Utente:Delehaye/Sandbox Eccidi/Stragi naziste in Campania
Strage di ? strage | |
---|---|
didascalia | |
Luogo | Napoli |
Stato | Italia |
Provincia | Regione Campania |
Circondario | Provincia di Napoli |
Mandamento | Circondario (Regno d'Italia) |
Comune | Mandamento (diritto) |
Divisione 5 | Napoli |
Arma |
|
Responsabili | Heer (Wehrmacht) del Großdeutsches Reich |
Motivazione | rappresaglia |
Conseguenze | |
Morti | 22 |
Feriti | 0 |
Dispersi | 0 |
Sopravvissuti | 0 |
«Testo.»
La/L' strage/eccidio di ???, o più correttamente strage/eccidio di ???, fu perpetrata dalle truppe tedesche naziste dell'Heer della Wehrmacht in Italia il 12 settembre 1943, nel territorio del Comune di ??? (NA).
Fu un crimine contro l'umanità ed un crimine di guerra compiuti contro la popolazione civile perpetrati dai tedeschi in Italia durante la seconda guerra mondiale; la cifra totale delle vittime è di:
Gli antefatti
modificaIl 10 luglio 1943 le truppe Alleate, soprattutto britanniche e statunitensi, rispettivamente in guerra dal 10 giugno 1940 e dall'11 dicembre 1941 contro il Regno d'Italia, alleato, tramite l'Asse Roma-Berlino (24 ottobre 1936), il Patto d'Acciaio (22 maggio 1939) ed il Patto tripartito (27 settembre 1940), della Germania nazista nella seconda guerra mondiale, scoppiata il 1º settembre 1939, sbarcarono sul suolo italiano in Sicilia con l'Operazione Husky, dopo la presa di Pantelleria (11 giugno 1943) e delle Isole Pelagie di Lampedusa (12 giugno 1943), di Linosa (13 giugno 1943) e di Lampione (13 giugno 1943) con l'Operazione Corkscrew.
Il 20 giugno 1943 il governo italiano diede 3 settimane agli abitanti delle città costiere siciliane e di Napoli per sfollare, dato che le coste meridionali, compresa quella adriatica, erano state dichiarate "zone di guerra"[1].
Dopo la completa débâcle militare italiana, nella Campagna di Russia (24 marzo 1943) e nella Campagna del Nordafrica (13 maggio 1943), nella notte tra il 24 ed 25 luglio 1943 il Gran Consiglio del fascismo discusse e votò l'ordine del giorno Grandi, sfiduciando il Duce Benito Mussolini, che venne destituito della carica di Capo del governo primo ministro segretario di Stato (sostituito col Maresciallo d'Italia Pietro Badoglio) ed arrestato (25 luglio 1943), trasferito prima a Ponza (27 luglio 1943), poi a La Maddalena (7 agosto 1943) ed in ultimo a Campo Imperatore (27 agosto 1943), liberato poi il 12 settembre 1943 da un commando tedesco con l'Operazione Quercia (in tedesco: Unternehmen Eiche).
Il Führer-Reichskanzler del Großdeutsches Reich, Adolf Hitler, preoccupato di uno sfilamento del Regno d'Italia dagli accordi firmati e dal continuo dell'alleanza, concludendo una pace separata
, che venne di conseguenza privato di ogni autorità ed arrestato su ordine del Re, che diede poi incarico al maresciallo Badoglio di formare il nuovo governo.
Il crollo del fascismo generò timori in Hitler, preoccupato che l'Italia venisse meno all'alleanza concludendo una pace separata: tali sospetti si rivelarono fondati, dal momento che il governo Badoglio intavolò segretamente confuse e convulse trattative con gli alleati nell'intento di ottenere un armistizio. Il giorno 3 settembre a Cassibile, in provincia di Siracusa, il generale di brigata Giuseppe Castellano, rappresentante del governo e del comando supremo militare, ed il generale Walter Bedell Smith, capo di Stato Maggiore di Eisenhower, firmarono l'armistizio: da quel momento l'Italia, rotta ufficialmente l'alleanza con la Germania nazista, si impegnava a proseguire la guerra a fianco degli anglo-americani per liberare il paese dall'occupazione tedesca; di fatto era nata una nuova alleanza militare, che offriva la possibilità di riscattarsi dalla guerra intrapresa dal precedente regime e di ottenere, alla fine del conflitto, concreti vantaggi nelle trattative di pace. La firma dell'armistizio fu resa nota al popolo italiano dal maresciallo Badoglio verso le ore 20 dell'O settembre, in quanto gli alleati avevano programmato per quella data lo sbarco nella baia di Salerno e preferito, pertanto, rinviare di qualche giorno il relativo annunzio contando sul fatto che la sorpresa avrebbe contribuito a gettare lo scompiglio nei comandi tedeschi. Il giorno successivo il Re ed i massimi esponenti del paese lasciarono Roma alla volta di Pescara e qui si imbarcarono per Brindisi, ove non erano presenti né truppe germaniche né e forze alleate. I responsabili del governo, benché certi di una violenta reazione dei tedeschi all'annunzio dell'armistizio, abbandonarono la capitale senza lasciare ordini precisi né alle truppe di stanza in Italia né a quelle dislocate in Francia e nei Balcani:le truppe stanziate nel paese, prive di direttive, erano ormai allo sbando e furono facilmente disarmate dalle forze tedesche calate nella penisola; la flotta, salpata da La Spezia, si consegnò agli alleati, come stabilito dalle clausole dell'armistizio, e l'aviazione si trasferì quasi interamente nelle basi siciliane. L'invasione della penisola italiana da parte delle truppe alleate, che aveva avuto inizio il 3 settembre, allorquando, con l'appoggio dell'artiglieria navale, due divisioni dell'Ottava Armata britannica avevano attraversato lo stretto di Messina, debolmente contrastate dalle retroguardie tedesche, stabilendo una testa di ponte attorno a Reggio Calabria, proseguì nei giorni successivi. Il giorno 9 settembre la Marina britannica sbarcò la prima divisione aereotrasportata direttamente nel porto di Taranto, grande base navale che, in conseguenza dell'annunciato armistizio, cadde in mano alleata senza combattere; il giorno 12 L'Ottava Armata si impadronì di altri due importanti porti sull'Adriatico, Bari e Brindisi, nonché di dieci aeroporti. Nella notte tra l'8 ed il 9 settembre era scattata anche l'operazione "Avalanche", ossia lo sbarco a Salerno finalizzato all'occupazione del golfo salernitano e del porto di Napoli, ed anche tale impresa, rivelatasi difficile e rischiosa a causa dell'inaspettata resistenza opposta dai tedeschi e del mancato appoggio dell'esercito italiano, era stata coronata dal successo grazie al decisivo intervento della "Mediterranean Fleet" che era riuscita a piegare la tenace resistenza nemica con il fuoco delle artiglierie navali. Nei giorni successivi l'Ottava Armata britannica iniziò a risalire la penisola, occupando la Calabria e le Puglie; il 16 settembre le sue avanguardie si congiunsero