Pseuderanthemum lineage
Pseuderanthemum lineage è una denominazione provvisoria per una sottotribù di piante spermatofite dicotiledoni della tribù Justicieae (famiglia delle Acanthaceae).[1]
Pseuderanthemum lineage | |
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Pseuderanthemum carruthersii | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Asteridi |
(clade) | Euasteridi I |
Ordine | Lamiales |
Famiglia | Acanthaceae |
Sottofamiglia | Acanthoideae |
Tribù | Justicieae |
Sottotribù | Pseuderanthemum lineage (nome provvisorio) |
Classificazione Cronquist | |
taxon non contemplato | |
Generi | |
Etimologia
modificaIl nome provvisorio di questo gruppo fa riferimento al suo genere più importante Pseuderanthemum Radlk. ex Lindau, 1895 il cui nome è formato da tre parole greche: pseudo (= falso)[2], éros (= amore) e ánthemon (= fiore)[3], insieme formano la frase "falso fiore dell'amore" o anche "falso fiore primaverile".[4]
Descrizione
modifica- Il portamento delle specie di questo gruppo di piante è erbaceo perenne o arbustivo (o subarbustivo) o formato da piccoli alberi (Spathacanthus). In Graptophyllum gli arbusti sono sempreverdi; mentre in Ruttya sono rampicanti fino a 3 metri di altezza. Alcuni fusti (Herpetacanthus e Wuacanthus) hanno una sezione (sub)quadrangolare a causa della presenza di fasci di collenchima posti nei quattro vertici; altrimenti sono più o meno cilindrici. Nelle varie parti vegetative sono presenti dei glicosidi fenolici spesso in composti iridoidi, alcaloidi e diterpenoidi; sono presenti inoltre cistoliti.[5][6][7][8][9][10]
- Le foglie sono sia sessili che picciolate e lungo il fusto sono dispose in modo opposto. I margini della lamina fogliare varia da interi o subinteri (da crenati a lobati). Le lamine hanno delle forme da oblunghe a ellittiche o ovali con base ottusa e apice acuminato. In alcune specie le foglie sono colorate variamente.
- Le infiorescenze sono ascellari o terminali con forme tirsoidi, recemose o di spiga. In genere è presente un fiore per nodo (fino a 7 in alcune specie). In Asystasia alcune fioriture sono unilaterali. Nelle infiorescenze sono presenti sia le brattee, piccole e non oscuranti il calice, che le bratteole. La forma delle brattee può essere largamente ovata, triangolare, oblanceolata, oppure da lanceolata a lineare.
- I fiori sono ermafroditi e zigomorfi; sono inoltre tetraciclici (ossia formati da 4 verticilli: calice– corolla – androceo – gineceo) e pentameri (i verticilli del perianzio hanno più o meno 5 elementi ognuno). I fiori in genere sono piccoli e cleistogamici.
- Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:[7]
- X, K (5), [C (2+3), A 2+2 o 2] G (2/supero), capsula
- Il calice, gamosepalo, è formato da 5 profondi lobi più o meno uguali (calice attinomorfo). I lobi hanno delle forme lineari-lanceolate.
- La corolla, gamopetala, è formata da un tubo snello con forme lineare (a volte è ricurvo) o simile ad un imbuto, è più lungo dei lobi e in alcuni casi non è allargato apicalmente, mentre in altri casi è espanso alla gola (con forme campanulate). Il tubo termina con 5 lobi patenti a volte embricati (corolla attinomorfa e ipocrateriforme) o con 2 labbra (corolla zigomorfa). A volte le corolla bilabiate hanno 5 lobi poco divisi per cui appaiono quasi regolari (subattinomorfe). I lobi sono più o meno uguali, oppure i tre lobi del labbro inferiore sono leggermente più grandi dei due del labbro superiore. In alcune specie sul labbro superiore è presente una indistinta carenatura. In alcune specie la corolla è pelosa-ghiandolare. I colori della corolla sono bianco, rosa, lilla o blu. In Codonacanthus le corolle sono bianche con macchie colorate sul labbro inferiore.
