Norbert Brunner
Norbert Brunner (Naters, 21 giugno 1942) è un vescovo cattolico svizzero, dall'8 luglio 2014 vescovo emerito di Sion.
Norbert Brunner vescovo della Chiesa cattolica | |
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Ad serviendam spem nostram | |
Incarichi attuali | Vescovo emerito di Sion (dal 2014) |
Incarichi ricoperti | Vescovo di Sion (1998-2014) |
Nato | 21 giugno 1942 ad Naters |
Ordinato presbitero | 6 luglio 1968 |
Nominato vescovo | 1º aprile 1995 da papa Giovanni Paolo II |
Consacrato vescovo | 9 giugno 1995 dal cardinale Henri Schwery |
Biografia
modificaNorbert Brunner è nato il 21 giugno 1942 a Naters nel Canton Vallese.
Completati gli studi primari a Naters e a Briga-Glis, è entrato in seminario a Sion nel 1963 e frequentando la facoltà di teologia presso l'Università di Innsbruck ottenendo la licenza nel 1960 e successivamente ha studiato teologia morale e diritto canonico all'Università di Friburgo laureandosi nel 1970.[1][2]
È stato ordinato presbitero il 6 luglio 1968. Dopo l'ordinazione sacerdotale è stato nominato nel 1970 professore e prefetto del Kollegium Maria Hilf di Svitto fino al 1972. Incardinatosi nella diocesi di Sion, è stato nominato cancelliere episcopale, notaio del tribunale diocesano e rettore della cattedrale fino al 1987. Dal 1988 al 1991 è stato anche economo della diocesi ed infine nel 1991 è stato nominato vicario generale.[1][2]
Il 1º aprile 1995 papa Giovanni Paolo II lo ha nominato vescovo di Sion. Ha ricevuto l'ordinazione episcopale il 9 giugno seguente per imposizione delle mani del suo predecessore, il cardinale Henri Schwery.
Durante il suo ministero è stato presidente della Conferenza episcopale svizzera dal 2010 al 2012.
Ha retto la diocesi per 19 anni, concentrando il proprio operato nella pastorale per i laici e per le famiglie e nella regolamentazione della catechesi e dell'educazione cattolica, sebbene non siano mancate polemiche e incomprensioni specialmente con i fedeli, che lo hanno accusato di essere troppo conservatore e gerarchico nonché addirittura freddo e insensibile.[3][4][5][6] Avendo rassegnato le proprie dimissioni nel 2013, papa Francesco le ha accolte l'8 luglio 2014.[7][8][9]
Posizioni
modificaNel corso degli anni, si è espresso più volte a favore dell'estensione del sacramento dell'ordine agli uomini sposati.[10][11]
Ha anche espresso la propria contrarietà alle manifestazioni del gay pride, sostenendo che dietro le legittime rivendicazioni e le ragionevoli argomentazioni si stesse però svolgendo un “gioco diabolico”, affermazione che ha portato ovviamente ad immancabili polemiche.[12][13]
Genealogia episcopale e successione apostolica
modificaLa genealogia episcopale è:
- Cardinale Scipione Rebiba
- Cardinale Giulio Antonio Santori
- Cardinale Girolamo Bernerio, O.P.
- Arcivescovo Galeazzo Sanvitale
- Cardinale Ludovico Ludovisi
- Cardinale Luigi Caetani
- Cardinale Ulderico Carpegna
- Cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni
- Papa Benedetto XIII
- Papa Benedetto XIV
- Papa Clemente XIII
- Cardinale Marcantonio Colonna
- Cardinale Giacinto Sigismondo Gerdil, B.
- Cardinale Giulio Maria della Somaglia
- Cardinale Carlo Odescalchi, S.I.
- Cardinale Costantino Patrizi Naro
- Cardinale Serafino Vannutelli
- Cardinale Domenico Serafini, Cong. Subl. O.S.B.
- Cardinale Pietro Fumasoni Biondi
- Arcivescovo Filippo Bernardini
- Vescovo François-Nestor Adam, C.R.B.
- Cardinale Henri Schwery
- Vescovo Norbert Brunner
La successione apostolica è:
- Vescovo Jean-Marie Lovey, C.R.B. (2014)
Note
modifica- ^ a b (DE) Seine Exzellenz Msgr. Norbert Brunner Bischof von Sitten (PDF), su www.cath-vs.ch.
- ^ a b Mons. Norbert Brunner, su www.ivescovi.ch, 28 settembre 2014.
- ^ (DE) Alt-Bischof Brunner wird 80, su www.kath.ch.
- ^ (DE) Dank an Bischof Norbert Brunner, su www.cath-vs.ch.
- ^ (DE) Seelsorge: Bischof Norbert Brunner fordert Umdenken in den Pfarreien, su www.kath.ch.
- ^ (DE) Norbert Brunner trug nicht leicht am Amt, su www.nzz.ch.
- ^ Rinuncia del Vescovo di Sion (Svizzera) e nomina del successore, su press.vatican.va, 8 luglio 2014.
- ^ VS: dimissioni di monsignor Norbert Brunner, su www.swissinfo.ch, 5 giugno 2013.
- ^ (DE) Rücktritt: Bischof Norbert Brunner in den Fusstapfen Benedikts, su www.srf.ch.
- ^ "Sì ai sacerdoti cattolici sposati", su www.cdt.ch, 29 novembre 2009.
- ^ Mons. Brunner, si' a preti sposati, su www.lagazzettadelmezzogiorno.it, 29 novembre 2009.
- ^ (DE) Auch ein Bischof kann irren, su www.kath.ch.
- ^ (DE) «Man sollte sie einsperren und anzünden»: Die erste Gay-Pride vor 20 Jahren stösst im Wallis auf ein hinterwäldlerisches Weltbild, su www.nzz.ch.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Norbert Brunner
Collegamenti esterni
modifica- (EN) David M. Cheney, Norbert Brunner, in Catholic Hierarchy.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 201819442 · GND (DE) 188351094 |
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