con l'ala destra delle forze della Quinta Armata che erano sbarcate a Salerno; il 29 settembre l'Ottava Annata occupò Foggia, mentre il 1° ottobre la Quinta Armata entrò in Napoli, donde era appena iniziata la ritirata della Wehrmacht a seguito di una insurrezione popolare protrattasi per quattro giornate (28 settembre-I0 ottobre); per effetto di essa i tedeschi, nonostante la dura repressione, non erano" stati in grado di conservare il controllo del capoluogo, trovandosi di fronte non solo soldati rifiutatisi di consegnare le armi ma anche civili organizzatisi in una disperata resistenza. - -Nella sua prima parte la campagna d'Italia era stata, dunque, un netto successo in quanto i due obiettivi principali -il porto di Napoli e l'aeroporto di Foggia- erano stati conquistati e le truppe anglo-americane avevano avanzato di trecento chilometri in sole tre settimane. Durante il mese di settembre si verificarono altri due eventi importanti: Mussolini, liberato il giorno 12 dalla prigione del Gran Sasso da un reparto di paracadutisti tedeschi e da uomini delle SS al comando del maggiore Skorzeny, fu condotto in Germania e, dopo i colloqui politici avuti con il Fuhrer, annunciò la costituzione della Repubblica Sociale Italiana, che venne a contrapporsi al Regno del Sud, con capitale a Brindisi, originando la delicata questione della legittimità dei due governi; il giorno 29 il maresciallo Badoglio incontrò a Malta il generale Eisenhower e firmò un armistizio lungo, con il quale furono aggiunte alcune clausole di carattere politico, finanziario ed economico, compresa quella della resa incondizionata, al testo firmato in precedenza, quindi cominciò ad organizzare la partecipazione militare alla guerra a fianco degli alleati. Il successivo sviluppo della guerra in Italia fu influenzato da due fattori fondamentali: uno legato alla particolare conformazione della penisola italiana, l'altro agli orientamenti strategici degli avversari. L'Italia è percorsa in tutta la sua lunghezza dalla catena degli Appennini e qualunque invasore che intendesse risalirla combattendo era costretto a superare una serie di ostacoli rappresentati da asperità montuose, fiumi, crepacci, valli e scarpate. Quanto alle concezioni strategiche, i tedeschi miravano a tenere gli alleati lontano dalle frontiere della Germania il più a lungo possibile, impegnando tutte le truppe disponibili senza indebolire altri fronti: questa era la visione del generale Kesselring, il quale, una volta ottenuto il consenso del Comando Supremo e di Hitler (che aveva inizialmente aderito al disegno di Rommel di far arretrare le linee fino ali ' Appennino settentrionale -la futura linea Gotica- dando per perduta tutta l'Italia centro-meridionale, fin dall'estate del 1943) la seguì con tenacia e coraggio, disponendo che tutti gli ostacoli naturali venissero trasformati in potenti apprestamenti difensivi che gli alleati avrebbero dovuto superare uno ad uno per risalire la penisola. Il disegno strategico degli alleati era invece più confuso, anche per le divergenze di vedute tra i due Stati Maggiori, giacché gli inglesi consideravano il teatro di guerra italiano come principale, mentre gli americani, giudicandolo di secondaria importanza e, comunque, subordinato allo sforzo principale, che avrebbe dovuto essere lo sbarco in Normandia previsto per la primavera del 1944, intendevano impiegare sul fronte italiano solo le truppe già presenti sul territorio. Il risultato fu una strategia di compromesso, che finì per protrarre la campagna d'Italia fino al 1945, imponendo agli alleati di risalire lentamente la penisola. Dopo la liberazione di Napoli, le truppe germaniche, che erano state costrette dalla popolazione ad abbandonare le loro posizioni prima dell'arrivo degli alleati, arretrarono rapidamente sino ai monti e si schierarono sul fiume Volturno con l'intenzione di contrastare efficacemente la marcia degli angloamericani, in modo da poter terminare i rinforzi dalla linea difensiva predisposta lungo le alture che circondavano Cassino -la cosiddetta "linea Gustav"- e raggiungere, nel contempo, altri due importanti obiettivi, ossia ritardare l'avanzata su Roma e tenere lontani gli alleati dalle frontiere tedesche.
https://issuu.com/rivista.militare1/docs/le_operazioni_delle_unit_italiane_nel_sett-ott_19 da pag. 201
I fatti
modifica- Omicidio: uccisione di 1 persona
- Eccidio: uccisione da 2 a 4 persone
- Strage: uccisione di 5 persone e oltre
Le vittime
modifican° | Cognome | Nome | Paternità | Maternità | Sesso | Nato a | Nato il | Anni alla morte | Sepoltura | Professione | Note |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | ? | ? | ? | ? | M | ? (??) | ??.??.19?? | ? | ? | contadino | - |
2 | ? | ? | ? | ? | M | ? (??) | ??.??.19?? | ? | ? | contadino | - |
(Masseria Marsella di Monte Carmignano, 13 ottobre)
- Albanese Antonio, contadino, anni 14
- D’Agostino Francesco, contadino, anni 39
- D’Agostino Orsola, contadina, anni 73
- Insero Angela, contadina, anni 34
- Massadoro Raffaele, contadino, anni 26
- Massadoro Vito, contadino, anni 28
- Perrone Nicola, contadino, anni 37
(Masseria Albanese, 13 ottobre)
- Albanese M. Angela, contadina, anni 20
- Albanese Maria, contadina, anni 18
- Albanese Elena, contadina, anni 16
- Albanese Angelina, scolara, anni 12
- D’Agostino Saverio, contadino, anni 12
- D’Agostino Antonio, contadino, anni 10
- D’Agostino Orsola, scolara, anni 8
- D’Agostino Carmela, scolara, anni 6
- Di Sorbo Anna, contadina, anni 34
- Palumbo Raffaele, contadino, anni 47
- Perrone Giuseppe, contadino, anni 12
- Perrone Antonetta, scolara, anni 9
- Perrone Margherita, scolara, anni 6
- Perrone Elena, anni 3
- Santabarbara Orsola, contadina, anni 63
n° | Nominativo | Nato a | Nato il | Anni alla morte | Sesso | Professione | Note |
---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | Francesco D'Agostino | ? | ??.??.19?? | 39 | M | contadino | marito di Angela Insero, padre di Antonio, Carmela, Orsola, Saverio D'Agostino presentava ferite d'arma da fuoco |
2 | Orsola D'Agostino in Massadoro |
? | ??.??.186? | 73 | F | contadina | madre di Raffaele, Vito Massadoro presentava ferite d'arma da fuoco e ferite d'arma da taglio al fianco |
3 | Anna Di Sorbo in Perrone |
? | ??.??.190? | 34 | F | contadina | moglie di Nicola Perrone, madre di Antonietta, Elena, Giuseppe, Margherita Perrone presentava ferite d'arma da fuoco |
