Tapum (canzone)
Tapum, o Ta pum, è una delle più note canzoni popolari della prima guerra mondiale.
Tapum | |
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Artista | vari |
Autore/i | tradizionale / Nino Piccinelli |
Genere | Canzone popolare |
Data | 1917 |
La canzone dei minatori
modificaUna prosa popolare con un ritornello simile a quello che cantavano i minatori durante la costruzione della galleria ferroviaria del San Gottardo, tra il 1872 e il 1882, opera in cui morirono circa duecento lavoratori; il termine onomatopeico "Tapum" si riferiva in questo caso era allo scoppio delle volate[1].
Origine
modificaL'attribuzione della paternità della canzone degli alpini è tuttora discussa. Alcuni l'attribuiscono ai militari italiani durante la Grande Guerra, altri al compositore Antonio Piccinelli di Chiari[2]; in ogni caso sarebbe nata nel periodo della battaglia del monte Ortigara[2][3], in quanto essa viene citata esplicitamente nel testo.
A quel tempo, nei percorsi di istruzione elementare, non tutti i segni di punteggiatura erano insegnati ed utilizzati; per questo motivo il titolo originale della canzone deve essere scritto tutto attaccato oppure con lo spazio, ma senza trattino alto (ovvero non Ta-pum).
Descrizione
modificaIl titolo ed il ritornello sono ispirati al rumore degli spari sul campo di battaglia: il "TA" è il rumore dell'innesto della pallottola e il "PUM" il rumore dello sparo dei fucili Steyr Mannlicher m1895 in dotazione alle truppe austro-ungariche.
Incisioni ed interpretazioni
modifica- Antonella Ruggiero nell'album "Quando facevo la cantante" (2018) - CD 1 "La canzone dialettale e popolare". Il brano è stato registrato dal vivo a Loano (provincia di Savona) in occasione della serata finale del Premio nazionale "Città di Loano" per la musica tradizionale, con l'accompagnamento del supergruppo Ardcore.
Le varianti del testo
modificaLa canzone era diffusa tra i vari reparti degli alpini e le variazioni sono state numerose fin dall'inizio. Successivamente nel tempo sono state elaborate ulteriori versioni e interpretazioni.[4] In alcune esecuzioni (ad esempio nella celebre versione del Coro della SAT e degli alpini) la durata della canzone viene abbreviata.
Testo (prima versione)
modifica- Venti giorni sull'Ortigara
- senza il cambio per dismontà;
- ta pum ta pum ta pum (due volte)
- Con la testa pien de peoci
- senza rancio da consumar;
- "ta pum ta pum ta pum" (due volte)
- Quando poi ti discendi al piano
- battaglione non hai più soldà;
- "ta pum ta pum ta pum" (due volte)
- Dietro al ponte c'è un cimitero
- cimitero di noi soldà;
- ta pum ta pum ta pum (due volte)
- Quando sei dietro a quel muretto
- soldatino non puoi più parlar;
- ta pum ta pum ta pum (due volte)
- Cimitero di noi soldati
- forse un giorno ti vengo a trovà;
- ta pum ta pum ta pum (due volte)
Testo (seconda versione)
modifica- Venti giorni sull'Ortigara
- senza il cambio per dismontar;
- ta pum ta pum ta pum (due volte)
- Quando poi ti discendi al piano
- battaglione non hai più soldà;
- ta pum ta pum ta pum (due volte)
- Quando sei dietro a quel mureto
- soldatino non puoi più parlar;
- ta pum ta pum ta pum (due volte)
- Ho lasciato la mama mia
- l'ho lasciata per fare il soldà;
- ta pum ta pum ta pum (due volte)
- Dietro il ponte, un cimitero
- cimitero di noi soldà;
- ta pum ta pum ta pum (due volte)
- Cimitero di noi soldati
- forse un giorno ti vengo a trovar;
- ta pum ta pum ta pum (due volte)
Note
modifica- ^ Il testo è il seguente (tratto da lorien.it):
Dalle sei, le sei e mezza
minatori che va a lavorà.
Ta-pum, ta-pum, ta-pum...
Ta-pum, ta-pum, ta-pum...
'Pena giunti all'esercizio
sette colpi son scoppià...
Maledetto sia il Gottardo,
gli ingegneri che l'hanno traccià...
L'è una galleria assai lunga,
tanti morti l'ha lascià...E 'ste povere vedovelle
sempre a piangere e sospirà...
La passion dei lor mariti,
le se torna a maridà... - ^ a b "Ta-pum", la canzone dell’Ortigara
- ^ note su Ta-pum, su lorien.it. URL consultato il 30 giugno 2018 (archiviato dall'url originale il 1º luglio 2018).
- ^ la canzone su tapum.it
Bibliografia
modifica- Antonio Virgilio Savona e Michele Straniero, Canti della Grande Guerra, Milano, Garzanti, 1981, p. 253.