Regno di Dendi
Il regno di Dendi fu uno stato dell'Africa occidentale, nell'attuale Niger, fondato dall'etnia Songhai dopo il crollo dell'Impero Songhai nel 1591.
Regno di Dendi | |
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L'Africa occidentale nel 1625. Il regno di Dendi (Songài) è in arancione. | |
Dati amministrativi | |
Nome ufficiale | Dendiganda |
Lingue ufficiali | Songhai |
Capitale | Lulami |
Politica | |
Forma di Stato | Monarchia |
Nascita | 1591 con Askia Nuh I |
Causa | Battaglia di Tondibi |
Fine | 1901 con Askia Malla |
Causa | Conquista francese |
Territorio e popolazione | |
Bacino geografico | Africa occidentale |
Religione e società | |
Religione di Stato | Islam |
Evoluzione storica | |
Preceduto da | Impero Songhai |
Succeduto da | Africa Occidentale Francese |
Ora parte di | Niger Burkina Faso Benin |
Storia
modificaSotto l'impero Songhai, Dendi era stata la provincia più orientale, governata dal prestigioso Dendi-fari ("governatore del fronte orientale").[1] Alcuni membri della dinastia Askia e i loro seguaci fuggirono qui dopo essere stati sconfitti dall'invasione della dinastia sa'diana del Marocco nella battaglia di Tondibi nel 1591. Qui resistettero agli invasori marocchini e mantennero la tradizione dei Songhai con gli stessi sovrani Askia e la loro capitale appena istituita a Lulami.[2]
Dopo la battaglia di Tondibi, i marocchini istituirono il Pascialato di Timbuctù, che controllava i territori da Djenné a Gao precedentemente appartenuti all'Impero Songhai. Il pascià Mahmud ibn Zarqun tentò di conquistare i restanti regni Songhai più piccoli che erano concentrati lungo il Niger a sud di Tillabéri. Askia Nuh, primo sovrano di Dendi, resistette all'invasione con una costosa guerra durata due anni. Nel 1594 Mahmud fu costretto a interrompere la guerra e si ritirò, solo per essere ucciso nello stesso anno dai Dogon, con cui Nuh era probabilmente alleato. Il nuovo pascià chiamato Mansur continuò la guerra contro i Songhai e di nuovo Nuh ricorse alla guerriglia. Questa situazione durò fino al 1599, quando i seguaci di Nuh si stancarono della guerra e lo deposero in favore del fratello Harun.[3] Nel 1609, la città di Djenné si ribellò contro i pascià Saadi con il supporto dei Songhai. I Saadi furono infine in grado di riconquistare la città, ma con la mancanza di supporto dalla loro madrepatria, abbandonarono presto la zona, lasciandola ai nomadi Tuareg e Fulbe.
Svanita la minaccia sa'diana, il regno di Dendi durò per i successivi tre secoli, assistendo a governi sempre più instabili, colpi di stato e contro-colpi di stato. Quando l'esercito coloniale francese entrò nella regione, il regno era impreparato alla difesa. Nel 1901, i francesi deposero l'ultimo Askia di Dendi, ponendo fine al controllo dei Songhai sulla regione fino all'indipendenza del Niger nel 1960.
Note
modifica- ^ Levtzion 2007, p. 445
- ^ Historical Dictionary of Niger, 4.ª ed., Plymouth, Scarecrow, 1998, pp. 173–174, ISBN 0-7864-0495-7.
- ^ Levtzion 2003, pp. 165—6
Bibliografia
modifica- (EN) John O. Hunwick, Timbuktu and the Songhay Empire: Al-Saʿdi's Taʾrīkh Al-Sūdān Down to 1613, and Other Contemporary Documents, Brill, 2003, p. 480, ISBN 9789004128224.
- (EN) Nehemia Levtzion, North-West Africa: from the Maghrib to the fringes of the forest, in Richard Gray (a cura di), The Cambridge History of Africa, vol. 4, Cambridge University, 2003, pp. 142–222.
- (EN) Nehemia Levtzion, The Western Maghrib and Sudan, in Roland Oliver (a cura di), The Cambridge History of Africa, vol. 3, Cambridge University, 2007, pp. 331–462.
- (FR) R. Rainero, La bataille de Tondibi (1591) et la conquête marocaine de l'Empire Songhay, in Genève-Afrique, vol. 5, n. 2, 1966, pp. 217-47.