Tarentola gigas
Tarentola gigas (Bocage, 1875) è un sauro della famiglia Phyllodactylidae, endemico di Capo Verde.[2]
Tarentola gigas | |
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Sottospecie T. g. brancoensis | |
Stato di conservazione | |
In pericolo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Classe | Reptilia |
Ordine | Sauria |
Sottordine | Squamata |
Infraordine | Gekkota |
Famiglia | Phyllodactylidae |
Genere | Tarentola |
Sottogenere | Makariogecko |
Specie | T. gigas |
Nomenclatura binomiale | |
Tarentola gigas (Bocage, 1875) | |
Sinonimi | |
Tarentola borneensis | |
Sottospecie | |
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Descrizione
modificaT. gigas misura circa 10,4 cm, coda esclusa, arrivando a raggiungere anche i 15,5 cm, nel caso della sottospecie nominale, il che fa di esso un geco di notevoli dimensioni. Il peso di un maschio adulto può raggiungere i 40 g circa.[3] La sottospecie T. g. brancoensis, invece, è di dimensioni leggermente inferiori, circa 9,8 cm, fino ad arrivare a 11 cm o poco più. Il dorso si presenta di un colore grigio, che spesso tende a virare sull'olivastro, attraversato longitudinalmente di solito da 5 macchie più chiare, che ricordano vagamente la forma di una sella di bicicletta. Esso presenta diversi tubercoli, che tendono ad appiattirsi nella parte superiore del corpo e ad essere di dimensioni maggiori nell'area compresa tra l'occhio e l'orecchio. Il ventre è invece color crema, virante sul giallo nelle zone inferiori. L'area più bassa del muso è evidenziata da una sorta di mosaico di macchie chiare e scure. Gli occhi sono di colore grigio scuro, che va schiarendosi nei pressi della pupilla e nella parte superiore e inferiore dell'iride. Gli arti possiedono la caratteristica struttura lamellare sotto le dita; tali lamelle (dette setae) presentano dimensioni maggiori sotto il quarto dito degli arti posteriori. La sagoma di T. gigas appare piuttosto tozza, ciò è spiegato essenzialmente dal fatto che la specie è solita conservare una grande riserva di grasso all'interno del corpo.[2]
Biologia
modificaComportamento
modificaViste le dimensioni e il notevole peso, T. gigas, a differenza di molti gechi, sembra avere maggiori difficoltà a muoversi su pareti molto ripide, pertanto è solito spostarsi lungo superfici più agevoli e di solito lisce, senza quindi troppe irregolarità che possano ostacolarne il cammino.[2][1]
Ha abitudini prevalentemente notturne. Interagisce con i suoi simili principalmente tramite la comunicazione vocale.
Alimentazione
modificaLa sua dieta pare essere caratterizzata esclusivamente da uova di uccelli o perfino pulcini, in particolare della calandrella di Raso (preferita) o della berta maggiore di Capo Verde, a seconda del luogo in cui vive.[1]
Riproduzione
modificaÈ una specie ovipara.
Distribuzione e habitat
modificaLa specie è endemica di Capo Verde e, in particolare, delle isole Raso e Branco.[2]
Il suo habitat è costituito principalmente da scogliere, dove trova rifugio all'interno delle cavità e talvolta anche nelle tane dagli uccelli marini.[1]
Tassonomia
modificaSi conoscono due sottospecie:[2]
- Tarentola gigas brancoensis Schleich, 1984 - popolazione dell'isola di Branco
- Tarentola gigas gigas (Bocage, 1875) - sottospecie nominale, residente nell'isola di Raso
Conservazione
modificaLa Lista rossa IUCN classifica Tarentola gigas come specie in pericolo di estinzione (Endangered).[1]
Note
modifica- ^ a b c d e (EN) Vasconcelos, R., Tarentola gigas, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 23 settembre 2019.
- ^ a b c d e f (EN) Tarentola gigas (BOCAGE, 1875), su The Reptile Database, Zoological Museum Hamburg. URL consultato il 24 settembre 2019.
- ^ (EN) Tarentola gigas (Bocage 1875) - Overview, su Encyclopedia of Life. URL consultato il 24 settembre 2019.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Tarentola gigas
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