Trittolemo (Sofocle)
Trittolemo (greco antico:Τριπτόλεμος) è una tragedia (oggi perduta) scritta da Sofocle e rappresentata per la prima volta nel 468 a.C.[1]. Secondo la tradizione, proprio sconfiggendo Eschilo, Sofocle riportò la prima vittoria negli agoni drammatici nel 468 a.C., con una trilogia che comprendeva il Trittolemo; in quell'occasione a giudicare i poeti fu un eccezionale collegio di giudici, composto dai dieci strateghi[2].
Trittolemo | |
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Tragedia perduta | |
Persefone, Trittolemo e Demetra in un bassorilievo trovato ad Eleusi | |
Autore | Sofocle |
Titolo originale | Τριπτόλεμος |
Lingua originale | |
Prima assoluta | 468 a.C. Teatro di Dioniso, Atene |
Personaggi | |
Demetra Trittolemo Celeo? Metanira? Coro di eleusini? | |
Trama
modificaLa tragedia, probabilmente, ricalcava il racconto dell'inno omerico a Demetra, narrando come, nelle sue peregrinazioni, la dea capitasse ad Eleusi e cercasse di rendere immortale il figlio del re Celeo.
Riguardo alla trama, tuttavia, l'unica cosa che i venti frammenti ancora esistenti dell'opera[3] permettono di stabilire è che conteneva la descrizione del viaggio di Trittolemo su un carro volante trainato da serpenti, per portare agli uomini il dono del grano offerto a Trittolemo da Demetra, che compariva in scena[4].
Notevole, già in questa prima opera sofoclea, comunque, il ricorso ad un inno omerico, per noi attestato in forma più ampia nel dramma satiresco I cercatori di tracce e che conferma per Sofocle l'appellativo di "omericissimo"[5] datogli dagli antichi.
Note
modificaBibliografia
modifica- R. C. Jebb, The fragments of Sophocles, II, vol. 3, Los Angeles 1917, pp. 239-253.