4 | Raffaele Massadoro | ? | ??.??.191? | 26 | M | contadino | figlio di Orsola D'Agostino presentava ferite d'arma da fuoco |
5 | Vito Massadoro | ? | ??.??.191? | 28 | M | contadino | figlio di Orsola D'Agostino presentava ferite d'arma da fuoco e ferite d'arma da taglio al fianco |
6 | Raffaela Palumbo in Albanese |
? | ??.??.189? | 47 | F | contadina | madre di Angelina, Antonio, Elena, Maria, Mariangela Albanese presentava ferite d'arma da fuoco |
7 | Nicola Perrone | ? | ??.??.190? | 37 | M | contadino | marito di Anna Di Sorbo, padre di Antonietta, Elena, Giuseppe, Margherita Perrone presentava ferite d'arma da fuoco |
8 | Angelina Albanese | ? | 05.03.1931 | 12 | F | studentessa | figlia di Raffaela Palumbo |
9 | Antonio Albanese | ? | 08.03.1929 | 14 | M | contadino | figlio di Raffaela Palumbo |
10 | Elena Albanese | ? | 14.02.1927 | 16 | F | contadina | figlia di Raffaela Palumbo presentava ferita da arma da taglio dalla nuca all'anca, cranio fracassato, violentata avendo le mutandine abbassate |
11 | Maria Albanese | ? | 22.05.1925 | 18 | F | contadina | figlia di Raffaela Palumbo presentava ferite d'arma da fuoco |
12 | Mariangela Albanese | ? | 22.09.1923 | 20 | F | contadina | figlia di Raffaela Palumbo era incinta del 5° mese presentava ferite d'arma da fuoco |
13 | Angela Insero in D'Agostino |
? | 28.05.1909 | 34 | F | contadina | moglie di Francesco D'Agostino, madre di Antonio, Carmela, Orsola, Saverio D'Agostino presentava ferita d'arma da fuoco alla gola e ferita d'arma da taglio alla testa |
14 | Antonio D'Agostino | ? | 30.05.1933 | 10 | M | contadino | figlio di Francesco D'Agostino e Angela Insero presentava ferite d'arma da fuoco |
15 | Carmela D'Agostino | ? | 27.09.1936 | 07 | F | studentessa | figlia di Francesco D'Agostino e Angela Insero presentava ferite d'arma da fuoco ed una gamba amputata ritrovata solo alcuni giorno dopo |
16 | Orsola D'Agostino | ? | 02.09.1935 | 08 | F | studentessa | figlia di Francesco D'Agostino e Angela Insero |
17 | Saverio D'Agostino | ? | 04.12.1931 | 11 | M | contadino | figlio di Francesco D'Agostino e Angela Insero presentava ferite d'arma da fuoco |
18 | Elena Perrone | ? | 30.02.1939 | 04 | F | bambina | figlia di Nicola Perrone e Anna Di Sorbo presentava ferite d'arma da fuoco |
19 | Margherita Perrone | ? | 19.02.1937 | 06 | F | studentessa | figlia di Nicola Perrone e Anna Di Sorbo presentava ferite d'arma da fuoco |
20 | Antonietta Perrone | ? | 07.07.1934 | 09 | F | studentessa | figlia di Nicola Perrone e Anna Di Sorbo presentava ferite d'arma da fuoco |
21 | Giuseppe Perrone | ? | 10.10.1931 | 12 | M | contadino | figlio di Nicola Perrone e Anna Di Sorbo presentava ferite d'arma da fuoco |
22 | Orsola Santabarbara in D'Agostino | ? | 03.10.1880 | 63 | M | contadina | madre di Francesco D'Agostino, suocera di Angela Insero, nonna di Antonio, Carmela, Orsola, Saverio D'Agostino presentava ferite d'arma da fuoco |
I responsabili
modificaLe truppe tedesche che si trovavano in zona al momento del massacro/eccidio erano le seguenti:
- ???
Catena di Comando
modificaLa catena di comando da cui determinare responsabilità di comando è la seguente:
CAIAZZO:
- Leutnant (Sottotenente) Richard Heinz Wolfgang Lehnigk-Emden (Calau/Niederlausitz, 10.12.1922 -
- Feldwebel (Maresciallo ordinario) Hans Gnass (o Knast) (Berlino, 21.04.1914)
- Unterfeldwebel (Sergente Maggiore) Artur Werner Kurt Schuster (Forst/Cottbus, 06.07.1914 - <1992)
- Niebisch
- altro soldato
- Hans Schuster (Crailsheim, 04.12.1919)
- Johebh Zabel (Fuerstenwalde, 29.11.1922)
- Edmund Lella
- Wilhelm May
- Eduard Sikorski
- Harald Thieke
- Theophil Ligmanowski
- Martin Richter
facenti parte del:
- PGZ1. - Panzergrenadier Zug 1. Plotone (Leutnant Richard Heinz Wolfgang Lehnigk-Emden), dal ??.??.194? al ??.11.1943)
- 3. PGC - 3. Panzergrenadier Compagnia (Leutnant Erich Raschke o Draschke??, dal ??.??.194? al 24.10.1943)
- I.PGA - I. Panzergrenadier Battaglione (Hauptmann Moeller)
- PGR29. - Panzergrenadier Regiment 29. ([[]] [[]])
- 3.PGD - 3. Panzergrenadier-Division (Generalleutnant Fritz-Hubert Gräser, dal 01.03.1943 al ??.03.1944)
- XIV.PzKps - XIV. Panzerkorps (Generaloberst Hans-Valentin Hube, dal 01.10.1943 al 22.10.1943)
- AOK10 - Armeeoberkommando 10. (General der Panzertruppe Joachim Lemelsen, dal 04.09.1943 al 31.12.1943)
- OB-Süd - Oberbefehlshaber Süd (Generalfeldmarschall Albert Konrad Kesselring, dal 02.12.1941 al 16.11.1943)
- OKH - Oberkommando des Heeres (OBdH - Oberbefehlshaber des Heeres Adolf Hitler, dal 19.12.1941 al 30.04.1945)
- OKW - Oberkommando der Wehrmacht (Generalfeldmarschall Wilhelm Bodewin Johann Gustav Keitel, dal 05.02.1938 al 13.05.1945)
- Großdeutsches Reich-Kabinett (Reichskanzler Adolf Hitler, dal 30.01.1933 al 30.04.1945)
- Großdeutsches Reich-Staatsoberhäupter (Führer Adolf Hitler, dal 02.08.1934 al 30.04.1945)
- Großdeutsches Reich-Kabinett (Reichskanzler Adolf Hitler, dal 30.01.1933 al 30.04.1945)
- OKW - Oberkommando der Wehrmacht (Generalfeldmarschall Wilhelm Bodewin Johann Gustav Keitel, dal 05.02.1938 al 13.05.1945)
- OKH - Oberkommando des Heeres (OBdH - Oberbefehlshaber des Heeres Adolf Hitler, dal 19.12.1941 al 30.04.1945)
- OB-Süd - Oberbefehlshaber Süd (Generalfeldmarschall Albert Konrad Kesselring, dal 02.12.1941 al 16.11.1943)
- AOK10 - Armeeoberkommando 10. (General der Panzertruppe Joachim Lemelsen, dal 04.09.1943 al 31.12.1943)
- XIV.PzKps - XIV. Panzerkorps (Generaloberst Hans-Valentin Hube, dal 01.10.1943 al 22.10.1943)
- 3.PGD - 3. Panzergrenadier-Division (Generalleutnant Fritz-Hubert Gräser, dal 01.03.1943 al ??.03.1944)
- PGR29. - Panzergrenadier Regiment 29. ([[]] [[]])
- I.PGA - I. Panzergrenadier Battaglione (Hauptmann Moeller)
- 3. PGC - 3. Panzergrenadier Compagnia (Leutnant Erich Raschke o Draschke??, dal ??.??.194? al 24.10.1943)
- Truppe afferenti al ? - ? (? ?, dal ??.??.1943 al ??.??.1945)
- 3.PGD - 3. Panzergrenadier-Division (Generalleutnant Fritz-Hubert Gräser, dal 01.03.1943 al ??.03.1944)
- PD "HG" - Panzer-Division "Hermann Göring" (Generalmajor Paul Conrath, dal 19 al 19)
- XIV.PzKps - XIV. Panzerkorps (General der Panzertruppen Hermann Balck, dal 02.09.1943 al 01.10.1943)
- XIV.PzKps - XIV. Panzerkorps (Generaloberst Hans-Valentin Hube, dal 01.10.1943 al 22.10.1943)
- Truppe afferenti al ? - ? (? ?, dal ??.??.1943 al ??.??.1945)
- FAR1. - Fallschirm-Artillerie-Regiment 1. (Major Bruno Schram, dal ??.??.194? al ??.??.194?)
