Porticus Aemilia
La Porticus Aemilia era un portico di Roma antica.
Porticus Aemilia | |
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Civiltà | romana |
Utilizzo | Portico |
Epoca | II secolo a.C. |
Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Comune | Roma |
Dimensioni | |
Superficie | 25 000 m² |
Amministrazione | |
Patrimonio | Centro storico di Roma |
Ente | Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma |
Responsabile | Renato Sebastiani |
Visitabile | Su prenotazione |
Sito web | www.soprintendenzaspecialeroma.it/schede/museo-diffuso-del-rione-testaccio_3025/ |
Mappa di localizzazione | |
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Storia e descrizione
modificaEdificato nel 193 a.C. dagli edili Marco Emilio Lepido e Lucio Emilio Paolo (da cui il nome legato alla Gens Aemilia; Livio, 35.10.12), venne ricostruito nel 174 a.C. dai censori Quinto Fulvio Flacco e Aulo Postumio Albino (Livio, 41.27.8).
Le fonti non menzionano la funzione originaria del portico, che era situato presso l'Emporium, il porto fluviale cittadino generalmente collocato nei pressi dell'Aventino. È stato proposto di identificare il portico con i resti che si trovano tra via Beniamino Franklin e via Marmorata: alcuni muri superstiti, in opera incerta di tufo, sono tuttora visibili in via Branca, in via Rubattino e in via Florio. Nel 2006 è stata suggerita un'identificazione alternativa di queste strutture con i Navalia repubblicani, destinati (nella fase originaria) ad ospitare le navi da guerra della flotta romana. Gli scavi condotti a partire dal 2010 dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma in collaborazione con il Reale Istituto Neerlandese di Roma ed il I Municipio non hanno finora fornito dati utili a sostegno di questa identificazione [1] ma neanche a sostegno dell'identificazione con la Porticus Aemilia citata dalle fonti letterarie (che poteva essere una semplice via porticata, tra la Porta Trigemina e l'Emporio, e non un magazzino).
L'edificio in opus incertum era molto grande, lungo ben 487 metri, largo 60 e suddiviso in più ambienti da 294 pilastri, che creavano sette file (nel senso della profondità) e 50 navate, ciascuna coperta da una serie di volte sovrapposte e larghe 8,30 metri, per una superficie coperta di 25000 m². L'edificio era distante circa 90 metri dal fiume e qui, forse già a partire dall'età tardo-repubblicana, venivano immagazzinate le merci scaricate dalle imbarcazioni che rifornivano la città. A livello architettonico la tipologia di edifici utilitari rientrava in un campo molto ambito dagli architetti romani poiché in questa classe di edifici potevano largamente sperimentare i materiali da costruzione cercando di scoprirne nuove applicazioni. In epoca traianea o più tarda altri edifici si interposero tra il fiume e l'edificio in opus incertum.
Note
modifica- ^ La Porticus Aemilia regala un giardino a Testaccio, su beniculturali.it. URL consultato l'11.10.2013 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
Bibliografia
modifica- Filippo Coarelli, Guida archeologica di Roma, Verona, Arnoldo Mondadori Editore, 1984.
- Lucos Cozza e Pier Luigi Tucci, Navalia, in Archeologia Classica 57 (2006), pp. 175–202.
- Giovanna Maria Forni, Extra Portam Trigeminam, in Atlante Tematico di Topografia Antica 22 (2012) pp. 35–40.
- Pierre Gros e Mario Torelli, Storia dell'urbanistica. Il mondo romano, Roma-Bari, Laterza, 2007.
- Giovanni Battista Piranesi, Le antichità Romane, T. 4, tav. Tav. XLVIII
- Pier Luigi Tucci, La controversa storia della Porticus Aemilia, in Archeologia Classica 63 (2012), pp. 575–591.
- Francesco P. Arata, Enrico Felici, Porticus Aemilia, navalia o horrea? Ancora sui frammenti 23 e 24 b-d della Forma Urbis, in Archeologia Classica 62, n.s. 1 (2011), pp. 127-153.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Porticus Aemilia
Collegamenti esterni
modifica- Museo Diffuso del Rione Testaccio, su Soprintendenza Speciale Roma. URL consultato l'11 dicembre 2019.
- Porticus Aemilia, su Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. URL consultato l'11 dicembre 2019.
- Ricerche in corso sui magazzini romani - Incontro di studio 13-15 aprile 2011 Roma, Museo Nazionale Romano.
- Scavi in corso dal 2011 per una indagine archeologica - dal sito della Società italiana per la protezione dei beni culturali.