Salio
Salio (lat. Salius) è un personaggio dell'Eneide, menzionato nei libri quinto e decimo.
Salio | |
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Saga | Eneide |
Nome orig. | Salius |
1ª app. in | Eneide di Virgilio |
Caratteristiche immaginarie | |
Sesso | maschio |
Professione | guerriero |
Il mito
modificaLe origini
modificaNativo dell'Acarnania, Salio si trasferisce ancora fanciullo presso il re di Segesta, Aceste. Queste vicende sono anteriori all'arrivo di Enea in Sicilia: quando il profugo troiano vi sbarca, Salio è ormai un giovane dal fisico prestante.
La gara di corsa
modificaNel libro quinto del poema virgiliano, Enea organizza a Erice i giochi funebri in onore del defunto padre Anchise. Alla gara di corsa prende parte anche Salio: per buona parte della competizione è secondo dietro a Niso e davanti a Eurialo, finché Niso scivola malamente sul sangue sacrificale. Salio potrebbe a questo punto vincere la gara, ma viene sgambettato da Niso, che fa vincere così il giovinetto Eurialo (Eurialo e Niso sono legati da una tenera amicizia). Salio protesta con Enea, che dichiara tuttavia vincitore Eurialo, assegnando comunque al giovane acarnano come premio di consolazione la pelle di un leone.
La morte in guerra
modificaSalio non sembra affatto portar rancore verso Enea per il suo discutibile verdetto: alla partenza dell'eroe troiano per il Lazio egli addirittura si unisce ai suoi uomini, poiché poi riappare nel libro decimo durante la guerra contro Turno, menzionato anche tra i combattenti più valorosi. Il giovane infatti ammazza il nemico Tronio, venendo però ucciso subito dopo da un altro italico di nome Nealce, che lo centra con una freccia.
Omaggi
modifica- A Salio è dedicato uno dei crateri di Dione, satellite di Saturno.