- 1.FJD - 1. Fallschirmjäger-Division (Generalleutnant Richard Heidrich, dal ??.??.194? al ??.??.194?)
- FAR1. - Fallschirm-Artillerie-Regiment 1. (Major Bruno Schram, dal ??.??.194? al ??.??.194?)
- AOK10 - Armeeoberkommando 10. (General der Panzertruppe Joachim Lemelsen, dal 04.09.1943 al 31.12.1943)
- HG-C - Heeresgruppe C (Generalfeldmarschall Albert Konrad Kesselring, dal 21.11.1943 al 26.10.1944)
- OB-Süd - Oberbefehlshaber Süd (Generalfeldmarschall Albert Konrad Kesselring, dal 02.12.1941 al 16.11.1943)
- OKH - Oberkommando des Heeres (OBdH - Oberbefehlshaber des Heeres Adolf Hitler, dal 19.12.1941 al 30.04.1945)
- OKL - Oberkommando der Luftwaffe (Generaloberst Günther Korten, dal 25.08.1943 al 22.07.1944)
- OKM - Oberkommando der Marine (Grossadmiral Karl Dönitz dal 30.01.1943 al 01.05.1945)
- OKW - Oberkommando der Wehrmacht (Generalfeldmarschall Wilhelm Bodewin Johann Gustav Keitel, dal 05.02.1938 al 13.05.1945)
- Großdeutsches Reich (Führer-Reichskanzler Adolf Hitler, dal 02.08.1934 al 30.04.1945)
- OKW - Oberkommando der Wehrmacht (Generalfeldmarschall Wilhelm Bodewin Johann Gustav Keitel, dal 05.02.1938 al 13.05.1945)
- OB-Süd - Oberbefehlshaber Süd (Generalfeldmarschall Albert Konrad Kesselring, dal 02.12.1941 al 16.11.1943)
- HG-C - Heeresgruppe C (Generalfeldmarschall Albert Konrad Kesselring, dal 21.11.1943 al 26.10.1944)
- AOK10 - Armeeoberkommando 10. (General der Panzertruppe Joachim Lemelsen, dal 04.09.1943 al 31.12.1943)
Il processo
modificaNessun processo è stato...
Sentenza della Corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere n° 3/94 del Registro Generale del 25 ottobre 1994
Gli altri Omicidi/Eccidi/Stragi in Campania
modificaL'elenco degli eccidi principali comprende nella sola Campania[2]:
http://www.metarchivi.it/biografie/p_bio_vis.asp?id=1253
https://www.forum-der-wehrmacht.de/index.php?thread/402-feldp-nr-54411/
http://www.balsi.de/Weltkrieg/Einheiten/Heer/Heeresgruppen/C-HG-Startseite.htm
http://www.straginazifasciste.it/wp-content/uploads/schede/Alvignano4_CE.pdf
http://www.dalvolturnoacassino.it/asp/doc.asp?id=263b
http://194.242.233.149/ortdb/HinweiseDB.html
https://www.google.com/search?client=firefox-b-d&q=Flak-Regiment+49
Memorie
modificaDecorazioni, intestazioni
Onoreficenze
modificahttps://issuu.com/rivista.militare1/docs/medaglie_al_valore_nella_guerra_di_liberazione
— Caserta e provincia, settembre-ottobre 1943 (D.P.R. del 17.05.1996 - Comunicato su G.U.R.I. Serie Generale n° 232 del 03.10.1996)[3][4][5]
n° | Nastrino | Onorificenza | Località decorata |
Prov. | Regione | Motivazione | Atto conferimento | Evento Eccidio Strage |
Note |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | Medaglia d'oro al valor militare | Bellona | CE | Campania | ? | D.P.R. del ??.??.19?? - Comunicato su G.U.R.I. Serie Generale n° ?? del ??.??.19?? | Strage di... | [6] | |
2 | Medaglia d'oro al valor militare | Mignano Monte Lungo | CE | Campania | ? | D.P.R. del ??.??.19?? - Comunicato su G.U.R.I. Serie Generale n° ?? del ??.??.19?? | Strage di... | [7] | |
3 | Medaglia d'oro al valor militare | Napoli | NA | Campania | ? | D.P.R. del ??.??.19?? - Comunicato su G.U.R.I. Serie Generale n° ?? del ??.??.19?? | Strage di... | [8] | |
4 | Medaglia di bronzo al valor militare | Provincia di Caserta | CE | Campania | La provincia di Caserta, pur nel breve periodo dall'armistizio alla sua liberazione, ebbe a subire elevati sacrifici di sangue e vessazioni, internamenti e distruzioni, ad opera di fanatiche unità naziste in ritirata e di devastanti bombardamenti. A Bellona, Caiazzo, Sparanise, Mondragone, Capua ed in altri centri della Provincia, militari sbandati e coraggiosi civili diedero origine a spontanei gruppi partigiani che reagirono eroicamente ai soprusi dell'occupatore con atti di sabotaggio e di ribellione, ai quali dovevano far seguito barbare rappresaglie, che non risparmiarono neppure ministri del clero. Esse, tuttavia, non valsero a fiaccare la indomita volontà di questa nobile Terra di Lavoro, ansiosa di riconquistare il bene supremo della libertà. (Caserta e provincia, settembre-ottobre 1943) |
D.P.R. del 17.05.1996 - Comunicato su G.U.R.I. Serie Generale n° 232 del 03.10.1996 | Strage di... | [9][10][11] | |
5 | Medaglia di bronzo al valor militare | Caserta | CE | Campania | ? | D.P.R. del ??.??.19?? - Comunicato su G.U.R.I. Serie Generale n° ?? del ??.??.19?? | Strage di... | [12] | |
6 | Croce di guerra al valor militare | Scafati | SA | Campania | ? | D.P.R. del ??.??.19?? - Comunicato su G.U.R.I. Serie Generale n° ?? del ??.??.19?? | Strage di... | [13] | |
7 | Medaglia d'oro al valor civile | Benevento | BN | Campania | ? | D.P.R. del ??.??.19?? - Comunicato su G.U.R.I. Serie Generale n° ?? del ??.??.19?? | Strage di... | [14] | |
8 | Medaglia d'oro al valor civile | Capua | CE | Campania | ? | D.P.R. del ??.??.19?? - Comunicato su G.U.R.I. Serie Generale n° ?? del ??.??.19?? | Strage di... | [15] | |
9 | Medaglia d'oro al merito civile | Acerra | NA | Campania | ? | D.P.R. del ??.??.19?? - Comunicato su G.U.R.I. Serie Generale n° ?? del ??.??.19?? | Strage di... | [16] | |
10 | Medaglia d'oro al merito civile | Campagna | SA | Campania | ? | D.P.R. del ??.??.19?? - Comunicato su G.U.R.I. Serie Generale n° ?? del ??.??.19?? | Strage di... | [17] | |
11 | Medaglia d'oro al merito civile | Capua | CE | Campania | ? | D.P.R. del ??.??.19?? - Comunicato su G.U.R.I. Serie Generale n° ?? del ??.??.19?? | Strage di... | [18] | |
12 | Medaglia d'oro al merito civile | Città di Caserta | CE | Campania | Sede di enti militari ed importante nodo ferroviario, durante l'ultimo conflitto mondiale furono bersaglio di numerosi bombardamenti che provocarono ingenti danni all'abitato e al patrimonio artistico. Oggetto di una feroce rappresaglia, contò numerose vittime civili ma, nonostante le violenze subite, mai piegò di fronte al pericolo e, tornata la pace, la popolazione tutta avviava la difficile opera di ricostruzione. (Caserta, 1943-1945) |
D.P.R. del 26.07.2000 - Comunicato su G.U.R.I. Serie Generale n° 192 del 18.08.2000 | Strage di... | [19][20] | |
