Nag Arnoldi
Nag Arnoldi (Locarno, 18 settembre 1928 – Lugano, 11 febbraio 2017) è stato uno scultore, pittore e insegnante svizzero-italiano. Era lo scultore ticinese più conosciuto al mondo[1].
Biografia
modificaSi forma artisticamente presso gli atelier luganesi di Mario Chiattone, Antonio Chiattone, Carlo Cotti, Giuseppe Foglia e Filippo Boldini.
A partire dal 1954 inizia ad esporre i suoi quadri in alcune mostre a Lugano e nelle località limitrofe, per poi partecipare negli anni successivi ad esposizioni sempre più importanti in tutte le maggiori città svizzere. Inizia ad interessarsi alla scultura nel 1960, quando si reca spesso in Messico (dove vive il fratello) venendo in contatto con l'arte indigena maya e azteca e delle Civiltà precolombiane.
Espone sempre più spesso nel continente americano: in Messico ma anche a Porto Rico, alle Isole Vergini e negli USA. Dagli anni '70 si dedica prevalentemente alla scultura. Dal 1971 vive a Comano alternando soggiorni a Venezia e Città del Messico.
Buona parte delle sue sculture sono state fuse presso la fonderia Perseo di Mendrisio con cui ha collaborato per anni[2].
Il Museo Cantonale d'Arte di Lugano conserva le sue seguenti opere:
- Cavallo, 1956, pastello a cera 'graffito' su carta da blocco a quadretti
- Natura morta, 1956, pastello a cera 'graffito' su cartone
- Cavalli, 1982, serigrafia a 3 colori su carta
Alcune altre sue opere:
- Comologno, Case del villaggio, affreschi in facciata, anni '50 e '60;
- Spruga, Oratorio di Santa Croce, in facciata, crocifisso in bronzo, 1960;
- Comano, Oratorio dei santi Rocco e Sebastiano, parete di fondo del coro, affresco della Crocifissione (Cristo su sfondo Rosso), 1980; sculture bronzee di astati e cavalli, nei giardini pubblici;
- Neggio, chiesa parrocchiale di Santa Maria Annunziata, mensa d'altare in bronzo, 1982;
- Camorino, chiesa parrocchiale di San Martino, altare, ambone, fonte battesimale e Via Crucis, 1994;
- Calonico, chiesa parrocchiale di San Martino, statua bronzea di San Martino, 1997.
- Cevio, Pretura del Distretto di Vallemaggia, scultura, Palude, 1971, bronzo.
Note
modifica- ^ Nag Arnoldi, in Dizionario storico della Svizzera.
- ^ ulBatacc, Nag Arnoldi e Lulo Tognola: le stagioni delle collaborazioni, in http://ulbatacc.ch. URL consultato il 30 novembre 2017.
Bibliografia
modifica- AA. VV., Guida d'arte della Svizzera italiana, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007, 48, 124, 226, 228, 289, 399.
- Dalmazio Ambrosioni, Dalla soffitta sul Cassarate alle strade del mondo, in «Giornale del Popolo» del 13 settembre 2008, 27; Idem, L'uomo, gli archetipi e l'immaginario collettivo, in «Giornale del Popolo», Cultura, dal sabato 20 agosto 2011, 21.
- AA. VV.,Nag Arnoldi, sculture 1980-2010, catalogo della mostra di Milano agosto-settembre 2011, Salvioni Editore, Bellinzona 2011.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Nag Arnoldi
Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su comano-nagarnoldi.ch.
- (IT, DE, FR) Nag Arnoldi, su hls-dhs-dss.ch, Dizionario storico della Svizzera.
- (IT, DE, EN, FR) Nag Arnoldi, in SIKART Dizionario sull'arte in Svizzera.
- Nag Arnoldi, su lacolomba.ch. URL consultato il 1º dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 3 aprile 2008).
- Il Sacro nelle opere di Nag Arnoldi (PDF), su ilgardaincoro.it. URL consultato il 1º dicembre 2012 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2016).
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