Regime scozzese rettificato
Il regime scozzese rettificato è uno dei riti di perfezionamento individuale della massoneria[1].
Storia
modificaPrincipale ispiratore della nascita del rito fu il massone francese Jean-Baptiste Willermoz[2]. Discendente diretto del rito della stretta osservanza templare fondato nel 1756 dal barone Karl Gotthelf von Hund, ne ha assunto molti dei simboli ed i principi cavallereschi e cristiani.
Le basi ed i rituali del regime scozzese rettificato vennero rettificati durante il congresso di Lione (detto anche congresso delle Gallie) nel 1778 e quello di Wilhelmsbad del 1782[2]. Furono infatti adottati due codici: il "Codice massonico delle logge riunite e rettificate di Francia" (in francese: Code maçonnique des loges réunies et rectifiées de France)[2][3] ed il "Codice generale dei regolamenti dell'ordine dei cavalieri della città santa". Ancora oggi questi documenti sono il fondamento di tutti i gran priorati del regime scozzese rettificato nel mondo.
Caratteristiche e struttura
modificaIl sistema gradualistico del regime scozzese rettificato fu inizialmente strutturato in sei gradi. I primi quattro (Apprendista, Compagno d'arte, Maestro libero muratore, Maestro scozzese di Sant'Andrea) sono ordini della muratoria; gli ultimi due (Scudiero novizio, Cavaliere Benficiente della Città Santa -CBCS-) sono ordini cavallereschi[4].
Note
modifica- ^ A. Sebastiani, p. 122.
- ^ a b c A. Sebastiani, p.117.
- ^ Andrea Cuccia, Dieci tavole architettoniche sulla massoneria, Rubbettino Editore, 2005, p. 360, ISBN 978-88-498-0987-9.
- ^ A. Sebastiani, p. 119.
Bibliografia
modifica- Angelo Sebastiani, La luce massonica, Volume 6, Hermes Edizioni, 1995, pp.117 e ss., ISBN 978-88-7938-016-4.
- Pericle Maruzzi, La stretta osservanza templare e il regime scozzese rettificato in Italia nel secolo XVIII, Atanòr, 1990, ISBN 88-7169-037-0.
Voci correlate
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