Tricholoma portentosum
Tricholoma portentosum (Fr.) Quél., Mém. Soc. Émul. Montbéliard, Sér. 2 5: 338 (1872)
Tricholoma portentosum | |
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Tricholoma portentosum | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Fungi |
Divisione | Basidiomycota |
Classe | Basidiomycetes |
Ordine | Agaricales |
Famiglia | Tricholomataceae |
Genere | Tricholoma |
Specie | T. portentosum |
Nomenclatura binomiale | |
Tricholoma portentosum (Fr.) Quél., 1872 |
Tricholoma portentosum Caratteristiche morfologiche | |
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Cappello | |
Imenio | |
Lamelle | |
Sporata | |
Velo | |
Carne | |
Ecologia | |
Commestibilità | |
Il Tricholoma portentosum è un apprezzato fungo commestibile, che si distingue per i riflessi e le sfumature gialle sul carpoforo e nella carne. Nella Liguria occidentale e nel basso cuneese è conosciuto col nome gergale di "cicalotto" o, più raramente "cicotto" . Ne esiste anche una varietà, più rara, col cappello color giallo limone pallido.
Tassonomia
modificaLa specie fu inizialmente descritta nel 1821 come Agaricus portentosus dallo svedese Elias Magnus Fries nella sua monumentale opera micologica Systema mycologicum e nel successivo addendum.[1][2] Il genere Agaricus aveva allora una definizione ben più larga di quella attuale e si avvicinava all'ordine Agaricales.
Nel 1874 la specie fu assegnata al genere Tricholoma da Lucien Quélet, nel suo lavoro Les champignons du Jura et des Vosges.[3] Nel 1888 tuttavia lo stesso autore cambiò idea e la posizionò nel nuovo genere Gyrophila.[4]
Nel 1914 William Alphonso Murrill incluse la specie nel genere Melanoleuca, di cui propose una ridefinizione.[5] La specie, di classificazione non agevole, subì ancora varie riclassificazioni,[6] fino a che nel 1918 fu assegnata al genere Tricholoma da Auguste Sartory e Louis Maire nel loro lavoro Synopsis du genre Tricholoma.[7] Da allora la specie è considerata un elemento fondamentale di questo genere.[8]
Descrizione della specie
modifica5–10 cm di diametro, convesso-campanulato, poi spianato e umbonato;[9] di colore da grigio-cenere con finissime strie raggiate innate spesso volgenti al giallastro o al violaceo; margine involuto, talvolta fessurato.
Da biancastre a giallo-limone chiaro, spaziate, alte, unite al gambo.
Bianco, poi con sfumature giallo-limone; cilindrico, un po' ingrossato alla base, pieno ma a maturità midolloso e cavo; può raggiungere fino a 12 cm circa di altezza e uno spessore di 1–3 cm.
Ovoidali o ellittiche, bianche in massa, 7-8 x 3-5 µm.
Bianca, scura sotto la cuticola.
Commestibilità
modificaOttima perché la resa è elevata.
Habitat
modificaCresce a gruppi di numerosi esemplari in boschi di conifere, raramente sotto latifoglie, fruttifica in autunno ed in inverno fino ai primi geli.
Etimologia
modificaDal latino portentosus = robusto, per l'aspetto robusto del carpoforo.
Sinonimi e binomi obsoleti
modifica- Agaricus portentosus Fr., Systema mycologicum (Lundae) 1:39 (1821)
- Melanoleuca portentosa (Fr.) Murrill, North American Flora (New York) 10(1):23 (1914)
Note
modifica- ^ (LA) Elias Magnus Fries, Systema Mycologicum, vol. 1, 1821, p. 39..
- ^ (LA) Elias Magnus Fries, Icones selectae hymenomycetum nondum delineatorum, 1867, pp. 21..
- ^ (FR) Lucien Quélet, Les champignons du Jura et des Vosges. Avec planches (tome II)., in Mémoires de la Société d'Émulation de Montbéliard, vol. 25, 1874, p. 338..
- ^ (FR) Lucien Quélet, Flore mycologique de la France et des pays limitrophes, Paris, Octave Doin, 1888..
- ^ (EN) William Alphonso Murrill, Family 7: Agaricaceae, in North American flora., vol. 10, n. 1, 1914, p. 23..
- ^ (FR) Marcel Bon, Flore mycologique d'Europe. 2. Les tricholomes et ressemblants., in Documents Mycologiques, Hors Série. Tricholomataceae., (Fayod) Heim, 1991, p. 1-163..
- ^ (FR) Auguste Sartory e Louis Maire, Synopsis du genre Tricholoma, Saint-Nicolas-de-Port, Arsant, 1918, pp. 303..
- ^ Tricholoma portentosum su Mycobank
- ^ Noordeloos M.E., Kuyper, Th.W. e Vellinga, E.C., Flora Agaricina Neerlandica, Taylor & Francis, 1999, p. 116, ISBN 90-5410-493-7.
Altri progetti
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