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Gallipoli (Caḍḍhrìpuli in dialetto gallipolino e in greco salentino) è un comune italiano di 21.065 abitanti[2] della provincia di Lecce in Puglia.
Situato lungo la costa occidentale della penisola salentina, è il quinto centro della provincia per numero di abitanti. È sede, insieme a Nardò, della Diocesi di Nardò-Gallipoli.
La città è protesa sul mar Ionio ed è divisa in due parti: il borgo e il centro storico. Il primo è la parte più recente della città, costruita su una penisola che si protende nello Ionio verso ovest. Il centro storico, invece, si trova su un'isola di origine calcarea, collegata alla terraferma attraverso un ponte ad archi seicentesco. Di notevole importanza storico-naturalistica è l'Isola di Sant'Andrea, circa un miglio al largo del centro storico, caratterizzata dalla presenza di animali selvatici, come il Gabbiano corso.
La storia di Modugno ha origine antiche. Il territorio comunale ha accolto insediamenti abitativi sin dalla Preistoria. La città, fondata probabilmente nell’Alto Medioevo, in periodo bizantino, subì le dominazioni normanna e sveva sotto le quali il Sud Italia conobbe un periodo di sviluppo. Modugno faceva parte del feudo concesso agli arcivescovi di Bari. Venne parzialmente distrutta e poi ricostruita nel periodo angioino. Nella seconda metà del XIV secolo era un feudo sotto i re aragonesi i quali concessero la città di Modugno, con Palo del Colle e Bari, agli Sforza. Durante il periodo in cui era ducato sforzesco (ed, in particolar modo, durante il governo di Isabella d'Aragona e Bona Sforza), Modugno visse uno dei periodi di suo massimo spendore. Dopo di che si ebbe una rapida decadenza dovuta alla dominazione spagnola durante la quale, tuttavia, la città seppe dimostrare il proprio orgoglio affrancandosi dal giogo feudale tramite il pagamento di un riscatto. La situazione di crisi continuò anche durante le successive dominazioni austriaca e spagnola. La Rivoluzione Francese fece sentire i propri effetti anche nel Sud Italia e Modugno venne assediata da un’orda di sanfedisti. Per un decennio, si instaurò un governo filonapoleonico, dopo di che venne restaurato il regno borbonico che rimase in piedi sino all’Unità d'Italia.
L'assedio di Modugno del 1799 rientra nel contesto della reazione sanfedista che si verificò in Sud Italia dopo la proclamazione della Repubblica Partenopea. Le milizie sanfediste erano costituite principalmente da popolani che difendevano la figura del re, dai cambiamenti rivoluzionari introdotti dai francesi. Tra le prime città pugliesi ad essere attaccate da queste milizie popolari ci fu Modugno, perché la città aveva aderito con entusiasmo alla Repubblica sotto la pressione del comitato di Bari. Le file sanfediste erano formate da 14.000 persone, tra cui anche donne e ragazzini. Al combattimento parteciparono effettivamente circa 4.000 persone, di cui 500 erano armate di fucile. La difesa modugnese, che poteva contare su soli 120 uomini dislocati sulle terrazze delle case, durò dalle ore sei di mattina alle ore sedici, quando i Sanfedisti desistettero senza riuscire a provocare danni. Nella giornata di quella resistenza, già di per sé eccezionale, si ricorda anche un altro fatto straordinario: i Sanfedisti videro sul tetto di un'abitazione una donna con in mano un fazzoletto, che venne identificata nella Madonna Addolorata, apparsa in sostegno dei difensori.
San Vito dei Normanni (in dialettoSantu Vitu) è una città (19.807 abitanti) del Salento in provincia di Brindisi. È il settimo comune più popoloso della provincia. Sorge nell'area dell'Altosalento, a 9 km dalla costa adriatica. I suoi abitanti si chiamano sanvitesi (santuvitisi in dialetto).
Centro di antiche tradizioni mercantili e agricole, oggi essenzialmente dedito al terziario e sede universitaria, il comune, al centro di un reticolo viario nel Tavoliere settentrionale, è una città d'arte.
La città sorge in territorio pianeggiante, a circa 90 m s.l.m. Il suo agro, che geologicamente appartiene al Quaternario antico (con sabbia e argilla fossilifere, di origine marina), segue un andamento altimetrico decrescente da ovest (125 m s.l.m.) a est (26 m s.l.m.), mutando progressivamente dalle lievi crespe collinose occidentali alla più regolare piana a oriente, in corrispondenza del bacino del Candelaro.
