Ucalegonte
Nella mitologia greca, Ucalegonte appare come un vecchio compagno di Priamo, a Troia, insieme ai tre fratelli del re e ad altri anziani, quali l'amico caro Antenore, Antimaco, Pantoo e Timete.
Ucalegonte | |
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L'incendio di Troia, nel quale trovò la morte Ucalegonte, rappresentato da Johann Georg Trautmann | |
Saga | Ciclo troiano |
1ª app. in | Iliade di Omero |
Caratteristiche immaginarie | |
Luogo di nascita | Troia |
Affiliazione | consigliere di Priamo |
Il mito
modificaNell'Iliade
modificaIl ruolo di Ucalegonte è sommariamente descritto nell'Iliade; insieme ad altri troiani dalla veneranda età, faceva parte del consiglio degli anziani che si radunava periodicamente presso le Porte Scee per discutere di guerra o per fornire sagge informazioni al re.
Nell'Iliade, Ucalegonte e gli altri anziani appaiono radunati per discutere su una possibile trattativa tra Achei e Troiani, che si sarebbe conclusa con un leale duello tra Paride, il provocatore della guerra, e Menelao, il re di Sparta[1].
La morte
modificaLa fine del vegliardo è raccontata brevemente da Virgilio nell'Eneide; la notte della caduta di Troia la casa di Ucalegonte, che si trova vicino a quella di Enea, viene incendiata dal fuoco delle fiaccole nemiche e rasa al suolo.
Virgilio non allude esplicitamente anche alla morte dell'anziano troiano, ma sicuramente la nota frase "Già arde lì accanto Ucalegonte" fa capire che Ucalegonte è perito nel rogo della sua abitazione (intossicato o divorato dal fuoco).[2].
Pareri secondari
modificaIn una versione oscura, Ucalegonte appare come il nome di un certo Tebano, il quale era ritenuto padre della Sfinge[3].
Note
modificaBibliografia
modificaFonti
modificaTraduzione delle fonti
modifica- Rosa Calzecchi Onesti, Eneide, Testo a fronte, Torino, Einaudi, 1989, ISBN 88-06-11613-4.
Moderna
modifica- Robert Graves, I miti greci, Milano, Longanesi, ISBN 88-304-0923-5.