Typhlomys cinereus
Il ghiro nano della Cina o tiflomio cinerino (Typhlomys cinereus Milne-Edwards, 1877) è un roditore della famiglia dei Platacantomidi, unica specie del genere Typhlomys (Milne-Edwards, 1877), diffuso in Cina e Indocina.[1][2]
Ghiro nano della Cina | |
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Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Superordine | Euarchontoglires |
Ordine | Rodentia |
Famiglia | Platacanthomyidae |
Genere | Typhlomys Milne-Edwards, 1877 |
Specie | T.cinereus |
Nomenclatura binomiale | |
Typhlomys cinereus Milne-Edwards, 1877 | |
Areale | |
Descrizione
modificaDimensioni
modificaRoditore di piccole dimensioni, con la lunghezza della testa e del corpo tra 67 e 100 mm, la lunghezza della coda tra 100 e 138 mm, la lunghezza del piede tra 19 e 23 mm, la lunghezza delle orecchie tra 14 e 17 mm e un peso fino a 32 g.[3]
Caratteristiche craniche e dentarie
modificaIl cranio presenta una scatola cranica rotonda, le placche zigomatiche sono strette e rivolte in avanti, la bolla timpanica è piccola. Il palato presenta una serie di fori che si estendono oltre i fori palatali, posti tra le radici dei molari, i quali presentano una superficie occlusale composta da 5 pieghe oblique ciascuno.
Sono caratterizzati dalla seguente formula dentaria:
3 | 0 | 0 | 1 | 1 | 0 | 0 | 3 |
3 | 0 | 0 | 1 | 1 | 0 | 0 | 3 |
Totale: 16 | |||||||
1.Incisivi; 2.Canini; 3.Premolari; 4.Molari; |
Aspetto
modificaLa pelliccia è corta, densa e soffice. Il colore delle parti superiori è grigio-brunastro scuro, talvolta nerastro. Le parti inferiori sono grigiastre con la punta dei peli bianca nelle sottospecie cinesi, mentre la punta è giallo-brunastra in T.c.chapensis. Gli occhi sono piccoli, la vista è notevolmente ridotta. Le orecchie sono grandi e prive di peli. Le vibrisse sono lunghe e bianche. Le zampe anteriori sono bianche. I piedi sono stretti e bruno-grigiastri. Il quinto dito è allungato. La coda è più lunga della testa e del corpo, è ricoperta di scaglie vicino alla base e densamente rivestita di lunghi peli nei due terzi terminali, spesso bianchi all'estremità. Le femmine hanno 2 paia di mammelle pettorali e 2 paia inguinali.
Biologia
modificaComportamento
modificaÈ una specie arboricola. Si orienta attraverso l'ecolocalizzazione producendo vocalizzazioni con frequenza tra 50 e 100 kHz.
Alimentazione
modificaSi nutre di foglie, steli d'erba, frutta e semi.
Riproduzione
modificaLe femmine danno alla luce 2-4 piccoli alla volta.
Distribuzione e habitat
modificaQuesta specie è diffusa nella Cina orientale e meridionale fino al Vietnam e probabilmente anche Laos.
Vive nelle foreste montane, particolarmente in boschi di bambù tra 360 e 2.200 metri di altitudine. Si trova anche in foreste disturbate vicino a foreste intatte, ma non in foreste secondarie.
Tassonomia
modificaSono state riconosciute 5 sottospecie[2]:
- T. c. cinereus: Vietnam settentrionale;
- T. c. chapensis (Osgood, 1932): Province cinesi del Fujian, Jiangxi, Zhejiang, Anhui;
- T. c. daoloushanensis (Wang & Li, 1996): Province cinesi del Sichuan meridionale, Guizhou settentrionale, Hubei sud-occidentale, Shaanxi meridionale, Gansu sud-orientale;
- T. c. guangxiensis (Wang & Chen, 1996): Provincia cinese del Guangxi;
- T. c. jingdongensis (Wu & Wang, 1984): Provincia cinese dello Yunnan.
Conservazione
modificaLa IUCN Red List, considerata l'ampia distribuzione, la popolazione numerosa, la presenza in diverse aree protette e la tolleranza alle modifiche ambientali, classifica T.cinereus come specie a rischio minimo (Least Concern).[1]
La Zoological Society of London, in base a criteri di unicità evolutiva e di esiguità della popolazione, considera T.c.chapensis una delle 100 specie di mammiferi a maggiore rischio di estinzione.
Evoluzione
modificaRecenti studi hanno differenziato due linee evolutive, entrambe diffuse in Cina: la prima originata nel tardo Miocene con la specie T.primitivus, attraverso la forma del Pleistocene T.intermedius fino alla forma odierna T.cinereus; la seconda originata sempre dal tardo Miocene con T.hipparionum ed estinta nel tardo Pliocene con T.macrourus[2].
Note
modifica- ^ a b c (EN) Lunde, D. & Smith, A.T. 2008, Typhlomys cinereus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ a b c (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Typhlomys cinereus, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
- ^ Smith & Xie, 2008.
Bibliografia
modifica- Ronald M. Novak, Walker's Mammals of the World, 6th edition, Johns Hopkins University Press, 1999. ISBN 9780801857898
- Andrew T.Smith & Yan Xie, A guide to the Mammals of China, Princeton University Press, 2008, ISBN 978-0-691-09984-2.
- Charles M.Francis, A Guide to the Mammals of Southeast Asia, Princeton University Press, 2008, ISBN 978-0-691-13551-9.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Typhlomys cinereus
- Wikispecies contiene informazioni su Typhlomys cinereus
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Chinese blind tree mouse, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Typhlomys cinereus, su Fossilworks.org.