Rustin negàa
I rostin negaa (in milanese, al plurale, rostitt negaa, in italiano traducibile come "arrostini annegati") sono un piatto tipico della cucina milanese.
Rostin negaa | |
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Origini | |
Altri nomi | Rostitt negaa |
Luogo d'origine | Italia |
Regione | Lombardia |
Diffusione | Milano |
Dettagli | |
Categoria | secondo piatto |
Ingredienti principali |
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Descrizione
modificaL'ingrediente base della pietanza consiste in nodini di vitello: infarinati e rosolati in burro e pancetta per pochi minuti, i nodini devono essere poi sfumati con vino bianco e messi a cuocere in brodo per almeno 40 minuti a fuoco lento. Secondo la ricetta tradizionale i nodini devono essere alti tra i 2 e i 3 centimetri, mentre il brodo dovrebbe essere preparato con carne di manzo, gallina, cipolle, carote, sedano e pomodoro. Il piatto, consumato come secondo, è consumato con vini rossi corposi e robusti, ad esempio secondo la tradizione locale con un Valtellina superiore Inferno. La pietanza è citata nel celebre ricettario di Pellegrino Artusi come "arrosto morto", mentre nel dizionario milanese di Francesco Cherubini è presente la dizione "rost negàa".[1]
Note
modifica- ^ Per un codice della cucina lombarda (PDF), su buonalombardia.regione.lombardia.it, Regione Lombardia, 95. URL consultato il 13 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 5 ottobre 2020).