PLR.I Liberali Radicali

partito politico svizzero
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Il PLR.I Liberali Radicali (in tedesco: FDP.Die Liberalen; in francese: PLR.Les Libéraux-Radicaux; in romancio: PLD.Ils Liberals) è un partito politico svizzero di orientamento liberale.[12] È stato fondato nel 2009 a seguito della confluenza di due distinti soggetti politici:

PLR.I Liberali Radicali
(DE) FDP.Die Liberalen
(FR) PLR.Les Libéraux-Radicaux
(RM) PLD.Ils Liberals
(EN) FDP.The Liberals
PresidenteThierry Burkart
SegretarioJonas Projer
VicepresidenteAndrea Caroni, Cyril Aellen, Florence Bettschart-Narbel, Alessandra Gianella, Andri Silberschmidt
StatoSvizzera (bandiera) Svizzera
SedeBerna
Fondazione1º gennaio 2009
IdeologiaLiberalismo sociale
Radicalismo
Atlantismo
Europeismo[1]
CollocazioneCentro
[2][3][4][5] /Centro-destra[6][7][8][9]
Partito europeoALDE
Affiliazione internazionaleInternazionale Liberale
Seggi Consiglio nazionale
28 / 200
(2023)
Seggi Consiglio degli Stati
11 / 46
(2023)
Seggi Consiglio Federale
2 / 7
(2019)
[10]
Seggi Parlamenti cantonali
556 / 2 609
(2019)
Organizzazione giovanileGiovani liberali radicali svizzeri
Iscritti130,000[11] (2010)
ColoriBlu
Sito web plr.ch.

I valori di riferimento della formazione politica sono la libertà, la coesione e l'innovazione.[13]

Esiste un'ala giovanile del partito: i Giovani liberali radicali svizzeri.

Ideologia

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I consiglieri federali Karin Keller-Sutter e Ignazio Cassis con il presidente del partito Thierry Burkart (al centro).

Il partito si qualifica come promotore delle libertà civili, delle responsabilità individuali, della tolleranza reciproca tra persone con opinioni ed identità diverse, dell'imprenditorialità, della responsabilità sociale, dello stato di diritto e della democrazia partecipativa e diretta.

È critico a riguardo della neutralità svizzera e sostiene il federalismo, la sovranità fiscale di ogni Cantone e gli investimenti nella sicurezza nazionale.

Considera la globalizzazione un’opportunità e sostiene una stretta cooperazione con l'Unione europea attraverso i trattati bilaterali.[14][15]

In tema di immigrazione, il partito lavora per percorsi d'integrazione puntualmente normati, contemplando al contempo la repressione della criminalità, da contrastare anche con lo strumento dell’espulsione, in conformità con il diritto internazionale.

Politica economica

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Il partito si oppone parzialmente a uno stato distributivo e regolativo, ritenendo che la società aperta e la libera iniziativa economica (da premiare e non limitare, soprattutto in senso paternalistico) siano più funzionali alla prosperità e a una maggiore stabilità sociale ed economica.

Il partito propone di adottare una legislazione fiscale semplice, con tasse basse e la libera competizione fiscale tra i cantoni, si oppone a burocrazia e regolamentazioni eccessive e predica il contenimento della spesa pubblica, tuttavia crede che la mano pubblica debba fornire alcuni servizi che i cittadini e il settore privato potrebbero assicurare.

Il partito è favorevole allo Stato sociale, alla scuola pubblica e centralizzata, e a una sanità fortemente regolamentata e con una partecipazione pubblica.

Consiglieri federali

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Dal 1848 i liberali radicali hanno fornito 69 consiglieri federali.

Presidenti

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  1. ^ http://books.google.it/books?id=LmfAPmwE6YYC&pg=PA485&redir_esc=y#v=onepage&q&f=false.
  2. ^ FDP. The Liberals, su britannica.com.
  3. ^ Obtaining Party Positions on Immigration in Switzerland: Comparing Different Methods, su onlinelibrary.wiley.com.
  4. ^ Obtaining Party Positions on Immigration in Switzerland: Comparing Different Methods (PDF), su core.ac.uk. URL consultato il 28 settembre 2020 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2022).
  5. ^ The Parliamentary and Executive Elections in Switzerland, 2011, su kar.kent.ac.uk.
  6. ^ Edgar Grande e Martin Dolezal, Political Conflict in Western Europe, Cambridge University Press, 2012, p. 102, ISBN 978-1-107-02438-0.
  7. ^ Paolo Dardenelli, Switzerland: Europe's first federation, in John Loughlin, John Kincaid e Wilfried Swenden (a cura di), Routledge Handbook of Regionalism and Federalism, Routledge, 2013, p. 303, ISBN 1-136-72769-8.
  8. ^ Wolfgang Streeck, Jurgen Grote, Volker Schneider e Jelle Visser (a cura di), Governing Interests: Business Associations Facing Internationalism, Routledge, 2005, p. 60, ISBN 978-0-203-01588-9.
  9. ^ Switzerland—Summary: Political Structure, su country.eiu.com, Economist Intelligence Unit, 12 marzo 2014. URL consultato il 9 novembre 2019.
  10. ^ Si tratta di Ignazio Cassis e Karin Keller-Sutter.
  11. ^ Das politische System der Schweiz - www.ch.ch (archiviato dall'url originale il 25 maggio 2013).
  12. ^ (DE) Statuten (PDF), su fdp.ch, p. 4. URL consultato il 26 settembre 2022.
  13. ^ WNG agence digitale, PLR I Liberali Radicali - Vision, su PLR I Liberali Radicali. URL consultato il 23 dicembre 2022 (archiviato dall'url originale il 23 dicembre 2022).
  14. ^ (FR) Stratégie pour le futur (PDF) [collegamento interrotto], su plr.ch, FDP. URL consultato il 28 dicembre 2016.
  15. ^ René Schwok, Switzerland - European Union: An Impossible Membership?, Peter Lang, 2009, p. 89, ISBN 978-90-5201-576-7.

Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN140185180 · ISNI (EN0000 0001 1012 9113 · LCCN (ENn80115497 · GND (DE16065440-3 · J9U (ENHE987007261472905171