Scorzonera rosea
La scorzonera rosea (nome scientifico Scorzonera rosea Waldst. & Kit., 1805 ) è una specie di pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae.[1][2]
Etimologia
modificaIl nome del genere (Scorzonera) ha una etimologia incerta; potrebbe derivare da più radici quali "scorzon" in francese antico, "Scorsone" in italiano e "escorzonera" in spagnolo, il cui significato è "scorza nera"; ma anche "vipera", forse dall'uso delle sue radici come antidoto al morso dei serpenti.[3]. L'epiteto specifico (rosea) fa riferimento al colore della corolla dei fiori di questa specie.[4]
Il binomio scientifico di questa pianta è stato proposto dal botanico, naturalista ed esploratore austriaco, Franz de Paula Adam von Waldstein (1759-1823) e dal botanico e chimico ungherese Pál Kitaibel (1757-1817) nella pubblicazione "Descriptiones et Icones Plantarum Rariorum Hungariae" (Descr. Icon. Pl. Hung. 2: 127, t. 121) del 1805.[5]
Descrizione
modificaHabitus. La forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap), ossia sono piante perenni, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve, spesso sono dotate di un asse fiorale eretto e privo di foglie.[6][7][8][9][10][11]
Fusto.
- Parte ipogea: la parte sotterranea consiste in una rizoma obliquo avvolto da fibre brune. Le radici sono secondarie da rizoma.
- Parte epigea: la parte aerea del fusto è eretta, semplice, glabra e striata; è fogliosa per 2/3 - 3/4 del fusto. L'altezza di queste piante varia da 25 a 40 cm (massimo 60 cm).
Foglie. Le foglie hanno una lamina di tipo lineare, intera con superficie piana; sono semiabbraccianti il fusto e sono disposte in modo alterno. Dimensioni delle foglie: larghezza 8 – 9 mm; lunghezza delle foglie inferiori 2 - 3 dm; lunghezza delle foglie superiori 4 – 8 cm.
Infiorescenza. Le infiorescenze sono composte da capolini singoli. I capolini sono formati da un involucro di tipo piriforme-allungato composto da brattee (o squame) lanceolato-acuminate (quelle inferiori sono più acute e ricoprono le superiori per 1/3) disposte su parecchie serie all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori tutti ligulati. Il ricettacolo è nudo, ossia privo di pagliette a protezione della base dei fiori. Diametro dei capolini: 3 – 5 cm. Dimensioni dell'involucro: diametro inferiore 10 mm; diametro superiore 6 mm; lunghezza 25 – 30 mm. Dimensione delle squame inferiori: larghezza 3 mm; lunghezza 5 mm. Dimensione delle squame superiori: larghezza 3 mm; lunghezza 15 – 18 mm.
Fiori. I fiori sono tutti del tipo ligulato[12] (il tipo tubuloso, i fiori del disco, presente nella maggioranza delle Asteraceae, qui è assente), sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori sono ermafroditi e zigomorfi.
- */x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[13]
- Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
- Corolla: le corolle sono formate da una ligula terminante con 5 denti; il colore è rosa. Lunghezza della corolla: 30 – 33 mm.
- Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo.[14] Le antere alla base sono acute. Il polline è tricolporato (con due lacune), è echinato (con punte) e anche "lophato" (la parte più esterna dell'esina è sollevata a forma di creste e depressioni).[15]
- Gineceo: lo stilo è filiforme con peli sul lato inferiore; gli stigmi dello stilo sono due divergenti. L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli.
- Fioritura: da (giugno) luglio e a agosto.
Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo di setole piumose. L'achenio è lungo 12 – 15 mm, ed è scabro sulle coste; all'apice è ristretto. Il pappo è bianco-sporco ed è lungo 12 – 15 mm.
Biologia
modifica- Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
- Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
- Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.
Distribuzione e habitat
modifica.
- Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Orofita - Sud Est Europeo.
- Distribuzione: in Italia è considerata specie rara ed è presente al nord e al centro, in preferenza nelle regioni affacciate sul mare Adriatico. Oltre confine, nelle Alpi, si trova in Austria (Länder della Carinzia) e in Slovenia. Sugli altri rilievi europei si trova nelle Alpi Dinariche, Monti Balcani e Carpazi.[17] Nel resto dell'Europa ha una distribuzione sud-orientale.[18]
- Habitat: l'habitat tipico per questa specie sono i pascoli subalpini e le zone a mugheti. Il substrato preferito è calcareo ma anche calcareo/siliceo con pH basico, medi valori nutrizionali del terreno che deve essere secco.[17]
- Distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare da 800 fino a 2000 m s.l.m.; frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: montano, subalpino e in parte quello alpino.
Fitosociologia
modificaDal punto di vista fitosociologico alpino la specie di questa scheda appartiene alla seguente comunità vegetale:[17]
- Formazione: comunità delle praterie rase dei piani subalpino e alpino a dominanza di emicriptofite.
- Classe: Elyno-Seslerietea variae.
