Silvio Pellico (film)
Silvio Pellico o Silvio Pellico, il martire dello Spielberg è un film storico del 1915 diretto da Livio Pavanelli.
Silvio Pellico | |
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Lingua originale | italiano |
Paese di produzione | Italia |
Anno | 1915 |
Durata | 1549 m, 54 min |
Dati tecnici | B/N rapporto: 1,33:1 film muto |
Genere | storico, biografico |
Regia | Livio Pavanelli |
Soggetto | Le mie prigioni di Silvio Pellico |
Sceneggiatura | Augusto Jandolo |
Casa di produzione | Alba Film |
Fotografia | Luigi Dell'Otti |
Interpreti e personaggi | |
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Trama
modificaNel 1820, nel Lombardo Veneto occupato dagli austriaci, i carbonari Silvio Pellico e Pietro Maroncelli vengono arrestati e condotti nel carcere di Santa Margherita a Milano, poi ai Piombi di Venezia. Dopo il processo nel 1822 Pellico e Maroncelli vengono trasferiti nel carcere dello Spielberg a Brno, capoluogo della Moravia. Nel 1830, «dopo tanti anni di isolamento e di martirio», Silvio Pellico viene scarcerato e può finalmente ritornare agli affetti familiari.
Film di propaganda
modificaTratto da Le mie prigioni di Silvio Pellico il film è stato pensato e realizzato subito dopo l’ingresso dell'Italia nella prima guerra mondiale e presentato al pubblico nell'ottobre 1915[1]. Alla vicenda storica viene aggiunta la figura, inventata, di Vezio Ricciardi, nato dalla violenza subita dalla madre a causa di un soldato austriaco. La figura del militare nemico violento è tipica della propaganda bellica dell'epoca come, per esempio, nel film Mariute del 1918.
Restauro
modificaRestauro effettuato a partire da un copia nitrato donata da Livio Fantina alla Cineteca del Friuli[2].
Curiosità
modificaVisto censura n. 10519 dell'8 ottobre 1915[3].
Note
modifica- ^ 15 luglio 1915 su Sempre in penombra
- ^ I restauri su La Cineteca del Friuli
- ^ Silvio Pellico su cinecensura.com
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Silvio Pellico, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Silvio Pellico, su Box Office Mojo, IMDb.com.
- LaCinetecaDelFriuli, Silvio Pellico, il martire dello Spielberg (Alba Film, 1915) b/n, su YouTube, 6 febbraio 2015. URL consultato il 22 febbraio 2020.