. Nelle Alpi è presente nella provincia di Como; all'estero, sempre nelle Alpi, si trova in Francia dipartimento di Drôme. Sugli altri rilievi europei collegati alle Alpi si trova nel Massiccio Centrale e nei Pirenei.[15]
- Habitat: l'habitat tipico per questa pianta sono i pendii aridi e le sabbie (a composizione silicea); ma anche ripari sotto le rocce, ghiaioni, pietraie e ruderi in generale. Il substrato preferito è siliceo con pH acido, medi valori nutrizionali del terreno che deve essere secco.[15]
- Distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare fino a 400 m s.l.m.; frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: quello collinare e quello planiziale – a livello del mare.
Fitosociologia
modificaDal punto di vista fitosociologico alpino Anarrhinum bellidifolium appartiene alla seguente comunità vegetale:[15]
- Formazione: comunità delle fessure, delle rupi e dei ghiaioni.
- Classe: Adiantetea
- Ordine: Galeopsietalia
- Alleanza: Galeopsion segetum
Tassonomia
modificaLa famiglia di appartenenza di questa specie (Plantaginaceae) comprende 113 generi con 1800 specie[8] (oppure secondo altri Autori 114 generi e 2400 specie[9], o anche 117 generi e 1904 specie[16] o 90 generi e 1900 specie[17]) ed è suddivisa in tre sottofamiglie e oltre una dozzina di tribù. Il genere della specie di questa voce appartiene alla sottofamiglia Antirrhinoideae (tribù Antirrhineae) e si compone di 8 specie distribuite dal Mediterraneo all'Etiopia.[7]
La specie Anarrhinum bellidifolium fino a poco tempo fa era circoscritta nella famiglia Veronicaceae o Scrophulariaceae a seconda dei vari Autori.[7] L'attuale posizione tassonomica è stata realizzata con i nuovi sistemi di classificazione filogenetica (classificazione APG).[17]
Il numero cromosomico delle specie di questo genere è: 2n = 18.[7]
Il basionimo per questa specie è: Antirrhinum bellidifolium l., 1753.[15]
Sottospecie
modificaPer questa specie è riconosciuta la seguente sottospecie:[1]
- Anarrhinum bellidifolium subsp. laxiflorum (Boiss.) Malag., 1973
Sinonimi
modificaL'entità di questa voce ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[1]
- Anarrhinum anarrhinum (L.) Druce
- Anarrhinum bellidifolium f. albiflorum I.Nogueira & M.T.Almeida
- Anarrhinum linnaeanum Jord. & Fourr.
- Anarrhinum lusitanicum Jord. & Fourr.
- Anarrhinum violaceum Dulac.
- Antirrhinum bellidifolium L.
- Dodartia linaria Mill.
- Linaria bellidifolia (L.) Dum.Cours
- Simbuleta bellidifolia (L.) Kuntze
- Anarrhinum laxiflorum Boiss. (sinonimo della sottospecie laxiflorum)
- Simbuleta laxiflora Kuntze (sinonimo della sottospecie laxiflorum)
Altre notizie
modificaIl anarrhinum con foglie di pratolina in altre lingue è chiamato nei seguenti modi:
- (DE) Gänseblümchenblättriger' Lochschlund
- (FR) Anarrhinum à feiulles de pâquerette
Note
modifica- ^ a b c The Plant List, http://www.theplantlist.org/tpl1.1/record/kew-2636238 . URL consultato il 23 gennaio 2018.
- ^ David Gledhill 2008, pag. 47.
- ^ David Gledhill 2008, pag. 330.
- ^ a b Motta 1960, Vol. 1 - pag. 114.
- ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 23 gennaio 2018.
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 23 gennaio 2018.
- ^ a b c d e Kadereit 2004, pag. 379.
- ^ a b c Judd et al 2007, pag. 493.
- ^ a b Strasburger 2007, pag. 852.
- ^ Pignatti 1982, Vol. 2 - pag. 539.
- ^ Musmarra 1996.
- ^ Wolfe et al 2006.
- ^ Pignatti 1982, Vol. 2 - pag. 522.
- ^ Conti et al. 2005, pag. 52.
- ^ a b c d e Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 200.
- ^ Olmstead 2012.
- ^ a b Angiosperm Phylogeny Website, su mobot.org. URL consultato il 15 gennaio 2017.
Bibliografia
modifica- Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole, 1996.
- Richard Olmstead, A Synoptical Classification of the Lamiales, 2012. URL consultato il 29 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 17 settembre 2019).
- Kadereit J.W, The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VII. Lamiales., Berlin, Heidelberg, 2004.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 496, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore, 1960.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia., Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
- D.Aeschimann, K.Lauber, D.M.Moser, J-P. Theurillat, Flora Alpina., Bologna, Zanichelli, 2004.
- F.Conti, G. Abbate, A.Alessandrini, C.Blasi, An annotated checklist of the Italian Vascular Flora, Roma, Palombi Editore, 2005, ISBN 88-7621-458-5.
- David Gledhill, The name of plants, Cambridge, Cambridge University Press, 2008.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Anarrhinum bellidifolium
Collegamenti esterni
modifica- Anarrhinum bellidifolium IPNI Database
- Anarrhinum bellidifolium The Plant List - Checklist Database
- Anarrhinum bellidifolium EURO MED - PlantBase Checklist Database