Nāṣiriyya
Nassiriya o Nāṣiriyya (in arabo الناصرية?, al-Nāṣiriyya), talvolta scritta Nasiriyah, Nassirya, Nassiria, al-Nasiriyah o an-Nasiriyah, è una città irachena, capoluogo del governatorato di Dhi Qar. Famosa per gli attacchi contro le Forze armate italiane dal 2003 al 2006.
Nassiriya capoluogo di Governatorato | |
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الناصرية al-Nāṣiriyya | |
Centro di al-Nāṣiriyya | |
Localizzazione | |
Stato | Iraq |
Governatorato | Dhi Qar |
Distretto | Non presente |
Territorio | |
Coordinate | 31°02′54.68″N 46°15′19.91″E |
Altitudine | 7 m s.l.m. |
Superficie | 1 766 km² |
Abitanti | 632 135[1] (2008) |
Densità | 357,95 ab./km² |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 64001 |
Prefisso | 00964 |
Fuso orario | UTC+3 |
Cartografia | |
Geografia e demografia
modificaSituata sulle rive dell'Eufrate, circa 360 km a sud-est di Baghdad vicino alle rovine di Ur, l'antica città dei Caldei, Nāṣiriyya ha una popolazione di 632 135 abitanti (dati del 2008[1]), in gran parte di religione musulmana sciita. Ma esistono anche piccole comunità di musulmani sunniti e di Mandei (Cristiani di San Giovanni).
Storia
modificaLe origini
modificaLa città nacque nel 1872 e prese il nome dal suo fondatore lo Shaykh Nāṣir al-Saʿdūn della confederazione tribale araba degli al-Muntafiq.
Durante la Prima Guerra Mondiale, nel luglio 1915, i britannici conquistarono la città che a quel tempo faceva parte dell'Impero ottomano. Nella battaglia per la conquista morirono circa 400 soldati, fra britannici e indiani, e circa 2 000 soldati dell'esercito turco.
Attualità
modificaNel 2003 è stata coinvolta nella Seconda guerra del golfo. Dal 23 marzo al 2 aprile 2003 si svolse una battaglia tra la II Brigata dei Marine USA, coadiuvata da reparti dell'esercito britannico, e lꞌesercito iracheno, che si concluse con una sofferta vittoria statunitense.
La guerra, e soprattutto il dopoguerra, ha danneggiato molti edifici della città. La scelta di Nassiriya come acquartieramento delle truppe italiane (3 000 militari) della missione umanitaria, finanziato con 232 000 451 euro, a fronte dei restanti aiuti italiani all'Iraq (l'ospedale italiano a Baghdad, protetto da 30 carabinieri e costato 12 000 000 €) è sempre stata giustificata ufficialmente per "ragioni umanitarie" e anche "culturali", a motivo dell'alto valore storico/archeologico della zona di Nāṣiriyya. Tale scelta è stata oggetto di un'interpellanza parlamentare[2] in quanto, anche secondo un'inchiesta televisiva di RaiNews24, tale acquartieramento sarebbe stato dettato da motivi ben diversi, di natura prettamente strategico-economica.[3]
L'area attorno a Nāṣiriyya possiede importanti giacimenti di petrolio, è attraversata da un importante oleodotto ed è ricca di uranio (non ancora sfruttato). L'AGIP, in partnership con Repsol, controlla una raffineria a 4 km da Nassiriya, dove ha anche sede la Oil Distribution Company[3]. Il principale fatto d'arme del dopoguerra avvenne il 12 novembre 2003, quando in un attentato suicida morirono 28 persone, tra cui 19 italiani (12 carabinieri, 5 militari dell'esercito e 2 civili). Altre azioni armate si verificarono il 6 aprile 2004 e il 27 aprile 2006.
Monumenti e luoghi d'interesse
modificaIl museo della città ha una importante collezione di reperti Sumeri, Assiri, Babilonesi e Abbasidi. Le rovine delle antiche città di Ur e Larsa sono situate nelle vicinanze.
Note
modifica- ^ a b PopulationData.net
- ^ On. Antonello Falò, marzo 2004.
- ^ a b Sigfrido Ranucci, In nome del petrolio - la verità scomoda, su RaiNews24, RaiTV, 13 maggio 2005. URL consultato il 18 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 1º febbraio 2014).
Voci correlate
modifica- Seconda guerra del golfo
- Attentati di Nassiriya contro le truppe italiane, nell'ambito della operazione Antica Babilonia
Altri progetti
modifica- Wikinotizie contiene notizie di attualità su Nasiriyya
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Nasiriyya
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