Utente:Bitti Cattaneo/Sandbox
Baldassarre Cattaneo Della Volta Paleologo (Genova, 4 dicembre 1660 - Napoli, 6 febbraio 1739),
fu avvocato, II principe di San Nicandro, Grande di Spagna di prima classe[1], Cavaliere dell'insigne Real Ordine di San Gennaro, Cavaliere dell'Ordine del Toson d'Oro, Cavaliere della Chiave d'Oro e membro dell'Accademia degli Scelti.
Nacque a Genova nel 1660 da Domenico Cattaneo (1613-1676), senatore della Repubblica di Genova e da Vittoria Spinola, figlia marchese Napoleone Spinola di Ronco e Roccaforte, il quale all’epoca sedeva tra i Senatori della Repubblica di Genova, sua seconda moglie. Baldassarre fu battezzato nella chiesa di San Torpete[2], di cui la sua famiglia possedeva il giuspatronato, tenuto al sacro fonte dall’illustre patrizio Paolo Geronimo Pallavicino e dall’ava materna Geronima Maria Brignole fu Giovanni Battista, appartenente a una famiglia della nobiltà “nuova” ormai inserita nel grande patriziato della Repubblica di Genova. Baldassarre era stato ascritto al patriziato genovese ancora bambino, il 14 marzo 1663[3], unitamente al fratello Giovanni Battista e ai tre fratelli maggiori nati dal primo matrimonio di Domenico,con Maria Serra quondam Girolamo. Fu Inviato a studiare a Parma, nel cui ducato i suoi avi avevano interessi almeno dal 1550[4]. Studiò nel Collegio dei Nobili di Santa Caterina, istituto educativo dei Gesuiti fra i più prestigiosi d’Europa, Baldassarre si distinse nella letteratura, nella filosofia, nei saggi cavallereschi,tanto da entrare a far parte dell’Accademia degli Scelti, inaugurata nel 1672 da Ranuccio II Farnese. In quell’anno Baldassarre ricevette dal papa Clemente X la chiesa di S. Maria di Devia[5], prendendone pieno possesso solo nel 1689[6].
Nel 1691 Baldassarre sposò una nobile romana, Isabella Caetani dei Duchi di Sermoneta, che aveva rifiutato nel 1689 il matrimonio con il duca Niccolò di Castel di Sangro[7], figlio del principe Caracciolo di Santobono. Le nozze vennero celebrate il 4 ottobre ad Arienzo, feudo dei Carafa di Maddaloni, gli sposi ricevettero la benedizione nuziale a Roma il 15 gennaio 1692[8], nella chiesa di Sant’Agnese in Agone dal Cardinale de Goetz, confidente del Pontefice[9]. Negli anni seguenti Baldassarre mantenne i rapporti con le Corti italiane ed europee: era a Parma nel 1694 per la morte di Ranuccio II[10] [4] e nel 1695 per le nozze di Dorotea Sofia Neoburgo, madre di Elisabetta Farnese e vedova di Odoardo Farnese con il fratello Francesco[1].
[1] Cfr. Il Massimiliano opera nuovamente composta, rappresentata nel ducale Collegio de’ Nobili di Parma, da varj Signori convittori dello stesso Collegio nel Carnovale corrente del 1696 e dedicate all’Altezza Serenissima di Francesco, Duca di Parma, Piacenza, &c. Padrone, e Protettore del medesimo Collegio; et all’Altezza Serenissima della Signora principessa Dorotea Sofia di Neoburgo Farnese Duchessa di Parma, Piacenza, &c. per occasione d’applaudere alle loro felicissime, e gloriosissime nozze, Parma, Per gli Eredi di Galeazzo Rosati, MDCXCVI, p. 19.
Le vicende dinastiche europee toccarono ambienti ben noti a Baldassarre, che non ne rimase indifferente per i suoi legami con la famiglia Farnese, imparentata con i regnanti di mezza Europa. Intanto Baldassarre è stato colpito da un grave lutto: la morte della moglie Isabella[1]; qualche anno più tardi, durante il carnevale del 1708 della Napoli austriaca, i carri della Riccia e di Santo Nicandro sfilarono insieme[2] e di lì a poco i legami con la famiglia di Capua dei gran conti d’Altavilla, principi della Riccia, furono consolidati dai matrimoni dei due figli di Baldassarre: Anna con Bartolomeo, figlio del principe della Riccia e Domenico con Giulia, cugina di Bartolomeo.
Nel 1709 il papa Clemente XI riconobbe Carlo III come re di Spagna e Baldassarre, gentiluomo di camera del re, ricevette a Barcellona la dignità di Grande di Spagna di prima classe per sé e per i suoi discendenti primogeniti maschi[3] dal futuro imperatore Carlo VI, oltre alla prestigiosa decorazione di cavaliere dell’Ordine del Toson d’Oro.
In Napoli i Cattaneo di San Nicandro abitarono fino al 1715 in un palazzo tra la chiesa di San Giorgio e la chiesa di San Giuseppe, nel quartiere di San Giuseppe. Il palazzo e la chiesa di San Giuseppe non esistono più. Si trasferiscono quindi nel palazzo[4] presso il santuario di Santa Maria della Stella (attuale via della Stella 120), che Baldassarre ampliò e arricchì di opere d’arte tra le quali quella commissionata al Solimena. La nuova dimora era appartenuta ai D’Avalos marchesi del Vasto, successivamente ai Carafa duchi di Maddaloni, in seguito a Gaspare Roomer, ricchissimo mercante e collezionista fiammingo, coetaneo di Domenico, padre di Baldassarre, e infine al cognato di Baldassarre, Carlo Caracciolo d’Airola, morto nel 1709 lasciando erede la sorella Antonia, moglie del principe della Riccia e madre di Bartolomeo di Capua conte di Montuoro e promesso sposo di Anna, figlia di Baldassarre.
