Neomonachus tropicalis
La foca monaca dei Caraibi (Neomonachus tropicalis Gray, 1850) è un mammifero pinnipede estinto presumibilmente negli anni cinquanta.
Foca monaca dei Caraibi | |
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Neomonachus tropicalis | |
Stato di conservazione | |
Estinto (1952)[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Ordine | Carnivora |
Superfamiglia | Pinnipedia |
Famiglia | Phocidae |
Genere | Neomonachus |
Specie | N. tropicalis |
Nomenclatura binomiale | |
Neomonachus tropicalis Gray, 1850 | |
Sinonimi | |
Phoca tropicalis, Monachus tropicalis |
Descrizione
modificaLa foca monaca caraibica possedeva un corpo relativamente grande e robusto, raggiungeva i 2,4 m e pesava circa 170–270 kg. I maschi erano probabilmente un po' più grandi delle femmine. La loro colorazione era brunastra e/o grigia, con la parte inferiore più chiara della zona dorsale; gli adulti erano più scuri dei giovani. La foca monaca caraibica era anche nota per ospitare alghe che crescevano sul pelo, dando loro un aspetto leggermente verdastro, simile alla foca monaca hawaiana.
Comportamento e biologia
modificaI documenti storici suggeriscono che questa specie può aver avuto dei luoghi di agglomerazione di esemplari, i gruppi potrebbero essere stati organizzati in base all'età degli animali. La loro dieta molto probabilmente consisteva in pesci e crostacei.
Come altre foche la foca monaca caraibica non era molto veloce in terra. La sua mancanza di paura per l'uomo e una natura pacifica e curiosa hanno contribuito alla sua estinzione.
Riproduzione e longevità
modificaLe foche monache caraibiche avevano una lunga stagione riproduttiva, in Messico raggiungeva il picco all'inizio di dicembre. Questa foca, come le altre foche monache, possedeva quattro capezzoli retrattili che servivano per allattare i propri piccoli. I cuccioli appena nati erano lunghi probabilmente circa 1 metro e pesavano circa 16-18 chilogrammi. Si ritiene che la durata media della vita di questo animale fosse stata di circa vent'anni.
Habitat
modificaLa foca monaca caraibica viveva in acque temperate, subtropicali e tropicali del Caraibi, Golfo del Messico e sull'Oceano Atlantico. Prediligeva gli atolli, isole appartate, lagune e barriere coralline, ma erano presenti anche sulle coste continentali e nelle acque profonde al largo.
Storia
modificaLa presenza del mammifero nel Mar dei Caraibi è stata segnalata per la prima volta nel 1494 da Cristoforo Colombo che nel resoconto del suo secondo viaggio scrisse di averne ucciso 8 esemplari per ottenere la carne con cui sfamare il suo equipaggio[2]. L'ultimo avvistamento confermato risale al 1952 quando lo studioso C.B. Lewis censì una piccola colonia presso l'isola Serranilla (Colombia), a 150 km dalla Giamaica[2].
Note
modifica- ^ (EN) Neomonachus tropicalis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ a b (EN) Kyle Baker, So many seals, so little time: The rapid extinction of the Caribbean monk seal, su monachus-guardian.org, The Monachus Guardian. URL consultato il 18 gennaio 2014.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Monachus tropicalis
- Wikispecies contiene informazioni su Monachus tropicalis
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Profiles: Caribbean Monk Seal, Monachus tropicalis, su monachus.org. URL consultato il 10 dicembre 2008 (archiviato dall'url originale il 17 aprile 2007).
- (EN) The Extinction Website - Species Info - Monachus tropicalis, su petermaas.nl. URL consultato il 10 dicembre 2008 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2007).