13 | Medaglia d'oro al merito civile | Castellammare di Stabia | NA | Campania | ? | D.P.R. del ??.??.19?? - Comunicato su G.U.R.I. Serie Generale n° ?? del ??.??.19?? | Strage di... | [21] | |
14 | Medaglia d'oro al merito civile | Mondragone | CE | Campania | ? | D.P.R. del ??.??.19?? - Comunicato su G.U.R.I. Serie Generale n° ?? del ??.??.19?? | Strage di... | [22] | |
15 | Medaglia d'oro al merito civile | San Pietro Infine | CE | Campania | ? | D.P.R. del ??.??.19?? - Comunicato su G.U.R.I. Serie Generale n° ?? del ??.??.19?? | Strage di... | [23] | |
16 | Medaglia d'oro al merito civile | Sparanise | CE | Campania | ? | D.P.R. del ??.??.19?? - Comunicato su G.U.R.I. Serie Generale n° ?? del ??.??.19?? | Strage di... | [24] | |
17 | Medaglia d'argento al merito civile | Altavilla Silentina | SA | Campania | ? | D.P.R. del ??.??.19?? - Comunicato su G.U.R.I. Serie Generale n° ?? del ??.??.19?? | Strage di... | [25] | |
18 | Medaglia d'argento al merito civile | Caiazzo | CE | Campania | ? | D.P.R. del ??.??.19?? - Comunicato su G.U.R.I. Serie Generale n° ?? del ??.??.19?? | Caiazzo#Strage di Caiazzo | [26] | |
19 | Medaglia d'argento al merito civile | Carinola | CE | Campania | ? | D.P.R. del ??.??.19?? - Comunicato su G.U.R.I. Serie Generale n° ?? del ??.??.19?? | Strage di... | [27] | |
20 | Medaglia d'argento al merito civile | Cori | CE | Campania | ? | D.P.R. del ??.??.19?? - Comunicato su G.U.R.I. Serie Generale n° ?? del ??.??.19?? | Strage di... | [28] | |
21 | Medaglia d'argento al merito civile | Orta di Atella | CE | Campania | ? | D.P.R. del ??.??.19?? - Comunicato su G.U.R.I. Serie Generale n° ?? del ??.??.19?? | Strage di... | [29] | |
22 | Medaglia d'argento al merito civile | Rocca d'Evandro | CE | Campania | ? | D.P.R. del ??.??.19?? - Comunicato su G.U.R.I. Serie Generale n° ?? del ??.??.19?? | Strage di... | [30] | |
23 | Medaglia d'argento al merito civile | Tora e Piccilli | CE | Campania | ? | D.P.R. del ??.??.19?? - Comunicato su G.U.R.I. Serie Generale n° ?? del ??.??.19?? | Strage di... | [31] | |
24 | Medaglia di bronzo al merito civile | Cancello e Arnone | CE | Campania | ? | D.P.R. del ??.??.19?? - Comunicato su G.U.R.I. Serie Generale n° ?? del ??.??.19?? | Strage di... | [32] | |
25 | Medaglia di bronzo al merito civile | Castellabate | SA | Campania | ? | D.P.R. del ??.??.19?? - Comunicato su G.U.R.I. Serie Generale n° ?? del ??.??.19?? | Strage di... | [33] | |
26 | Medaglia di bronzo al merito civile | Conca della Campania | CE | Campania | ? | D.P.R. del ??.??.19?? - Comunicato su G.U.R.I. Serie Generale n° ?? del ??.??.19?? | Strage di... | [34] | |
27 | Medaglia di bronzo al merito civile | Grazzanise | CE | Campania | ? | D.P.R. del ??.??.19?? - Comunicato su G.U.R.I. Serie Generale n° ?? del ??.??.19?? | Strage di... | [35] |
- Città decorate al valor militare per la guerra di liberazione
- Città decorate al valor civile
- Città decorate al merito civile
| 1 || || Medaglia di bronzo al valor militare || Provincia di Caserta || CE || Campania || ? || D.P.R. del 17.05.1996 - Comunicato su G.U.R.I. Serie Generale n° 232 del 03.10.1996 || Strage di... || [36][37]
Medaglia d'oro al Merito Civile Città di Campagna SA «La popolazione di Campagna, sfidando i divieti e le minacce di punizione e rappresaglie e dando testimonianza di elevati sentimenti di solidarietà e fratellanza umana, si adoperò per alleviare le sofferenze, dare ospitalità e, talvolta, favorire la fuga degli ebrei internati nel campo di concentramento ubicato in quel Comune. Mirabile esempio di eccezionale abnegazione ed elette virtù civili. 1940 - 1943» — 1940 - 1943 Campagna.[11]
Medaglia d'oro al Merito Civile Città di Capua CE «Centro strategicamente importante per il comando tedesco impegnato a bloccare l'avanzata alleata verso Cassino e Roma, fu oggetto, all'indomani dell'armistizio, di un violentissimo bombardamento che causò la morte di millesessantadue persone, tra militari e civili, e la quasi totale distruzione dell'abitato. Contribuì generosamente alla guerra di liberazione con la costituzione dei primi nuclei partigiani, subendo feroci rappresaglie che provocarono la morte di numerosi ed eroici cittadini.» — Capua (CE), settembre/ottobre 1943
Medaglia d'oro al Merito Civile Castellammare di Stabia NA «Importante centro del Mezzogiorno, all'indomani dell'armistizio, fu oggetto della violenta reazione delle truppe tedesche che, in ritirata verso il Nord, misero in pratica la strategia della "terra bruciata", distruggendo il cantiere navale, simbolo della città eroicamente difeso dai militari del locale presidio, e gli altri stabilimenti industriali. Contribuì alla guerra di liberazione con la costituzione spontanea dei primi nuclei partigiani, subendo deportazioni e feroci rappresaglie che provocarono la morte di numerosi concittadini.» — Castellammare di Stabia (NA), 1943-1945
Medaglia d'oro al Merito Civile Città di Mondragone CE «Centro strategicamente importante, all'indomani dell'armistizio, subì, da parte dell'aviazione tedesca, un violento bombardamento notturno che provocò la morte di sedici persone e la quasi totale distruzione dell'abitato e del patrimonio industriale ed agrario. Oggetto di spietate rappresaglie ed efferata violenza su donne da parte dell'occupante nazista, sopportava la perdita di un numero elevato di suoi concittadini, dando luminoso esempio di spirito di sacrificio, di incrollabile fermezza ed amor patrio.» — Mondragone (CE), settembre-ottobre 1943
Medaglia d'oro al Merito Civile - 11 novembre 2003 (data conferimento) « Comune situato sulla linea Reinhard, occupato da truppe tedesche, durante l'ultimo conflitto mondiale, si trovò al centro di numerosi combattimenti, subendo violenti bombardamenti e feroci rappresaglie che procurarono numerose vittime civili e la totale distruzione dell'abitato. I cittadini, costretti a trovare rifugio in grotte improvvisate, resistettero con fierissimo contegno agli stenti e alle più dure sofferenze per intraprendere, poi, la difficile opera di ricostruzione. - San Pietro Infine (CE) - 1943 la medaglia d'argento concessa con D.P.R. del 26 luglio 2000 è revocata dal presente conferimento.»
