Durante la preparazione al campionato ci furono vittorie su vittorie per gli uomini di Stefano Sacripanti, ma all'esordio in campionato vennero fermati dalla Virtus Bologna, mettendo comunque grande paura ai padroni di casa lanciando un forte segnale. Nonostante ciò alla decima giornata i canturini si trovarono in quarta posizione e in questo modo i biancobù rinnovarono la passione dei loro tifosi che negli ultimi anni si era un po' affievolita. Il girone di andata venne chiuso in quinta posizione e la Pallacanestro Cantù seppe per la prima volta nella sua storia qualificarsi alle Final Eight di Coppa Italia, dove però venne eliminata immediatamente dalla Montepaschi Siena. Il campionato venne chiuso in quarta posizione e ai playoff i canturini incontrarono ancora una volta la Montepaschi Siena contro cui giocarono una partita più bella dell'altra culminante con il 77-58 di gara-3, guadagnandosi l'accesso alle semifinali contro la Skipper Bologna. Evento storico per la Pallacanestro Cantù che arrivava da stagioni molto difficili e l'ultima semifinale scudetto l'aveva disputata nella stagione 1992-1993. Così il 28 maggio iniziò una lunga saga tra Skipper Bologna e Cantù. Al PalaDozza per la Oregon Scientific Cantù non ci fu partita, ma a Cucciago le cose cambiarono e fu Cantù ad avere la meglio. Nella terza partita gli uomini di Stefano Sacripanti riuscirono a rimanere in partita solo per i primi venti minuti ma poi i bolognesi ebbero la meglio, ma successivamente al Pianella la Pallacanestro Cantù riuscì ad impattare la serie sul 2-2. In gara-5 i biancoblù stupirono tutti chiudendo anche avanti di nove a dieci minuti dalla fine, poi, complice un canestro contestatissimo di Gianluca Basile da tre, la Skipper Bologna riuscì a rimontare lo svantaggio e a vincere 68-64. Il traguardo della finale scudetto venne solo sfiorato e ci fu molta delusione tra i giocatori, ma nonostante questo la società aveva ritrovato l'entusiasmo del proprio pubblico grazie alle prodezze dei "Fab Five".