Turri
Turri è un comune italiano di 370 abitanti[1] della provincia del Sud Sardegna, nella subregione storica della Marmilla.
Turri comune | |
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(IT) Turri (SC) Tùrri | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Sardegna |
Provincia | Sud Sardegna |
Amministrazione | |
Sindaco | Martino Picchedda (lista civica) dal 6-6-2016 (2º mandato dall'11-10-2021) |
Territorio | |
Coordinate | 39°42′16.96″N 8°54′58.86″E |
Altitudine | 164 m s.l.m. |
Superficie | 9,6 km² |
Abitanti | 370[1] (29-2-2024) |
Densità | 38,54 ab./km² |
Comuni confinanti | Baradili (OR), Baressa (OR), Genuri, Pauli Arbarei, Setzu, Tuili, Ussaramanna |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 09020 |
Prefisso | 0783 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 111092 |
Cod. catastale | L473 |
Targa | SU |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Nome abitanti | (IT) turresi (SC) turresus |
Patrono | san Sebastiano |
Giorno festivo | 20 gennaio |
Cartografia | |
Posizione del comune di Turri all'interno della provincia del Sud Sardegna | |
Sito istituzionale | |
Storia
modificaL'area fu popolata già in epoca nuragica, per la presenza sul territorio di alcuni nuraghi. Probabilmente conosciuta anche da fenici e punici.
Nel periodo Medievale appartenne al Giudicato di Arborea e fece parte della curatoria di Marmilla. Alla caduta del giudicato (1420) passò sotto il dominio aragonese, e fu incorporato nell'Incontrada di Marmilla, feudo dei Carroz conti di Quirra. Nel 1603 entrò a far parte del Marchesato di Quirra, feudo dei Centelles. Successivamente la signoria passò agli Osorio de la Cueva, che lo tennero fino all'abolizione del feudalesimo (1839) quando fu riscattato all'ultimo feudatario Filippo Osorio. Col riscatto dalla feudalità divenne un comune libero, amministrato da un sindaco e da un consiglio comunale.
Simboli
modificaLo stemma e il gonfalone del comune di Turri sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 18 novembre 2004.[3]
«Stemma partito semitroncato: il primo, di azzurro, alla torre di due palchi, d'argento, murata di nero, merlata alla ghibellina, il palco superiore di sei, quello inferiore di nove, essa torre finestrata nel palco superiore di nero, chiusa dello stesso, fondata sulla pianura di verde; il secondo, di verde, ai quattro fiori di zafferano, posti due e due, di argento; il terzo, di rosso, alle tre spighe di grano, d'oro, impugnate, legate di verde. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone è un drappo di bianco.
Società
modificaEvoluzione demografica
modificaAbitanti censiti[4]
Lingue e dialetti
modificaLa variante del sardo parlata a Turri è il campidanese occidentale.
Note
modifica- ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 29 febbraio 2024.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Turri (Cagliari) D.P.R. 18.11.2004 concessione di stemma e gonfalone, su presidenza.governo.it. URL consultato il 21 luglio 2022.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
Bibliografia
modifica- Manlio Brigaglia, Salvatore Tola (a cura di), Dizionario storico-geografico dei Comuni della Sardegna, Sassari, Carlo Delfino editore, 2006, ISBN 88-7138-430-X. URL consultato il 5 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 22 gennaio 2021).
- Francesco Floris (a cura di), Grande Enciclopedia della Sardegna, Sassari, Newton&ComptonEditori, 2007. URL consultato il 5 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2012).
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Turri
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Turri
Collegamenti esterni
modifica- La scheda del comune nel portale Comunas della Regione Sardegna URL consultato in data 02-01-2013.