Medaglia d'oro al merito civile Città di Sparanise CE Data del conferimento: 08/03/1999 "Nel corso della seconda guerra mondiale, importante centro per la raccolta e la deportazione di prigionieri, veniva sottoposto ad indicibili sofferenze che culminavano nell'eccidio di trentacinque cittadini barbaramente fucilati dalle truppe tedesche in ritirata. 1940 - 1945.". https://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/460
Medaglia d'argento al Merito Civile Altavilla Silentina SA « Data del conferimento: 08/11/2004 Centro strategicamente importante per la sua posizione geografica, durante l'ultimo conflitto mondiale, fu teatro di devastanti bombardamenti aerei e navali che provocarono numerose vittime civili e notevoli danni al patrimonio edilizio. La popolazione seppe resistere alle più dure sofferenze dando testimonianza dei più elevati sentimenti di umana solidarietà e spirito di abnegazione verso gli sfollati e i profughi, nel soccorso dei feriti e nella sepoltura di morti di ogni nazionalità. Settembre 1943 - Altavilla Silentina (SA) https://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/140626
Monumenti
modifica- CAIAZZO Stele commemorativa con testo redatto da Benedetto Croce (dicembre 1945)
- CAIAZZO Lapide commemorativa nel 70° anniversario (13/10/2013)
Galleria d'immagini
modificahttp://www.corrierece.it/wp-content/uploads/2013/01/0000137F.ff0b1bcf.jpg
Diari di tedeschi
modificaHermamm Balck, "Order in Chaos. The Memoirs of General of Panzer Troops Hermann Balck" Edited and Translated by Major General David T. Zabecki, USA (Ret.), and Lieutenant Colonel Dieter J. Biedekarken, USA (Ret.) The University Press of Kentucky, Lexington (Kentucky - USA), 2015 ISBN 978-0-8131-6126-6 (hardcover : alk. paper) — ISBN 978-0-8131-6127-3 (pdf) — ISBN 978-0-8131-6128-0 (epub)
General der Panzertruppe a.D. Hermann Balck, "Ordnung im Chaos: Erinnerungen 1893-1948", Collana "Soldatenschicksale des 20. Jahrhunderts als Geschichtsquelle" n° 1, 2° Edizione, Biblio-Verlag, Osnabrück, 1981, ISBN 3764811765, ISBN 9783764811761 https://www.deutsche-digitale-bibliothek.de/item/QLZ2D7NC3FSTHHLGUTIQQJ5EJPWOWIHY
16. The Gross-Deutschland Division (Pagg. 397-489)
16.8. The Italians (Pagg. 408-412)
Even though we completed the disarmament operation within a few days, there were quite a few incidents after that. Cables were cut, the staff of the Hermann Göring Division was raided, and similar incidents. But we always reacted immediately and decisively. The Italians continued to secure our telephone lines, and the clergy, some of whom had called for the expulsion of the Germans, were now urging the exercise of Christian patience. I was constantly reminded of the expeditions to Rome by the various German Kaisers throughout history.22 The Italians always cowered before the armies of German knights, but dragged out the situation through negotiations until malaria broke out in the German army. Then they struck. But the minute the situation turned against the Italians, they pulled their claws back in and the soft paws came out. In the Italian cities at the same time, Swabian bureaucrats acting as proconsuls for the Hohenstaufens continued managing the local affairs calmly, objectively, and firmly.23
Just as in medieval times, Colonel Scholl, in whose veins the blood of the Hohenstaufen ministers flowed, was the German commandant in Naples. And just like his forefathers, he controlled Naples calmly, objectively, and firmly. He never deviated from the necessary objectives. He was capable of handling all of the political intrigues with his direct and straightforward Swabian attitude. Scholl was a Rittmeister in the 18th Cavalry Regiment when I was a lieutenant. We had never actually been friends, and now with him subordinate to me our meeting in Naples was somewhat reserved. We both must have thought, “My goodness, not him again.”
I saw immediately that Scholl during his years serving in Naples had developed such knowledge of the place and the people that he was able to balance the military necessities against the justifiable wishes of the civilian population. Two days after our first meeting I told him, “What is important to me is that we do not end up with a popular uprising here in Naples, and that you maintain the situation until the decisive moment. If you consider orders and directives as not achievable, then execute whatever you consider to be right. I will cover everything you do.”
In order to support Scholl and to impress the Neapolitans with our combat power, all damaged tanks and the wounded were moved around (rather than through) Naples. Prisoners, however, we moved directly through the city, sometimes more than once. Refurbished tanks and replacements moved through Naples to the front lines.
One of our main challenges was supplying Naples. As long as the Neapolitans had enough to eat, there was no partisan war. But if they started to go hungry, they would become roaring lions. I directed the procurement of foodstuffs in northern Italy and had them brought down with our own convoys. The supplies were then sold in Naples, because we needed the money to pay for everything. My very capable and decisive corps finance officer immediately and without asking a lot of questions agreed to issue bonds for several million Reichsmarks. It made more sense to me to sell rather than distribute the supplies. In free distribution operations the largest quantity of the supplies quickly dissipates or winds up on the black market. Frequently changing the sellers was also a good idea. This sort of market-based regulation kept the prices down.
Scholl will forever remain a prime example of Clausewitz’s harmonious union of strengths. Anybody with a single-track mentality would have failed here. I checked the markets several times personally to ensure that the system was working. I always moved among the people accompanied only by a translator. I always was received in a friendly way and never had the feeling that I was in a hostile environment. I had made it clear to the populace, however, that the supply of food would automatically stop with the smallest hostile act.