- L'androceo è formato da 2 - 4 stami didinami inclusi nel tubo della corolla oppure sporgenti. I filamenti sono corti e in genere glabri. Le antere, oblunghe, sono composte da due teche da parallele a subperpendicolari, uguali o subuguali con le inserzioni alla stessa altezza; sono inoltre provviste oppure no di appendici basali. In Herpetacanthus due antere sono biteche e due sono monoteche; in altre specie (Ruspolia) tutte le antere sono monoteche. Alcune antere sono sagittate o pubescenti. Gli staminoidi sono due oppure sono assenti. Il disco nettarifero è presente ed è anulare, eventualmente è bilobato. Il polline ha dei caratteri specifici per ogni genere. Il polline di Ballochia è del tipo 3-colpoporato con più di 6 aperture ed ha delle forme subprolate ed è circolare in vista polare. In Asystasia è 3-colpoporato con forme subprolate, 6 aperture ed esina reticolata. In Spathacanthus ha delle forme prolate-sferoidali 3-4-colpoporate/6-8-pseudocolpate.[11]
- Il gineceo è formato da un ovario supero bicarpellare (a due carpelli connati - ovario sincarpico) e quindi biloculare. La placentazione in generale è assile. Ogni loggia può contenere 2 ovuli. Gli ovuli possono essere anatropi o campilotropi con un solo tegumento e sono inoltre tenuinucellati (con la nocella, stadio primordiale dell'ovulo, ridotta a poche cellule).[12] Lo stilo, incluso o sporgente, è uno con un solo stigma bilobo (a volte bidentato) o capitato.
- I frutti sono delle capsule clavate con forme obovate-oblunghe e con un lungo gambo. Ogni capsula contiene 4 semi (raramente 2). I semi sono glabri, privi di tricomi e peli igroscopici, con superficie liscia o ornata, con forme lenticolari, base obliqua e apici arrotondati. La deiscenza dei frutti è elastica (derivata dalla particolare placentazione dell'ovario). Il funicolo è persistente (il retinacolo è uncinato). L'endosperma è scarso o assente.
Riproduzione
modifica- Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama) quali api, vespe, falene e farfalle, mentre ai tropici anche tramite uccelli quali colibrì (impollinazione ornitogama).[6][7]
- Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
- Dispersione: i semi cadendo (dopo aver eventualmente percorso alcuni metri a causa del vento - dispersione anemocora) a terra sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). Sono possibili anche dispersioni tramite animali (disseminazione zoocora).
Distribuzione e habitat
modificaLa distribuzione delle specie di questo gruppo è cosmopolita con habitat da tropicali a subtropicali.
Tassonomia
modificaLa famiglia di appartenenza di questo gruppo (Acanthaceae) comprende, secondo i vari Autori, 256 generi con 2.770 specie[7] oppure 220 generi con 4.000 specie[13] o infine 221 generi con 3.510 specie[14]. È soprattutto una famiglia con specie a distribuzione tropicale o subtropicale molte delle quali sono usate come piante ornamentali. Dal punto di vista tassonomico la famiglia è suddivisa in 4 sottofamiglie (compreso il recente inserimento delle Avicennioideae); il gruppo di questa voce appartiene alla sottofamiglia Acanthoideae (tribù Justicieae) caratterizzata soprattutto dalla presenza di cistoliti nelle foglie.[15]
Secondo alcuni Autori questo gruppo deriva dalla sottotribù Odontoneminae Bremekamp, 1965.[16]
Filogenesi
modifica.
Il gruppo "Pseuderanthemum lineage" è debolmente supportato da un punto di vista monofiletico; rappresenta comunque una serie di lignaggi basali per la tribù Justicieae. Le piante di questo gruppo sono contrassegnate da quattro elementi staminali (4 stami o due stami fertile e due staminoidi). Questo è un plesiomorfismo per tutta la famiglia delle Acanthaceae. Anche la struttura interna del gruppo da un punto di vista filogenetico non è ben risolta.[17]
Il cladogramma a lato tratto dallo studio citato e semplificato, mostra l'attuale conoscenza filogenetica del gruppo botanico di questa voce.
Composizione del gruppo
modificaQuesto gruppo informale si compone di 17 generi e circa 200 specie[14][18][19][20]
Genere | Specie | Distribuzione |
---|---|---|
Asystasia Blume, 1826 |
7 | Vecchio Mondo (zone tropicali) |
Ballochia Balf.f., 1884 |
3 | Socotra |
Chileranthemum Oerst., 1854 |
2 | Messico |
Codonacanthus Nees, 1847 |
2 | India, Cina e Giappone |
Filetia Miq., 1856 |
8 | Sumatra e Indomalesia |
Graptophyllum Nees, 1832 |
10 | Australia e isole del Pacifico |
Herpetacanthus Nees, 1845 |
10 | Da Panama al Brasile |
Mackaya Harv., 1859 |
15 | Africa |
Odontonema Nees, 1842 |
36 | Messico e Sud America |
Oplonia Raf., 1838 |
19 | Zone tropicali dell'America, Africa e Madagascar |
Phialacanthus Benth., 1876 |
5 | Himalaya |
Podorungia Baill., 1891 |
1 - 4 | Madagascar |
Pseuderanthemum Radlk., 1888 |
60 | Vecchio Mondo e Nuovo Mondo (zone tropicali) |
Ruspolia Lindau, 1895 |
4 | Africa tropicale |
Ruttya Harv., 1842 |
3 | Aree tropicali della Sudafrica e Penisola Araba |
Spathacanthus Baill., 1891 |
5 | America centrale |
Wuacanthus Y.F.Deng , N.H.Xia & H.Peng, 2016[21] |
Una specie: Wuacanthus microdontus (W.W.Sm.) Y.F.Deng , N.H.Xia & H.Peng |
Cina |
Note:
- il genere Anthacanthus, incluso da alcuni Autori[22] in questo gruppo, per altre checklist risulta sinonimo di altre entità[23]
- Ballochia, Phialacanthus e Filetiain passato erano incluse nella ex tribù Odontonemeae.[22]
- Codonacanthus in passato era incluso nella ex tribù Pseuderanthemeae.[22]
- Graptophyllum in passato era incluso nella ex tribù Graptophylleae.[22]
- Podorungia in passato era incluso nella ex tribù Isoglosseae.[22]
Alcune specie
modificaNote
modifica- ^ McDade et al. 2000, pag. 442.
