Philippe Van Parijs
Philippe Van Parijs (Bruxelles, 23 maggio 1951) è un filosofo, economista e giurista belga.
È conosciuto come principale sostenitore della proposta di introduzione di un reddito di base[1]. Nel 2001 fu insignito del Prix Francqui per le scienze umane, il più prestigioso premio belga[2] in seguito al quale ha organizzato un convegno internazionale sui rapporti fra solidarietà e diversità culturali[3].
Pensiero
modificaPhilippe Van Parijs inizia il suo percorso filosofico nel campo dell'epistemologia, sotto la direzione del filosofo Jean Ladrière. Poi, durante un soggiorno di ricerca a Oxford, conobbe Gerald Cohen, fondatore del marxismo analitico, disciplina alla quale Van Parijs si dedicherà per diversi anni, insieme ai membri del September Group, più informalmente chiamato "No-Bullshit Marxism Group". Le sue ricerche dell'epoca portarono all'opera Marxism Recycled (1993). Prende atto di una rivoluzione nella teoria di classe, con il passaggio dall’opposizione capitalista-proletaria a un’opposizione operai-disoccupati, e difende una transizione dal capitalismo all’ideale comunista attraverso l’istituzione di un’indennità universale pagata a ciascun individuo incondizionatamente durante tutta la sua vita.
Quest'ultima idea costituirà il cuore della sua opera principale, Real Freedom for All (1995) che, sotto l'ispirazione di John Rawls e Ronald Dworkin, in particolare, fornisce un contributo originale alle teorie della giustizia. Partendo dal duplice presupposto che la libertà è un valore fondamentale e che le nostre società capitaliste sono piene di disuguaglianze ingiustificabili, egli dispiega la sua concezione di giustizia sociale: la difesa di una libertà reale e uguale per tutti attraverso l’istituzione, sulla scala politica più ampia possibile, di un reddito di base individuale e incondizionato, destinato in particolare:
- 1 - liberare i disoccupati dalla trappola della povertà causata dagli attuali sistemi di compensazione per l'assenza di lavoro;
- 2 - migliorare le condizioni dei lavoratori aumentando il potere contrattuale dei dipendenti nei confronti dei datori di lavoro;
- 3 - incoraggiare il lavoro indipendente, l'innovazione e l'assunzione di rischi;
- 4 - liberare le casalinghe dalla dipendenza finanziaria dai mariti.
Nel suo ultimo lavoro, Linguistic Justice (2011), Philippe Van Parijs esamina l'evoluzione contemporanea delle lingue nel mondo e arriva a due conclusioni complementari.
- 1 - La diffusione dell’inglese come nuova lingua franca deve essere incoraggiata (e sostenuta finanziariamente dai paesi anglofoni, ingiustamente favoriti dalla situazione), perché è la condizione sine qua non per lo sviluppo della giustizia sociale al di fuori delle nazioni.
- 2 - Le altre lingue devono, invece, essere tutelate, in virtù della pari stima dovuta a ciascun gruppo linguistico, mediante un principio di territorialità linguistica (chi emigra in un Paese deve imperativamente apprendere la lingua del territorio di residenza).
Scritti
modifica- Evolutionary explanation in the social sciences: an emerging paradigm , London; New York: Tavistock, 1981; Totowa (NJ): Rowman & Littlefield, 1981
- Jean Ladriere et Philippe Van Parijs (ed), Fondements d'une theorie de la justice: Essais critiques sur la philosophie politique de John Rawls, Louvain-La-Neuve: Editions de l'Institut Superieur de Philosophie, 1984
- Le scienze sociali come economia generale: una difesa , Napoli: Isveimer, 1989
- Le modele economique et se rivaux: introduction a la pratique de l'epistemologie des sciences sociales , Genève; Paris: Droz, 1990
- Qu'est-ce qu'une société juste?: introduction à la pratique de la philosophie politique , Paris: Éditions du seuil, 1991; traduzione italiana di Massimo Manisco, Che cos'è una società giusta?, Firenze: Ponte alle Grazie, 1995, ISBN 88-7928-254-9
- Philippe Van Parijs (ed), Arguing for basic income: ethical foundations for a radical reform, London; New York: Verso, 1992
- Marxism recycled , Cambridge: Cambridge university; Paris: Maison des sciences de l'homme, 1993
- Real freedom for all: what (if anything) can justify capitalism? , Oxford: Clarendon Press, c1995
- Sauver la solidarité , Paris: Les éditions du Cerf, 1996
- Real freedom for all: what (if anything) can justify capitalism? , Oxford: Clarendon press, 1997
- Refonder la solidarité , Paris: Les Editions du Cerf, 1999
- Christian Arnsperger e Philippe Van Parijs (eds), Ethique èconomique et sociale, Paris: La Decouverte, 2003; edizione italiana a cura di Daniela Piana, Quanta diseguaglianza possiamo accettare?: etica economica e sociale; introduzione di Maurizio Ferrera, Bologna: Il mulino, °2003, ISBN 88-15-09383-4
- Bruce Ackerman, Anne Alstott e Philippe van Parijs (eds), Redesigning distribution: basic income and stakeholder grants as alternative cornerstones for a more egalitarian capitalism, London; New York: Verso, 2006
- Just democracy: the Rawls-Machiavelli programme, Colchester: ECPR Press, 2011
- Linguistic justice for Europe and for the world , New York: Oxford University press, 2011
Note
modifica- ^ Philippe Van Parijs, Yannick Vanderborght, Il reddito minimo universale; trad. italiana di Giovanni Tallarico; prefazione di Chiara Saraceno, Milano: Università Bocconi, 2006, ISBN 88-8350-081-4, ISBN 978-88-8350-081-7
- ^ Fondation Francqui-Stichting, Biografia di Philippe Van Parijs, su francquifoundation.be. URL consultato il 23 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 18 marzo 2012).
- ^ Philippe van Parijs (a cura di), Cultural diversity versus economic solidarity: proceedings of the seventh Francqui Colloquium, Brussels, 28 February - 1 March 2003, Bruxelles: De Boeck, 2004
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Philippe Van Parijs
Collegamenti esterni
modifica- (FR) Pubblicazioni di Philippe Van Parijs, su Persée, Ministère de l'Enseignement supérieur, de la Recherche et de l'Innovation.
- Università di Lovanio, Pagina di Philippe Van Parijs, su uclouvain.be. URL consultato il 29 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2007).
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