The other major challenge was the destruction of Naples’s entire infrastructure that could be used to support military operations. We were planning to withdraw from Naples in due time, and it was important to prevent the city’s harbors and industrial facilities from falling into the enemy’s hands. OKW demanded a complete inventory of everything in the city that was militarily useful, and it also required a daily report of what had been destroyed. Eventually we managed to destroy everything that could have been of any use to the Allies. That action influenced considerably the course of the coming operations and bought us a considerable time advantage to prepare for the Battle of Cassino.
There was an effort to transfer to northern Italy all of the civilian population that was fit for work, but I stopped that operation after only twenty-four hours. It was an impractical task to begin with, and it would only create the conditions for partisan warfare, which we could do without. On the other hand, we were ordered to send all war-essential raw materials back to Germany. A flood of rear echelon staffers of all kinds descended upon Naples. Keeping these people at bay was more than difficult, but Scholl managed everything with a firm hand. Rear echelon elements that had arrived with specific special recovery missions dissolved upon their arrival in Naples. They started plundering, and could only be brought back under control with great difficulty. Finally, I started to press these people into combat service and send them off to the front lines. That helped somewhat, even if I greatly overreached my authority. I always responded to complaints from the senior directorates with, “Just talk to Hitler about it.”
Among the string of visitors to Naples was a delegate from Himmler who had the mission of recovering the remains of Conradin von Hohenstaufen.24 At least the man did not cause any damage and so I let him do his job. He returned the remains safely back to the Hohenstaufen castle in Swabia.
Some of the fascist elements in Naples wanted to raise a volunteer division to fight the Allies. In a city of more than 1 million, 156 men volunteered. They all disappeared as soon as they were told to guard a coastal sector in a harmless place. Thus, I was more than happy when we withdrew from Naples and established our main line of resistance north of the city. We managed to do that with no enemy interference. The Anglo-Americans tried to prevent the destruction of the port of Naples by appealing directly to the population. One propaganda leaflet read: “A ship with food supplies is moored and ready in the port of Salerno. It will arrive immediately as soon as the Germans withdraw from Naples. More will follow as soon as they can be unloaded in the harbor. Therefore, prevent its destruction. Your time of suffering will be over as soon as the port is operating again.”
The ground units of the Luftwaffe and navy were a problem. Naples for them was what Capua had been for Hannibal.25 During the evacuation of the city much valuable equipment was senselessly and unnecessarily destroyed, while the superfluous items that only served individual comforts were carried along. Much of this can be attributed to the fact that the infantry training of these Luftwaffe and navy ground troops had been completely inadequate. They had barely progressed beyond learning how to salute and now they were thrown into a combat environment that they were not prepared for.
During the early 1960s many of us who had served in Naples during the period of the evacuation met during a German film industry-sponsored critique of the 1962 Italian movie The Four Days of Naples.26 It was a pure piece of communist propaganda that had very little to do with reality. Nothing in the film came close to the truth. Initially the movie had not been released in Germany, because of its distortions of the truth. When it was finally released in Germany it was unsuccessful. Undoubtedly, the required trailer stating that it was not historically accurate had something to do with its poor reception.
22. Balck is referring to the power struggle in central and northern Italy between the Papacy and the Holy Roman Empire during the twelfth and thirteenth centuries. 23. The House of Hohenstaufen was a dynasty of German monarchs in the high middle ages. They reigned from 1138 to 1254. Three Hohenstaufens, including Frederick Barbarossa, were crowned Holy Roman Emperors. 24. Conradin (1252–1268) was the last of the Hohenstaufen line. He was the duke of Swabia (1254–1268) as Conrad IV, the king of Jerusalem (1254–1268) as Conrad III, and the king of Sicily (1254–1268) as Conrad II. He died at the age of sixteen and was buried in Naples, which was then part of the kingdom of Sicily. 25. During the Second Punic War (218–201 B.C.) the city of Capua defected to Hannibal, welcoming his troops and supporting them generously. The Roman historian Livy suggested that the luxurious living conditions contributed to Hannibal’s eventual downfall because his troops became soft and demoralized. 26. Le quattro giornate di Napoli, directed by Nanni Loy.
Gli italiani
Sebbene avessimo completato l'operazione di disarmo in pochi giorni, ci furono parecchi incidenti dopo. I cavi furono tagliati, il personale della divisione Hermann Göring fu razziato e incidenti simili. Ma abbiamo sempre reagito immediatamente e con decisione. Gli italiani continuarono a proteggere le nostre linee telefoniche e il clero, alcuni dei quali avevano chiesto l'espulsione dei tedeschi, ora esortava all'esercizio della pazienza cristiana. Mi venivano costantemente ricordate le spedizioni a Roma dei vari Kaiser tedeschi nel corso della storia.22 Gli italiani si sono sempre rannicchiati di fronte agli eserciti dei cavalieri tedeschi, ma hanno trascinato la situazione attraverso i negoziati finché la malaria non è scoppiata nell'esercito tedesco. Poi hanno colpito. Ma nel momento in cui la situazione si è rivoltata contro gli italiani, hanno ritirato gli artigli e hanno tirato fuori le zampe morbide. Nello stesso periodo, nelle città italiane, i burocrati svevi che fungevano da proconsoli per gli Hohenstaufen continuavano a gestire gli affari locali con calma, obiettività e fermezza.23
Proprio come nel Medioevo, il colonnello Scholl, nelle cui vene scorreva il sangue dei ministri degli Hohenstaufen, era il comandante tedesco a Napoli. E proprio come i suoi antenati, controllava Napoli con calma, obiettività e fermezza. Non si discostava mai dagli obiettivi necessari. Era in grado di gestire tutti gli intrighi politici con il suo atteggiamento svevo diretto e schietto. Scholl era un Rittmeister nel 18° reggimento di cavalleria quando ero tenente. Non eravamo mai stati amici e ora, con lui subordinato a me, il nostro incontro a Napoli era un po' riservato. Entrambi dobbiamo aver pensato: "Santo cielo, non di nuovo lui".
Vidi immediatamente che Scholl durante i suoi anni di servizio a Napoli aveva sviluppato una tale conoscenza del luogo e della gente da essere in grado di bilanciare le necessità militari con i giustificati desideri della popolazione civile. Due giorni dopo il nostro primo incontro gli dissi: "Ciò che conta per me è che non finiamo con una rivolta popolare qui a Napoli e che tu mantenga la situazione fino al momento decisivo. Se ritieni che ordini e direttive non siano realizzabili, allora esegui tutto ciò che ritieni giusto. Io mi occuperò di tutto ciò che farai".
Per supportare Scholl e impressionare i napoletani con la nostra potenza di combattimento, tutti i carri armati danneggiati e i feriti venivano spostati in giro per Napoli (piuttosto che attraverso). I prigionieri, invece, li spostavamo direttamente attraverso la città, a volte più di una volta. I carri armati ricondizionati e i sostituti venivano spostati attraverso Napoli fino alle linee del fronte.
