Planocraniidae
Planocraniidae è una famiglia estinta di coccodrilli basali vissuti durante il Paleogene in Asia, Europa e Nord America. La famiglia venne creata da Li nel 1976 e contiene due generi, Boverisuchus e Planocrania.[1] I planocraniidi erano coccodrilli altamente specializzati adattatisi a vivere sulla terraferma, sviluppando un'estesa armatura di osteodermi, lunghe zampe e artigli smussati, che ricordano degli zoccoli.[2] Diverse analisi filogenetiche collocano i planocraniidi in una posizione basale all'interno di Crocodylia. Alcune di queste analisi rilevano che i planocraniidi si trovano appena fuori Brevirostres, il gruppo di coccodrilli che comprende alligatori, caimani e coccodrilli, ma non i gaviali. Si presume che i planocraniidi siano apparsi per la prima volta nel Cretaceo superiore, diverse decine di milioni di anni prima del loro più antico record fossile a noi noto. Tale ipotesi è suggerita dal fatta che i primi membri di Brevirostres comparvero durante il Campaniano, nel Cretaceo superiore, e Planocraniidae, essendo un outgroup di Brevirostres, deve essersi ramificato prima di ciò.[3]
Planocraniidae | |
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Scheletro di Boverisuchus magnifrons, al Museum für Naturkunde, Berlino | |
Stato di conservazione | |
Fossile | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Reptilia |
Ordine | Crocodylia |
Famiglia | † Planocraniidae Li, 1976 |
Nomenclatura binomiale | |
† Planocrania datangensis Li, 1976 | |
Generi | |
Descrizione
modificaI planocraniidi erano coccodrilli terrestri dotati di arti più lunghi rispetto alle moderne specie di coccodrilli. Potevano raggiungere una lunghezza massima di 2-3 metri (dai 6,6 ai 9,8 piedi).[3] Scheletri quasi completi di Boverisuchus indicano che i planocraniidi erano più corazzati dei coccodrilli odierni, con placche ossee, chiamate osteodermi, strettamente intrecciati lungo la schiena, che racchiudevano completamente la coda e si estendevano lungo le zampe. Gli artigli erano corti e smussati, simili a zoccoli,[4] suggerendo che i planocraniidi potessero essere unguligradi,[5] ossia in grado di camminare sulla punta dei piedi, come i mammiferi ungulati. I punti di aggancio dei muscoli alle ossa delle gambe sono posizionati in punti diversi rispetto ai coccodrilli viventi, probabilmente come adattamento alla locomozione sulla terraferma.[3]
Mentre la maggior parte dei coccodrilli ha crani appiattiti, i planocraniidi avevano crani alti e stretti (o compressi lateralmente). Anche i loro denti erano compressi lateralmente e non conici come quelli di altri coccodrilli. La combinazione di un cranio compresso lateralmente e denti compressi lateralmente è una condizione chiamata "ziphodontia". La condizione di ziphodontia è comune tra i crocodylomorphi non-crocodiliani terrestri che vissero nel Mesozoico, ma tra i coccodrilli è unica dei planocraniidi e dell'estinto coccodrillo australiano Quinkana (per il quale è stato ipotizzato uno stile di vita terrestre).[3]
I denti della mascella si sovrapponevano completamente ai denti della mandibola quando le fauci era chiuse, dando ai planocraniidi un profile del muso simile a quello di un alligatore. I planocraniidi mostrano anche un solco tra l'osso premascellare e la mascella. Anche i coccodrilli viventi presentano questo solco, che, quando le fauci vengono chiuse, contiene il quarto dente della mandibola. Nei planocraniidi e altri crocodyloidi basali, il quarto dente è piccolo e non si adatta al solco.[3]
Pristichampsidae
modificaPrima del 2013, il termine Pristichampsidae/Pristichampsinae veniva utilizzato per definire questa famiglia. Tuttavia, l'esemplare tipo di questo nome, Pristichampsus, è risultato non-diagnostico ed è ora considerato un nomen dubium.[1] In quanto tale, Broch (2013) trasferì le altre specie collocate in Pristichampsus in Boverisuchus, e resuscitò il nome Planocraniidae per sostituire Pristichampsidae/Pristichampsinae come nome per il clade.[1]
Note
modifica- ^ a b c C. A. Brochu, Phylogenetic relationships of Palaeogene ziphodont eusuchians and the status of Pristichampsus Gervais, 1853, in Earth and Environmental Science Transactions of the Royal Society of Edinburgh, 2013, p. 1, DOI:10.1017/S1755691013000200.
- ^ C. Brochu, Systematics and phylogenetic relationships of hoofed crocodiles (Pristichampsinae), in Journal of Vertebrate Paleontology, vol. 27, 3, Suppl., 2007, p. 53A, DOI:10.1080/02724634.2007.10010458.
- ^ a b c d e C. A. Brochu, Phylogenetic approaches toward crocodylian history (PDF), in Annual Review of Earth and Planetary Sciences, vol. 31, 2003, pp. 357-97, DOI:10.1146/annurev.earth.31.100901.141308. URL consultato il 28 luglio 2019 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
- ^ W. Langston, The Sebecosuchia; cosmopolitan crocodilians?, in American Journal of Science, vol. 254, n. 10, 1956, pp. 605-614, DOI:10.2475/ajs.254.10.605.
- ^ M. T. Young, M. A. Bell, M. B. Andrade e S. L. Brusatte, Body size estimation and evolution in metriorhynchid crocodylomorphs: Implications for species diversification and niche partitioning, in Zoological Journal of the Linnean Society, vol. 163, n. 4, 2011, p. 1199, DOI:10.1111/j.1096-3642.2011.00734.x.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Planocraniidae
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Planocraniidae, su Fossilworks.org.