Un lungo fatale inseguimento d'amore
Un lungo fatale inseguimento d'amore (A Long Fatal Love Chase) è un romanzo della scrittrice statunitense Louisa May Alcott composto nel 1866, ma pubblicato postumo nel 1995.
Un lungo fatale inseguimento d'amore | |
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Titolo originale | A Long Fatal Love Chase |
Autore | Louisa May Alcott |
1ª ed. originale | 1995 |
Genere | gotico |
Sottogenere | avventuroso |
Lingua originale | inglese |
Ambientazione | Inghilterra, Italia, Francia, Germania |
Personaggi | Rosamond Vivian, Phillip Tempest, padre Ignatius, Ippolito, Baptiste, M.me Honorine, nonno Vivian |
L'autrice non ebbe la possibilità di pubblicare il romanzo mentre era in vita in quanto gli editori lo respinsero considerandolo troppo audace.[1] Il libro sarebbe in ogni caso dovuto uscire sotto lo pseudonimo di "A. M. Barnard".
I capitoli di ambientazione italiana sono quelli contenenti i fatti che si svolgono a Nizza. Al tempo in cui la Alcott li scrisse, la città era ancora compresa nel territorio del Regno di Sardegna.[2]
Trama
modificaSedotta dal tenebroso avventuriero Phillip Tempest, la bella Rosamond abbandona la villa del nonno e inizia a viaggiare per l'Europa con colui che crede sia divenuto suo coniuge. Dopo aver scoperto che il matrimonio è stato un inganno e che Tempest è già sposato con un'altra donna, Rosamond lo lascia e fugge dapprima a Parigi, poi in vari altri posti tra la Francia e la Germania. Tempest però è disposto a tutto pur di non perderla e ogni volta riesce a trovarla grazie anche alla rete di spie e di fedeli servitori che riesce a organizzare intorno a sé ovunque vada. Padre Ignatius, innamorato della ragazza, sembra essere il solo in grado di contrastare le mire dell'avventuriero, che avendo finalmente ottenuto il divorzio vuole convincere Rosamond a sposarlo per davvero. La storia si concluderà dopo molti colpi di scena proprio là dov'era iniziata, nella villa sulla scogliera.
Edizioni italiane
modifica- Un lungo, fatale inseguimento d'amore, traduzione di Maria Eugenia Morin, prefazione di Silvano Ambrogi, Newton & Compton, Roma, 1996.