Officio Sanctissimo
Officio Sanctissimo è la ventitreesima enciclica di papa Leone XIII, pubblicata il 22 dicembre 1887, scritta all'Episcopato bavarese circa la situazione della Chiesa in Baviera.
Officio Sanctissimo Lettera enciclica | |
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Pontefice | Papa Leone XIII |
Data | 22 dicembre 1887 |
Anno di pontificato | X |
Traduzione del titolo | Dal dovere santissimo |
Argomenti trattati | Sulla Chiesa in Baviera |
Enciclica papale nº | XXIII di LXXXVI |
Enciclica precedente | Vi è ben noto |
Enciclica successiva | Quod Anniversarius |
Il Papa così scrive nelle prime righe:
«[...] è Nostra intenzione rivolgere la Nostra attenta sollecitudine, con intensità del tutto particolare, ai Bavaresi. [...] speriamo e desideriamo che anche in codesto regno, che si gloria di professare il cattolicesimo fin dal tempo dei più remoti antenati, sia opportunamente contrastato qualsiasi impedimento che possa insidiare o sminuire la libertà della Chiesa cattolica. Per realizzare un così salutare proposito, Noi vogliamo esplorare ogni possibile occasione che Ci si offra, ed utilizzare senza indugio tutta l’autorità e tutto il potere di cui disponiamo. Ci appelliamo a voi, Venerabili Fratelli, e per vostro tramite Ci appelliamo a tutti i Nostri carissimi figli di Baviera, perché Ci sia dato di partecipare, secondo il Nostro potere, a tutto quanto sembri concernere l’interesse e la promozione della fede religiosa fra la vostra gente, e perché su questa materia possiamo darvi consigli, e rivolgere fiduciose sollecitazioni agli stessi poteri civili.»
Il Papa invita i fedeli a resistere al Kulturkampf[1] e condanna la Massoneria, definendola coma una "tenebrosa setta".
Contenuto
modificaChiesa in Baviera
modificaInizia con le parole: "Mosso dal 'sacratissimo dovere' (Officio sanctissimo) dell'Ufficio Apostolico, mi rivolgo ai vescovi della Baviera" e fa riferimento alla sua enciclica Iampridem del 6 gennaio 1886 e alla situazione del cattolicesimo in Prussia.
Esortazione
modificaIn linea di principio, egli ammonisce e incoraggia il clero bavarese a non desistere dal proprio impegno e opere. I vescovi avevano una posizione speciale nel rapporto tra Chiesa e Stato. A sostegno di ciò, aggiunge una lettera del suo predecessore Pio IX in cui lodava la serietà della fede e la difesa della Chiesa bavarese.
L'ufficio dell'episcopato
modificaI vescovi guidano le Chiese particolari loro assegnate con il consiglio, l'incoraggiamento e l'esempio, ma anche con l'autorità e la sacra potestà. Questa potestà, che essi esercitano personalmente in nome di Cristo, è una potestà propria, ordinaria e diretta, anche se la sua esecuzione è regolata in ultima istanza dalla più alta autorità ecclesiastica e può essere circoscritta con alcuni limiti per quanto riguarda il beneficio della Chiesa o dei fedeli. In virtù di questa potestà, i vescovi hanno il diritto e il dovere di legiferare per i loro fedeli, di emettere sentenze e di regolare tutto ciò che riguarda l'ordine del culto e l'apostolato. Ad essi è affidata la cura pastorale, costante e quotidiana, delle loro diocesi nella misura più ampia possibile. Non devono essere intesi come deputati dei vescovi di Roma, perché hanno un potere proprio e sono in verità chiamati sovrintendenti del popolo che guidano.
Questa dichiarazione fu ripresa nella Lumen gentium (n. 95).
Formazione sacerdotale
modificaPer rafforzare i membri più giovani del clero nei loro compiti, è di grande importanza fornire loro una buona formazione. I giovani sacerdoti non devono sentirsi lasciati soli a fronteggiare i "falsi filosofi" e il "male".
Scuola e Chiesa
modificaIl documento descrive inoltre lo stato dell'istruzione bavarese e chiede di preservare le scuole religiose, rifiutando quelle "miste" e la partecipazione a "lezioni ed eventi della comunità religiosa", mettendo allo stesso tempo in guardia dai falsi maestri e professori. Era dovere primario della Chiesa e del clero mantenere le scuole cattoliche e promuovere l'educazione cristiana.
Libertà della Chiesa
modificaIl testo riconosce che la Chiesa e i vescovi hanno una libertà d'azione nell'ambito delle loro attività che è per il bene della Chiesa e della società.
Questa affermazione fu ripresa anche nella Dignitatis humanae (n. 32).
Note
modifica- ^ "as Our predecessor, Pius IX., in his most loving letters addressed to the Bishops of Bavaria, (Litt. Nihil Nobis gratius, 20 Feb. 1851) praised in the highest manner the great earnestness they displayed in preserving the sacred rights of the Church, so We also freely and openly give well-deserved praise to each one of those who have bravely undertaken and carried out the defense of their ancestral faith." (n. 4 del testo inglese)
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikisource contiene una pagina dedicata a Officio Sanctissimo
Collegamenti esterni
modifica- Testo integrale dell'enciclica in italiano, su vatican.va.