Sega la vecchia
Il sega la vecchia, o segavecchia, è un personaggio che dà il nome a un'antica rappresentazione di mezza Quaresima del mondo contadino.
Significato
modificaSecondo la leggenda, un giovedì di mezza Quaresima una donna, invece di fare astinenza dalla carne, mangiò un salsicciotto. Fu quindi condannata a morte e giustiziata per stregoneria.
In tempi remoti questo giorno era dedicato alla penitenza e al digiuno, ma si è poi trasformato in una festa popolare: la vëcia da sghè, come viene chiamata in romagnolo, viene segata nella piazza del paese e dal suo ventre capiente escono giocattoli e dolci.
Rituali affini in altre parti d'Italia prevedono un rogo con cui si brucia un fantoccio che rappresenta la vecchia o la strega.[1]
Secondo gli antropologi Baldini e Bellosi, la “Vecchia” è simbolo della Terra che, dopo il gelo dell'inverno, si riapre e si prepara a produrre i suoi frutti. Lo squarcio prodotto nel ventre della Vecchia «prelude e stimola il parto della terra, gravida dei futuri frutti e raccolti».[2]
Storia
modificaTradizionalmente, in occasione della festa, un gruppo di attori improvvisati visitava le case del contado e inscenava una rappresentazione a carattere burlesco in cui un albero di quercia (la vecchia) viene simbolicamente abbattuto e segato da parte di due segantini, fino a risorgere tra danze, canti e altre manifestazioni di gioia.
Questa usanza era particolarmente diffusa, fino alla fine degli anni cinquanta, in Toscana, Emilia-Romagna e Umbria.
È ancora diffusa anche in Campania, nell'antica cittadina di Alife, dove si festeggia il giovedì che precede la penultima domenica di Quaresima; in alcune zone dell'alto Sannio, come a Jelsi (Campobasso), si festeggia la seconda domenica di Quaresima.
Dagli anni '20 del XX secolo è anche celebrato come "Carnevale di mezza Quaresima" a Bergamo.[3] Al termine della sfilata dei carri allegorici ha luogo "ol Rasgamènt de la Ègia"(la sega della vecchia) e viene letto il suo testamento, che ogni anno è diverso e fa riferimento a problematiche sociali di attualità.[4]
Note
modifica- ^ Franco Cardini, I giorni del sacro: I riti e le feste del calendario dall'antichità a oggi, Novata, Utet, 2016.
- ^ Eraldo Baldini e Giuseppe Bellosi, Calendario e folklore in Romagna, pag. 49, Ravenna, Il Porto, 1989.
- ^ A Bergamo la tradizionale sfilata di mezza Quaresima, su popolis.it. URL consultato il 6 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 6 maggio 2021).
- ^ Mezza Quaresima - Ducato di Piazza Pontida, su ducatodipiazzapontida.it. URL consultato il 20 marzo 2022.
Bibliografia
modifica- Giancarlo Baronti, Giancarlo Palombini, Daniele Parbuono (2011), «Séga seghin’ segamo...» Studi e ricerche su “Sega la vecchia” in Umbria, Perugia, Morlacchi Editore ISBN 978-88-6074-456-2.
- Mariano Fresta, Vecchie segate ed alberi di maggio, Montepulciano, 1982.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Sega la vecchia
Collegamenti esterni
modifica- Sega la Vecchia in Umbria, su umbriafolk.eu. URL consultato il 16 marzo 2009 (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2009).
- Notizie storiche, su jstor.org.
- Nel comune di Forlimpopoli, su segavecchia.it.
- Nel comune di Castiglione del Lago, su comune.castiglione-del-lago.pg.it. URL consultato il 25 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 14 dicembre 2008).
- Jelsi "Si sega la Vecchia"