[1] Cfr. APSGG, Napoli, Atti di Morte (1620 -1704), atto del 18 ottobre 1703 [f. 90r]. “Nobil Donna Isabella Caietano romana, moglie del Signor Principe di S. Nicandro Don Baltassar Cattaneo, ricevuti li Santissimi Sacramenti dal Curato di S. Giorgio delli Genovesi passò à miglior vita mercordi diecesette di ottobre 1703 fu sepolta in S. Giorgio nella fossa del deposito in deposito à 18 di ottobre 1703 per sua elettione. Don Giuseppe Martellino, Curato”.
[2] Cfr. Biblioteca Nazionale di Napoli, ms. XIII B 87.
[3] Cfr. Avisi italiani, ordinarii, e straordinarii, dell’anno 1709, Vienna, Appresso Gio. Van Ghelen, 1709, p. 144 “Napoli, 31 luglio 1709 […] Il Re Nostro Signore in considerazione non solo dell’antica Nobiltà, che de’ riguardevoli meriti, e rilevanti servizi prestati all’Augustissima Casa d’Austria da D. Baldassarre Cattaneo Prencipe de Santo Nicandro l’ha S. Maestà con i suoi Eredi, e Successori in perpetuo dichiarato Grande di Spagna; e ne ha egli ricevuti i complimenti da questa Nobiltà”; Cfr. P. B. Sinold Von Schütz, C. Stieff, Die europäische Fama, welche den gegenwärtigen Zustand der vornehmsten Höfe entdecket, Leipzig, Gleditsch, n. 92, 1709, p. 666.
[4] Il complesso di edifici appartenuti ai Cattaneo di San Nicandro si articola nel quartiere della Stella di Napoli tra la via della Stella a ovest, via San Nicandro a sud, gradoni San Nicandro a nord. Ad ovest si estendeva originariamente il grande giardino della dimora principale. Per approfondimenti cfr. S. Attanasio, Palazzo di città, villa di campagna. La committenza nobiliare nel Settecento a Napoli e nel Vesuviano, Università degli Studi di Napoli Federico II, Tesi di dottorato, anno accademico 2006-2007, pp. 80-88
[4] Cfr. La libertà delle lagrime, conceduta dal dolore al ducale Collegio de’ Nobili di Parma, e celebrate con solenne Accademia funebre, mista d’esercizi letterari, e cavallereschi, alla tomba di Ranuccio Secondo, consegrandosi il lutto al trono di Francesco Primo, Duca di Parma, Piacenza, &c Serenissimo Padrone, e Protettore Clementissimo, Parma, Per gli Eredi di Galeazzo Rosati, MDCXCV, p. 52.
- ^ ^ P. B. Sinold Von Schütz, C. Stieff, Die europäische Fama, welche den gegenwärtigen Zustand der vornehmsten Höfe entdecket, in Leipzig, Gleditsch, n. 92, 1709, p. 666.
- ^ Cfr. APSMIST, Archivio della Parrocchia di Santa Maria Immacolata e San torpete, Genova, in Atti di Battesimo, Matrimonio e Morte, (1625-1805), atto del 28 dicembre 1660.
- ^ Cifr. ASGe, Archivio di Stato di Genova, Archivio Segreto,, in 2836, Nobilitatis,, doc. 76, (14 marzo 1663).
- ^ Inventario Cattaneo, I carte, vol. 40, volume relativo a censi «de Parma», n. 1547-1552.
- ^ Cfr. Archivio Cattaneo Della Volta, Atti pergamenacei, Atti autorità ecclesiastiche, in Bolla spedita da Roma a pro di Baldassarre Cattaneo del beneficio di Montedevio, 1671, Clemente X.
- ^ Cfr. Archivio Cattaneo Della Volta, Atti pergamenacei, Atti autorità ecclesiastiche, in Possesso del beneficio di S. Maria del Monte Devia, Lucera, 3 agosto 1689.
- ^ Cfr. G. Galasso, Napoli spagnola dopo Masaniello, in Roma, Edizioni di storia e letteratura, vol. 2005, cap. XXI.
- ^ Cfr. Recueil des gazettes, nouvelles ordinaires et extraordinaires, relations et autres pieces curieuses concernant l’histoire journaliere de l’année 1692, in Chez Francois Barbier, Impr. & Libr. ord. du Roy, Ruë Confort, aprés la Place des Jacobins, au Chef S. Jean, Lyon,MDCXCII, p. 26.
- ^ Cfr. G. Leti, Teatro Gallico, o vero la monarchia di Luigi XIV detto il Grande., in Parte sesta. Divisa in nove libri. […], Amsterdamo, Appresso Theodoro, & Henrico Bruyn, 1696, p. 480..
- ^ Cfr. Collegio de’ Nobili di Parma, e celebrate con solenne Accademia funebre, mista d’esercizi letterari, e cavallereschi, alla tomba di Ranuccio Secondo, consegrandosi il lutto al trono di Francesco Primo, Duca di Parma, Piacenza, &c Serenissimo Padrone, e Protettore Clementissimo, Parma, Per gli Eredi di Galeazzo Rosati, MDCXCV, p. 52., La libertà delle lagrime, conceduta dal dolore al ducale Collegio de’ Nobili di Parma, e celebrate con solenne Accademia funebre, mista d’esercizi letterari, e cavallereschi, alla tomba di Ranuccio Secondo, consegrandosi il lutto al trono di Francesco Primo, Duca di Parma, Piacenza, &c Serenissimo Padrone, e Protettore Clementissimo,, Parma, Per gli Eredi di Galeazzo Rosati, MDCXCV, p. 52., MDCXCV, p. 52..