Trump Steaks
Trump Steaks è stata una marca di bistecche e altri tipi di carne di proprietà dell'imprenditore, e più tardi Presidente degli Stati Uniti d'America, Donald Trump. Il marchio fu lanciato nel maggio 2007 e venduto esclusivamente attraverso i due canali di vendita The Sharper Image[1] e QVC.[2][3] Le vendite dei prodotti non andarono però come sperato e già nel luglio 2007, dopo solo due mesi, la vendita del marchio attraverso The Sharper Image fu sospesa.
Trump Steaks | |
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Stato | Stati Uniti |
Fondazione | 8 maggio 2007 a New York |
Fondata da | Donald Trump |
Chiusura | luglio 2007 |
Sede principale | New York |
Gruppo | Trump Organization |
Settore | Alimentare |
Prodotti |
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Slogan | «The World's Greatest Steaks» |
Sito web | www.trumpsteaks.com:80/ |
Storia
modificaDonald Trump registrò il marchio "Trump Steaks" negli Stati Uniti d'America nell'agosto 2006[4] e il prodotto fu infine lanciato sul mercato l'8 maggio 2007,[5] venendo messo in vendita unicamente attraverso il catalogo, i negozi e il sito del rivenditore The Sharper Image, per un periodo di prova di tre mesi.[6] Tra le varie campagne promozionali vi fu anche un evento presso il punto vendita Sharper Image in Rockefeller Plaza in cui presenziarono lo stesso Trump e alcuni dei concorrenti del reality show The Apprentice, di cui lo stesso Trump era presentatore e produttore.[7]
Le bistecche erano fornite da Buckhead Beef, una compagnia con sede ad Atlanta, che già forniva carne a molti degli hotel-casinò di proprietà della Trump Organization[6] e, assieme ad esse, erano vendute sotto il marchio Trump Steaks anche hamburger e salse per carne.[8] In particolare le bistecche, tutte di provenienza certificata dal ministero dell'agricoltura statunitense, erano di bovini di razza Angus[9] ed erano vendute in confezioni da quattro con prezzi compresi tra 199 e 999 dollari[10] con lo slogan "The World's Greatest Steaks".[5][6] Era disponinibile anche la Trump Steak Gift Card, venduta al prezzo di 1.037 dollari.[8]
Nel giugno 2007, Trump apparve sul numero mensile del catalogo Sharper Image per promuovere il marchio Trump Steaks[11] e, il 5 dello stesso mese, il prodotto fece il suo debutto sul canale televisivo di shopping QVC, con una nuova apparizione di Trump in trasmissione.[8]
Dopo due soli mesi dal lancio, la vendita di Trump Steaks attraverso The Sharper Image fu interrotta. Stando a quanto affermato da Jerry W. Levin, CEO della compagnia, il prodotto si rivelò un vero fiasco, il dirigente ebbe infatti a dire: "we literally almost sold no steaks" (in inglese: "non abbiamo venduto quasi nessuna bistecca"). Ciò nonostante le pubblicità ritraenti Trump attrassero comunque più clienti del solito, che però comprarono altri prodotti del rivenditore.[12] Infine, stando ad una ricerca effettuata presso lo United States Patent and Trademark Office (USPTO), l'organismo amministrativo incaricato di rilasciare i brevetti e i marchi depositati negli Stati Uniti d'America, il marchio Trump Steaks fu cancellato nel dicembre 2014.[4] Ad aprile 2016, gli unici posti in cui le bistecche Trump Steaks potevano essere ancora comprate erano le varie proprietà di Trump.[12]
Elezioni presidenziali del 2016
modificaDurante la campagna elettorale per le elezioni presidenziali del 2016, un PAC a supporto del candidato repubblicano John Kasich creò una pubblicità ridicolizzando il marchio Trump Steaks,[13] in cui l'imprenditore pubblicizzava, esaltandolo, il proprio prodotto e contemporaneamente venivano riportati alcuni commenti dei clienti quali "...had to smother them in mustard...," "TASTELESS AND MEALY", "Costco are much better quality", a testimoniare la pessima qualità della carne. Il video fu presentato l'8 marzo 2016 durante la conferenza stampa in Florida in cui Trump celebrava la sua recente vittoria alle primarie.[2][14] Intervistato il giorno dopo da Anderson Cooper, Trump ammise di non aver mai provato le bistecche e che esse venivano acquistate da produttori locali.[14]
Accoglienza
modificaIn seguito a un test cieco del gusto condotto dal New York Post, in cui le Trump Steaks erano messe a confronto con altri tre produttori di New York City, le bistecche a marchio Trump ottennero il punteggio di 7,5 su 10, arrivando al secondo posto dietro le bistecche della Peter Luger Steak House che ottennero un 9,5.[5] Recensioni positive furono date anche dall'Associated Press, dal The Oklahoman[10][15] e dal The Palm Beach Post.[16] Tuttavia, in tutti i casi fu comunque rilevato che il prezzo di vendita era decisamente troppo elevato.