L'agglomerato urbano si estende oltre i confini comunali e comprende una popolazione di 653.028 abitanti, mentre sono circa 1.200.000 i cittadini che vivono nell'intera area metropolitana
Città storicamente mercantile, è da sempre punto nevralgico nell'ambito del commercio e dei contatti politico-culturali con l'Est Europeo, consolidatisi grazie alla celebre rassegna della Fiera del Levante nata nel 1930 e oggi sede del segretariato per il Corridoio trans-europeo 8.
La città negli ultimi decenni ha visto avanzare il fenomeno dell'urbanizzazione incontrollata: oggi, infatti, urbanisticamente la parte moderna del capoluogo (quella sviluppatasi al di là della Bari murattiana) appare confusa e molto poco regolare.
Salento, noto anche come penisola salentina e popolarmente conosciuto come Tacco d'Italia, è una subregione dell'Italia che si estende sulla parte meridionale della Puglia, tra il mar Ionio ad ovest e il mar Adriatico ad est.
Gli abitanti dell'area, che comprende l'intera provincia di Lecce, quasi tutta quella di Brindisi e parte di quella di Taranto, si distinguono per caratteristiche glottologiche e culturali ben diverse da quelle del resto della regione. Da un punto di vista storico il Salento ha fatto parte per molti secoli dell'antica circoscrizione denominata Terra d'Otranto.
Canosa è considerata uno dei principali centri archeologici della Puglia e rappresenta uno dei casi più significativi di città a lunghissima continuità di insediamento. Reperti e vasi canosini sono in tutti i principali musei e collezioni private del mondo ma, naturalmente, testimonianze del suo glorioso passato sono disseminate nella città attuale e nel territorio circostante.
Il territorio comunale fa parte del bacino della valle dell'Ofanto e, oltre ad essere bagnato dall'omonimo fiume, che funge amministrativamente come linea dividente tra Barletta e Margherita di Savoia, ne ospita anche la foce.
Il comune, che comprende la frazione di Canne, sito archeologico e ricordato per la celeberrima battaglia vinta nel 216 a.C. da Annibale, è stato riconosciuto come città d'arte per le sue bellezze architettoniche.
Francavilla Fontana (franka'villa fon'tana, Francaidda[fɾaŋka'iɖɖa] in dialetto francavillese) è un comune di 36.603 abitanti della Puglia in provincia di Brindisi. È soprannominato anche la Città degli Imperiali, in onore degli omonimi feudatari che governarono la città ininterrottamente per quasi due secoli, portando il feudo all'apice della potenza, che di conseguenza divenne uno dei maggiori centri culturali e industriali dell'area (nell'Ottocento fu eletta capoluogo di circondario).
La città è situata 35 km a ovest del capoluogo, lungo l'antico tracciato della via Appia, ed è il terzo centro in ordine di popolosità della provincia.
La Provincia di Brindisi è una provincia della Puglia di 402.663 abitanti, con capoluogo Brindisi. È stata istituita nel 1927 per scorporazione dall'antica Terra d'Otranto e comprende 19 comuni, oltre al capoluogo. Sia da un punto di vista demografico, che per quanto riguarda la superficie, rappresenta la quinta provincia della regione.
Negli ultimi anni questa provincia ha conosciuto un processo di cambiamento del proprio assetto economico, con una progressiva diminuzione del peso dell'Industria e una crescita del settore terziario. Significativo l'aumento del turismo, dovuto ad una buona dotazione infrastrutturale, rispetto al resto del Mezzogiorno, ed alla valorizzazione delle numerose risorse naturali e artistiche presenti in tutto il territorio.
La storia di Francavilla Fontana, città in provincia di Brindisi, inizia con la comparsa nel Neolitico di un villaggio composto principalmente da pastori. Successivamente, con l'arrivo dei Messapi, sorse un centro di medie dimensioni, passato poi Romani; l'attuale città di Francavilla venne fondata ufficialmente nel 1310 da Filippo I d'Angiò, principe di Taranto, dopo la scoperta di un'icona bizantina raffigurante una Madonna col Bambino. Grazie alle larghe franchigie concesse da Filippo il borgo si sviluppò rapidamente, fu cinto di mura, torri e, nel XV secolo, fu munito anche di un castello. Dalla seconda metà del XVI secolo alla metà del XVIII Francavilla fu governata dagli Imperiali, ritenuti i migliori feudatari che il feudo abbia avuto: grazie al loro mecenatismo, arrivarono nobili e artisti che, andando al passo con i tempi, conferirono alla città un aspetto barocco.
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