- Formazione: comunità delle praterie rase dei piani subalpino e alpino a dominanza di emicriptofite.
Tassonomia
modificaLa famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[19], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[20] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[21]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][9][10]
Filogenesi
modificaIl genere di questa voce appartiene alla sottotribù Scorzonerinae della tribù Cichorieae (unica tribù della sottofamiglia Cichorioideae). In base ai dati filogenetici la sottofamiglia Cichorioideae è il terz'ultimo gruppo che si è separato dal nucleo delle Asteraceae (gli ultimi due sono Corymbioideae e Asteroideae).[1] La sottotribù Scorzonerinae è il secondo clade che si è separato dalla tribù.[10]
Con gli ultimi studi filogenetici da questo genere sono stati scorporati diverse sezioni (Takhtajaniantha, Lipschitzia, Ramaliella, Epilasia e altre ancora trasformate in generi autonomi). Da questa operazione Scorzonera è risultato un genere monofiletico con quattro cladi maggiori e poche specie isolate. La specie S. rosea appartiene al "Scorzonera renzii clade", individuato dai seguenti caratteri: i cauli sono senza guaine fogliari; gli acheni quasi sempre hanno un becco; il pappo di solito è facilmente caduco.[22]
Sandro Pignatti nella "Flora d'Italia" la S. rosea è descritta all'interno dell'Aggregato di S. purpurea e accomuna la specie di questa voce con la specie Scorzonera purpurea. Quest'ultima specie può essere confusa con S. rosea in quanto la corolla ha più o meno lo stesso colore; si distingue comunque in quanto la purpurea ha i fusti ramosi verso l'apice, le foglie sono larghe da 1 a 3 mm ed hanno i bordi convoluti e il centro è carenato, le brattee involucrali sono lunghe 10 – 16 mm e gli acheni sono lisci.[11] (nella pubblicazione appena citata la S. rosea è indicata come Podospermum roseum (Waldst. & Kit.) Gemeinholzer & Greuter).
Il numero cromosomico di S. rosea è: 2n = 14.[23]
Altre notizie
modificaLa scorzonera rosea in altre lingue è chiamata nei seguenti modi:
- (DE) Rosenrote Schwarzwurzel
- (FR) Scorzonère rose
Note
modifica- ^ a b c (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
- ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato l'8 dicembre 2021.
- ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 6 gennaio 2013.
- ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato l'8 dicembre 2021.
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato l'8 dicembre 2021.
- ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
- ^ Strasburger 2007, pag. 860.
- ^ Judd 2007, pag.517.
- ^ a b Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 198.
- ^ a b c Funk & Susanna 2009, pag. 347.
- ^ a b Pignatti 2018, vol.3 pag.1056.
- ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 12.
- ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
- ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
- ^ Strasburger 2007, Vol. 2 - pag. 760.
- ^ Conti et al. 2005, pag. 162.
- ^ a b c d Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 640.
- ^ Global Compositae Checklist [collegamento interrotto], su compositae.landcareresearch.co.nz. URL consultato il 25 gennaio 2013.
- ^ Judd 2007, pag. 520.
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- ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 marzo 2021.
- ^ Zaika et al. 2020.
- ^ Tropicos Database, su tropicos.org. URL consultato il 25 gennaio 2013.
Bibliografia
modifica- Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales., Berlin, Heidelberg, 2007.
- V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore. Volume 3, 1960, pag. 677.
- D. Aeschimann, K. Lauber, D.M. Moser, J-P. Theurillat, Flora Alpina. Volume 2, Bologna, Zanichelli, 2004, pag. 638.
- 1996 Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia., Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Seconda edizione., Bologna, Edagricole, 2018.
- F.Conti, G. Abbate, A.Alessandrini, C.Blasi, An annotated checklist of the Italian Vascular Flora, Roma, Palombi Editore, 2005, ISBN 88-7621-458-5.
- Alfonso Susanna et al., The classification of the Compositae: A tribute to Vicki Ann Funk (1947–2019, in Taxon, vol. 69, n. 4, 2020, pp. 807-814.
- Maxim A. Zaika, Norbert Kilian, Katy Jones, Anastasiya A. Krinitsina, Maya V. Nilova, Anna S. Speranskaya, Alexander P. Sukhorukov, Scorzonera sensu lato (Asteraceae, Cichorieae) – taxonomic reassessment in the light of new molecular phylogenetic and carpological analyses, in PhytoKeys, vol. 137, 2020, pp. 1-85.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Podospermum roseum
- Wikispecies contiene informazioni su Podospermum roseum
Collegamenti esterni
modifica- Podospermum roseum Catalogazione floristica - Università di Udine
- http://compositae.landcareresearch.co.nz/default.aspx?Page=NameDetails&TabNum=0&NameId=9e9b2ab4-e615-4a8d-a5ae-513cdec9ee95[collegamento interrotto] Global Compositae Checklist Database
- Podospermum roseum IPNI Database
- Podospermum roseum EURO MED - PlantBase Checklist Database