Savino Parisi
Savino Parisi (Bari, 14 dicembre 1960) è un mafioso italiano, membro di spicco della criminalità barese e boss indiscusso del clan Parisi[1].
Biografia
modificaSavino Parisi, detto "Savinuccio", si fa strada nella criminalità barese con rapine, estorsioni e contrabbando, entrando nella Nuova Camorra Pugliese[1]. L'11 agosto 1983 è nato suo figlio Tommaso Parisi, detto "Tommy", famoso rapper e cantante, anche lui coinvolto in varie inchieste contro il clan[2].
Savinuccio diventa presto il braccio destro di Francesco Biancoli, detto Il Dado, che controllava le bische e lo spaccio nel quartiere Libertà nel corso degli anni '80[3][4].
Nell'84 il boss Parisi fu portato tra gli imputati del maxiprocesso alla Nuova Camorra Pugliese, prima di entrare nella Sacra Corona Unita e poi uscirne nel 1986, fondando un clan indipendente nel quartiere Japigia[4]. A cavallo degli anni '80 e '90 a Japigia c'era la più importante piazza di spaccio di eroina del Sud Italia e Parisi, assieme ad Antonio Capriati, instaurò legami con la 'ndrangheta[5], facendo piovere soldi grazie alla droga e al pizzo[6].
Dopo varie detenzioni è stato definitivamente arrestato il 9 marzo 2016 e da allora si trova in carcere con lunghe pene da scontare[7].
Note
modifica- ^ a b "Parisi ha il massimo grado di Camorra" Le rivelazioni di un pentito sul boss barese, in Corriere del Mezzogiorno, 13 ottobre 2014.
- ^ Bari, mafia nei cantieri edili: al via l'appello per Tommy Parisi e altre 12 persone, in La Gazzetta del Mezzogiorno, 6 dicembre 2023.
- ^ Morto il Dado primo boss della malavita, in La Repubblica, 2 giugno 2006.
- ^ a b Dal Dado alla sfida dei Laraspata così un rione è stato conquistato, in La Repubblica, 11 febbraio 2018.
- ^ Le ombre della 'Ndrangheta nel centro di Bari: il colpo al clan Parisi e il boss "autorizzato" dai Bellocco, su Corriere della Calabria, 27 febbraio 2024. URL consultato il 28 febbraio 2024.
- ^ UCCISI A COLPI DI PIETRA, in La Repubblica, 16 febbraio 1992.
- ^ Bari, arrestato Savinuccio Parisi: il boss di Japigia torna in carcere dopo 2 mesi., in La Repubblica, 9 marzo 2016.