- ^ David Gledhill 2008, pag.316.
- ^ David Gledhill 2008, pag.156.
- ^ Josè A. Mari Mut, Etimología de los géneros de plantas fanerógamas en La Española (PDF), su edicionesdigitales.info, p. 92. URL consultato il 21 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 25 marzo 2018).
- ^ Motta 1960, Vol. 2 - pag. 584.
- ^ a b Pignatti 1982, Vol. 2 - pag. 618.
- ^ a b c d Judd et al 2007, pag. 499.
- ^ eFloras - Flora of China, su efloras.org. URL consultato il 21 marzo 2018.
- ^ Cortes et al. 2013, pag. 282.
- ^ eFloras - Flora of China, su efloras.org. URL consultato il 22 marzo 2018.
- ^ Al-Hakimi et al. 2017, pag. 40.
- ^ Musmarra 1996.
- ^ Angiosperm Phylogeny Website, su mobot.org. URL consultato il 21 gennaio 2018.
- ^ a b Olmstead 2012.
- ^ Judd et al 2007, pag. 501.
- ^ Deng et al. 2016, pag. 318.
- ^ McDade et al. 2000, pag. 446.
- ^ Copia archiviata, su The Plant List. URL consultato il 9 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 23 maggio 2019).
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 9 febbraio 2018.
- ^ McDade et al. 2000, pag. 442, 447.
- ^ Deng et al. 2016.
- ^ a b c d e McDade et al. 2000, pag. 447.
- ^ The Plant List, http://www.theplantlist.org/tpl1.1/search?q=Anthacanthus . URL consultato il 22 marzo 2018.
Bibliografia
modifica- Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole, 1996.
- Richard Olmstead, A Synoptical Classification of the Lamiales, 2012. URL consultato il 3 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 17 settembre 2019).
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 496, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume 2, Bologna, Edagricole, 1982, p. 432, ISBN 88-506-2449-2.
- Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore. Volume 3, 1960, p. 920.
- David Gledhill, The name of plants, Cambridge, Cambridge University Press, 2008.
- Lucinda A. McDade, Thomas F. Daniel & Carrie A. Kiel, Toward a comprehensive understanding of phylogenetic relationships among lineages of Acanthaceae s.l. (Lamiales) [collegamento interrotto], in American Journal of Botany, vol. 95, n. 9, 2008, pp. 1136-1152.
- Lucinda A. McDade, Thomas F. Daniel, Susan E. Masta & Katherine M. Riley, Phylogenetic relationships within the tribe Justicieae (Acanthaceae): Evidence from molecular sequences, morphology and cytology, in Annals of the Missouri Botanical Garden, vol. 87, n. 4, 2000, pp. 435-458.
- Anisa S.Al-Hakimi, Haja Maideen, Abdulwahab A.Seed, Q.Z. Faridah & A. Latiff, Pollen and seed morphology of Justicieae (Ruellioideae, Acanthaceae) of Yemen, in Flora, vol. 233, 2017, pp. 31-50, DOI:10.1016/j.flora.2017.04.011.
- Carrie Kiel, T. Daniel, Iain Darbyshire & Lucinda A. McDade, Unraveling relationships in the morphologically diverse and taxonomically challenging “justicioid” lineage (Acanthaceae: Justicieae), in Taxon, vol. 66, n. 3, 2017. URL consultato il 25 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 10 febbraio 2018).
- Ana Luiza Andrade Côrtes e Alessandro Rapini, Justicieae (Acanthaceae) do Semiárido do Estado da Bahia, Brasil (PDF), in Hoehnea, vol. 40, n. 2, 2013, pp. 253-292.
- Y.F.Deng, C. Gao, N.H.Xia & H.Peng, Wuacanthus (Acanthaceae), a new Chinese endemic genus segregated from Justicia (Acanthaceae), in Plant Diversity, vol. 38, 2016, pp. 312-321, DOI:10.1016/j.pld.2016.11.010.