Il Time[11] e il New York Daily News[17], rispettivamente nel 2015 e nel 2016, inclusero il marchio Trump Steaks nella lista dei fallimenti imprenditoriali di Donald Trump.
Note
modifica- ^ Holodny, Elena, 12 Donald Trump businesses that no longer exist, su finance.yahoo.com, Yahoo Finance, 10 ottobre 2014. URL consultato il 19 marzo 2018.
- ^ a b Libby Nelson, Donald Trump spent election night pitching Trump products that you can't buy anymore, Vox, 9 marzo 2016. URL consultato il 19 marzo 2018.
- ^ Trump raises the steaks after broiling his rivals, su politico.com.
- ^ a b Siemaszko, Corky, The Trademark on Trump Steaks Was Canceled Two Years Ago, Records Show, su nbcnews.com, MSNBC, 10 marzo 2016. URL consultato il 19 marzo 2018.
- ^ a b c Chris Erikson, High Steaks, New York Post, 13 maggio 2007. URL consultato il 19 marzo 2018.
- ^ a b c Dave Goldiner, USDA prime ego!, New York Daily News, 4 maggio 2007. URL consultato il 19 marzo 2018.
- ^ Rachel Wharton, Steaks high for Trump, New York Daily News, 18 maggio 2007. URL consultato il 19 marzo 2018.
- ^ a b c Kristi O'Harran, $96 steak, Trump's newest plan to stay very rich, The Herald, 7 giugno 2007. URL consultato il 19 marzo 2018.
- ^ Tim Carman, Trump Steaks are so rare, we can't even find one, su The Washington Post, 23 marzo 2016.
- ^ a b Dowell, Sharon, Dinner with The Donald: 'World's Greatest' Trump Steaks definitely high in quality and high in price, su newsok.com, The Oklahoman, 11 luglio 2007. URL consultato il 19 marzo 2018.
- ^ a b Koffler, Jacob, Donald Trump's 16 Biggest Business Failures and Successes, su time.com, Time, 7 agosto 2015. URL consultato il 19 marzo 2018.
- ^ a b TIME Editors, TIME Donald Trump: The Rise of a Rule Breaker, Time Inc. Books, ISBN 9781683302377.
- ^ Gass, Nick, Kasich super PAC ad mocks Trump's steak business, su politico.com, Politico, 11 dicembre 2015. URL consultato il 19 marzo 2018.
- ^ a b Campbell, Colin, Anderson Cooper grills Donald Trump about the 'Trump Steaks' piled up at Trump's press conference, su businessinsider.com, Business Insider, 10 marzo 2016. URL consultato il 19 marzo 2018.
- ^ J.M. Hirsch, Trump beefs up his empire by selling high-end steaks, Associated Press, 16 maggio 2007. URL consultato il 19 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2017).
- ^ Charles Passy, Trump Steaks: How does Donald Trump's latest cash cow compare?, The Palm Beach Post, 28 maggio 2007. URL consultato il 19 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2017).
- ^ Jason Silverstein, A brief history of Donald Trumps many, many business failures, New York Daily News, 10 febbraio 2016. URL consultato il 19 marzo 2018.
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Sito ufficiale, su trumpsteaks.com:80 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2007).
- Pubblicità di Trump Steaks sul canale The Sharper Image con la presentazione di Donald Trump, su YouTube.