Pietro di Sanclemente

Pietro di Sanclemente, noto anche come Pere de Santcliment o Pedro de Sanclemente (Barcellona, XIII secoloSalemi, c. 1300), è stato un nobile e militare spagnolo naturalizzato italiano. Fu il primo esponente della famiglia Santcliment a trasferirsi in Sicilia ed è considerato da storici quali il Mugnos e il Mango[1] capostipite della famiglia Sanclemente. Fu barone di Gibilichaleph, signore di Gibiluasili e castellano[2] di Salemi negli anni che seguirono la conquista aragonese della Sicilia.

Stemma della famiglia Sanclemente

«Pedro de Sanclemente, che hauendo acquiſtato la Caſtellania di Salem piantò iui la ſua famiglia.»

Biografia

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Membro di una nobile famiglia della Corona d'Aragona, era parente di Pere I de Santcliment, alto funzionario e consigliere reale di Pietro III d'Aragona, e dell'ammiraglio Pere II de Santcliment. Fu il capostipite dei Sanclemente, ramo siciliano dei Santcliment di Barcellona[3].

Ramon Muntaner lo annovera tra i cavalieri di nobili famiglie catalane che il 31 agosto 1282 sbarcarono a Trapani al seguito di Pietro d'Aragona[4].

Partecipò alle guerre del Vespro al fianco del sovrano aragonese e venne ricompensato dal monarca con la castellania salemitana e i due feudi di Gibilichaleph e Gibiluasili[5][6][7][8].

Prima di stabilirsi a Salemi si trattenne per qualche tempo a Trapani, dove fissò la propria residenza e ottenne l'ufficio di conservatore della gente d'armi, ossia fu il magistrato incaricato di curare l'osservanza dei regolamenti militari aragonesi, ricoprendo altresì incarichi di amministrazione dell'esercito in assetto di guerra[9].

Trasferitosi a Salemi, nel 1282 venne nominato castellano della fortezza normanna[10].

A Salemi la famiglia Sanclemente fiorì. Un suo parente, Rumbao, venne creato miles nel 1283[11]. I suoi feudi passarono invece a Claramunda.

Qualche decennio più tardi troviamo a Salemi, tra i suoi discendenti, Luigia, moglie di Pietro Bruno, barone di Canetici, procuratore generale del re Martino I di Sicilia, giurato nel 1391, regio cavaliere e regio familiare; e Giovanna, moglie di Antonio, figlio primogenito di Pietro Bruno[12].

A Salemi i Sanclemente occuperanno con regolarità le primarie cariche pubbliche fino al XVIII secolo.

  1. ^ Antonino Mango di Casalgerardo, Nobiliario di Sicilia, su bibliotecaregionalepalermo.it.
  2. ^ Ufficiale che rappresenta il potere politico in ambito locale e che svolge nella propria circoscrizione territoriale, la castellania, funzioni molteplici: militari e finanziarie, amministrative ed economiche.
  3. ^ Giuseppe Castronovo, Casati nobili ericini, a cura di Anna Burdua, Trapani, Corrao, 1997, p. 76.
  4. ^ Filadelfo Mugnos, Teatro geologico delle famiglie nobili, Palermo, Pietro Coppola, 1647, p. 53.
  5. ^ Giovanni Luca Barberi, Repertorio della feudalità siciliana (1282 - 1390), Le famiglie feudali (PDF), su storiamediterranea.it, p. 378.
  6. ^ Di Bartolo, Gli abitati della Sicilia occidentale dal periodo bizantino all'età normanno-sveva (PDF), su amsacta.unibo.it, p. 16.
  7. ^ Giovanni Luca Barberi, Repertorio della feudalità siciliana (1282 - 1390), I feudi (PDF), su storiamediterranea.it, p. 508.
  8. ^ Giovanni Luca Barberi, Repertorio della feudalità siciliana (1282 - 1390), I feudi (PDF), su storiamediterranea.it, p. 496.
  9. ^ Padre Benigno di Santa Caterina, Trapani nello stato presente, profana e sacra (PDF), su trapaninostra.it, p. 450.
  10. ^ Filadelfo Mugnos, Raguagli historici del Vespro siciliano, Palermo, Domenico d'Anselmo, 1669, p. 131.
  11. ^ Filadelfo Mugnos, Raguagli historici del Vespro siciliano, Palermo, 1669, p. 155.
  12. ^ Filadelfo Mugnos, Teatro genologico delle famiglie nobili titolate feudatarie ed antiche nobili del fidelissimo Regno di Sicilia viventi ed estinte, Palermo, Pietro Coppola, 1647, p. 186.

Voci correlate

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