Scubiago
Scubiago (in dialetto locale Scubiègh) è una frazione di 120 abitanti[senza fonte] del comune svizzero di Claro, nel Canton Ticino (distretto di Bellinzona).
Scubiago frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | Svizzera |
Cantone | Ticino |
Distretto | Bellinzona |
Comune | Bellinzona |
Territorio | |
Coordinate | 46°15′50″N 9°01′19″E |
Altitudine | 280 m s.l.m. |
Abitanti | 120[senza fonte] |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 6702 |
Fuso orario | UTC+1 |
Targa | TI |
Nome abitanti | scubiaghesi |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
Geografia fisica
modificaScubiago è situato vicino al confine con la località di Cresciano, nella Valle Riviera, ed è attraversato dal torrente Censo, affluente di sinistra del fiume Ticino. Circondata dal bosco a monte e dalla campagna a valle, la zona è particolarmente soleggiata e mediamente ventosa, esposta al favonio come tutta la Valle Riviera[senza fonte].
Storia
modificaNel 1897 poco a monte di Scubiago furono scoperte 26 tombe preistoriche; gli oggetti ritrovati sono in parte depositati presso il Landesmuseum di Zurigo e risalgono alla tarda età del bronzo (800 a.C. circa)[senza fonte].
Fino al 1º aprile 2017 Scubiago è stato la frazione più settentrionale del comune di Claro, nel distretto di Riviera; il 2 aprile 2017 Claro, e quindi anche Scubiago, è stato accorpato al comune di Bellinzona assieme agli altri comuni soppressi di Camorino, Giubiasco, Gnosca, Gorduno, Gudo, Moleno, Monte Carasso, Pianezzo, Preonzo, Sant'Antonio e Sementina.
Monumenti e luoghi d'interesse
modifica- Chiesa dei Santi Nazario e Celso (fondata nel 1211), con alcuni affreschi e un martirologio del 1443[1][2];
- Scubiago è zona adatta l'escursionismo, sia a piedi che in bicicletta, e per la pratica di sport quali il torrentismo e il bouldering[senza fonte]. Da Scubiago si può accedere al bivacco Peurett (1 745 m s.l.m.[3]) e da qui al Pizzo di Claro.
Note
modifica- ^ Giuseppe Chiesi, Claro, in Dizionario storico della Svizzera, 5 aprile 2017. URL consultato il 26 agosto 2017.
- ^ Bernasconi Reusser, 2010, pp. 216 (nota 64), 230 (nota 164), 241.
- ^ Peurett [collegamento interrotto], su alpi-ticinesi.ch. URL consultato il 26 agosto 2017.
Bibliografia
modifica- Rinaldo Giambonini, Agostino Robertini, Silvano Toppi, Claro, in Il Comune, Edizioni Giornale del popolo, Lugano 1971, 81-98.
- Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 35.
- AA.VV., Guida d'arte della Svizzera italiana, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007, 68.
- Marina Bernasconi Reusser, Monumenti storici e documenti d'archivio. I «Materiali e Documenti Ticinesi» (MDT) quali fonti per la storia e le ricerche sull'architettura e l'arte medievale delle Tre Valli, in Archivio Storico Ticinese, seconda serie, 148, Casagrande, Bellinzona 2010, 207.
Collegamenti esterni
modifica- Sito istituzionale del comune di Bellinzona, su bellinzona.ch. URL consultato il 23 agosto 2017.
- Giuseppe Chiesi, Claro, in Dizionario storico della Svizzera, 5 aprile 2017. URL consultato il 26 agosto 2017.