Siracusia
La Siracusia (Syrakósia) fu una nave progettata da Archimede e costruita nel 240 a.C. circa da Archia di Corinto su ordine di Gerone II di Siracusa; fu successivamente regalata al re Tolomeo III di Egitto e rinominata Alessandria (Alexandris). È considerata tra le più grandi imbarcazioni dell'antichità.
Siracusia Alessandria | |
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La Syracusia in una stampa del XVIII secolo | |
Descrizione generale | |
In servizio con | Gerone II Tolomeo III |
Caratteristiche generali | |
Lunghezza | (ipotetica) 110 m |
Capacità di carico | 2.000 t |
Equipaggio | 400 soldati, 100 passeggeri |
Armamento | |
Artiglieria | |
Archimede, Lucio Russo pg,68 ISBN 978-88-430-9826-2 | |
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Nelle fonti storiografiche
modificaDi questa imbarcazione parla Moschione nei suoi scritti (citati da Ateneo di Naucrati ne I deipnosofisti)[1] in cui descrive l'equipaggiamento impreziosito da decorazioni e armi di difesa, nonché dalla presenza di uno scafo inaffondabile perché rivestito di piombo, contro gli speronamenti di altre navi. Era capace di portare un peso massimo di 2.000 tonnellate[2], 400 soldati e 100 passeggeri ospitati in apposite cabine. La nave aveva al suo interno una biblioteca, dei bagni e persino un tempietto dedicato ad Afrodite. Era inoltre dotata di tre grandi alberi, e per svuotare l'acqua delle sentine si usava un'apposita vite di Archimede. Per la difesa, infine, montava 8 piccole torrette e aveva in dotazione una gigantesca balista capace di scagliare dardi lunghi 6 metri e massi dal peso di 90 kg.[3]
«…egli indusse la predisposizione di assi, puntelli, piattaforme, ed ogni materiale d'uso generale, proveniente in parte dall'Italia ed in parte dalla Sicilia; le corde di canapa vennero dalla Iberia e, con della pece, anche dal fiume Reno; altro materiale venne dai posti più vari. Egli anche dispose di maestri d'ascia, e d'ogni artigiano utile al lavoro, affidando tutto nelle mani dell'architetto Corinzio Archias, incaricato di eseguire tutto a regola d'arte; ed egli stesso s'applicò diligentemente ogni qualvolta ciò lo richiese. Dopo sei mesi la nave era per metà costruita [...] e quando venne ultimata fu ricoperta con lastre di piombo. Circa trecento artigiani lavorarono coi vari materiali, per non dire dei loro assistenti. […] Poi tutta la costruzione fu adornata con pitture appropriate. Disponeva di otto torrette, di dimensioni adeguate a quelle della nave: due erano a poppa, due a prua e le altre al centro. Ai lati due salde gru vennero installate, e su loro vennero messe catapulte in grado di lanciar massi sui nemici che navigavano sotto costa. Sulle torri stavano quattro forti uomini ben equipaggiati, e due arcieri; all'interno di ogni torretta vi erano serbati macigni e giavellotti. Assieme ai merli di coperta, di traverso ad essa venne costruita un lancia sassi e giavellotti, dei primi poteva lanciarne di pesanti settanta chilogrammi, i giavellotti lunghi circa cinque metri poteva scagliarli fino a centottanta metri. Tale macchina venne costruita da Archimede»
Note
modifica- ^ Athenaeus: Deipnosophists - Book 5 (b), su www.attalus.org. URL consultato l'11 agosto 2022.
- ^ Lucio Russo, Archimede, pg.68, ISBN 978-88-430-9826-2
- ^ The Syracusia Ship, su www.hellenicaworld.com. URL consultato l'11 agosto 2022.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Siracusia
Collegamenti esterni
modifica- (EN) The Syracusia Ship, su mlahanas.de. URL consultato il 22 agosto 2008 (archiviato dall'url originale l'8 dicembre 2008).
- Archimede da Siracusa [collegamento interrotto], su codas.it.