Una delle nostre sfide principali era rifornire Napoli. Finché i napoletani avevano abbastanza da mangiare, non c'era guerra partigiana. Ma se avessero iniziato a soffrire la fame, sarebbero diventati leoni ruggenti. Dirigevo l'approvvigionamento di generi alimentari nel nord Italia e li facevo portare con i nostri convogli. Le forniture venivano poi vendute a Napoli, perché avevamo bisogno di soldi per pagare tutto. Il mio funzionario finanziario del corpo, molto capace e risoluto, ha accettato immediatamente e senza fare troppe domande di emettere obbligazioni per diversi milioni di Reichsmark. Per me aveva più senso vendere piuttosto che distribuire le forniture. Nelle operazioni di distribuzione gratuita, la maggior parte delle forniture si disperde rapidamente o finisce sul mercato nero. Anche cambiare spesso i venditori era una buona idea. Questo tipo di regolamentazione basata sul mercato manteneva bassi i prezzi. Scholl rimarrà per sempre un esempio lampante dell'unione armoniosa delle forze di Clausewitz. Chiunque avesse una mentalità monotematica avrebbe fallito qui. Ho controllato i mercati più volte personalmente per assicurarmi che il sistema funzionasse. Mi muovevo sempre tra la gente accompagnato solo da un traduttore. Sono sempre stato ricevuto in modo amichevole e non ho mai avuto la sensazione di trovarmi in un ambiente ostile. Avevo chiarito a la popolazione, tuttavia, che la fornitura di cibo si sarebbe automaticamente interrotta al minimo atto ostile.
L'altra grande sfida era la distruzione dell'intera infrastruttura di Napoli che poteva essere utilizzata per supportare le operazioni militari. Stavamo pianificando di ritirarci da Napoli a tempo debito, ed era importante impedire che i porti e le strutture industriali della città cadessero nelle mani del nemico. L'OKW richiedeva un inventario completo di tutto ciò che in città era militarmente utile, e richiedeva anche un rapporto giornaliero di ciò che era stato distrutto. Alla fine siamo riusciti a distruggere tutto ciò che avrebbe potuto essere di qualche utilità per gli Alleati. Quell'azione influenzò notevolmente il corso delle operazioni successive e ci fece guadagnare un considerevole vantaggio di tempo per preparare la battaglia di Cassino.
Ci fu uno sforzo per trasferire nel nord Italia tutta la popolazione civile adatta al lavoro, ma interruppi quell'operazione dopo solo ventiquattro ore. Era un compito poco pratico per cominciare, e avrebbe solo creato le condizioni per la guerra partigiana, di cui potevamo fare a meno. D'altro canto, ci fu ordinato di rispedire in Germania tutte le materie prime essenziali per la guerra. Un'ondata di personale di retroguardia di ogni tipo piombò su Napoli. Tenere a bada queste persone fu più che difficile, ma Scholl gestì tutto con mano ferma. Gli elementi di retroguardia che erano arrivati con specifiche missioni di recupero speciali si sciolsero al loro arrivo a Napoli. Iniziarono a saccheggiare e solo con grande difficoltà riuscirono a riportarli sotto controllo. Alla fine, iniziai a costringere queste persone a combattere e a mandarle in prima linea. Ciò aiutò in qualche modo, anche se oltrepassai di molto la mia autorità. Rispondevo sempre alle lamentele delle direzioni superiori con: "Parlatene con Hitler".
Tra la schiera di visitatori a Napoli c'era un delegato di Himmler che aveva la missione di recuperare i resti di Corradino di Hohenstaufen.24 Almeno l'uomo non causò alcun danno e quindi lo lasciai fare il suo lavoro. Riportò i resti sani e salvi al castello di Hohenstaufen in Svevia.
Alcuni elementi fascisti di Napoli volevano formare una divisione di volontari per combattere gli Alleati. In una città di oltre 1 milione di abitanti, si offrirono volontari 156 uomini. Scomparvero tutti non appena fu loro ordinato di sorvegliare un settore costiero in un luogo innocuo. Quindi, fui più che felice quando ci ritirammo da Napoli e stabilimmo la nostra principale linea di resistenza a nord della città. Riuscimmo a farlo senza interferenze nemiche. Gli angloamericani cercarono di impedire la distruzione del porto di Napoli facendo appello direttamente alla popolazione. Un volantino di propaganda recitava: "Una nave con scorte di cibo è ormeggiata e pronta nel porto di Salerno. Arriverà immediatamente non appena i tedeschi si ritireranno da Napoli. Altre ne seguiranno non appena potranno essere scaricate nel porto. Pertanto, impedite la sua distruzione. Il vostro periodo di sofferenza finirà non appena il porto tornerà operativo".
Le unità di terra della Luftwaffe e della marina erano un problema. Napoli per loro era ciò che Capua era stata per Annibale.25 Durante l'evacuazione della città, molti equipaggiamenti preziosi furono distrutti inutilmente e senza senso, mentre gli oggetti superflui che servivano solo per le comodità individuali furono portati con sé. Gran parte di ciò può essere attribuito al fatto che l'addestramento di fanteria di queste truppe di terra della Luftwaffe e della marina era stato completamente inadeguato. Erano andati appena oltre l'apprendimento del saluto e ora erano stati gettati in un ambiente di combattimento per il quale non erano preparati.
Durante i primi anni '60, molti di noi che avevano prestato servizio a Napoli durante il periodo dell'evacuazione si incontrarono durante una critica sponsorizzata dall'industria cinematografica tedesca del film italiano del 1962 Le quattro giornate di Napoli.26 Era un puro pezzo di propaganda comunista che aveva ben poco a che fare con la realtà. Niente nel film si avvicinava alla verità. Inizialmente il film non era uscito in Germania, a causa delle sue distorsioni della verità. Quando finalmente uscì in Germania non ebbe successo. Indubbiamente, il trailer richiesto che affermava che non era storicamente accurato aveva qualcosa a che fare con la sua scarsa accoglienza.
22. Balck si riferisce alla lotta di potere nell'Italia centrale e settentrionale tra il Papato e il Sacro Romano Impero durante il XII e il XIII secolo. 23. La Casa degli Hohenstaufen era una dinastia di monarchi tedeschi nell'alto medioevo. Regnò dal 1138 al 1254. Tre Hohenstaufen, tra cui Federico Barbarossa, furono incoronati Imperatori del Sacro Romano Impero. 24. Corradino (1252–1268) fu l'ultimo della linea degli Hohenstaufen. Fu duca di Svevia (1254–1268) come Corrado IV, re di Gerusalemme (1254–1268) come Corrado III e re di Sicilia (1254–1268) come Corrado II. Morì all'età di sedici anni e fu sepolto a Napoli, che allora faceva parte del regno di Sicilia. 25. Durante la seconda guerra punica (218-201 a.C.) la città di Capua disertò per Annibale, accogliendo le sue truppe e sostenendole generosamente. Lo storico romano Livio suggerì che le lussuose condizioni di vita contribuirono alla caduta finale di Annibale perché le sue truppe divennero deboli e demoralizzate. 26. Le quattro giornate di Napoli, diretto da Nanni Loy.
Note
modifica- ^ Giorgio Bonacina, "Obiettivo: Italia - I bombardamenti aerei delle città italiane dal 1940 al 1945", Collana “Testimonianze fra cronaca e storia: Guerre fasciste e seconda guerra mondiale” n° 50, Mursia, Milano, 2005, ISBN 88-425-3517-6, ISBN 978-88-425-3517-1, Pagg. 196-197.
- ^ AA.VV., Atlante delle stragi nazifasciste in Italia, ANPI Associazione Nazionale Partigiani d'Italia & INSMLI Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia
- ^ MBVM Prov. Caserta
- ^ MBVM Prov. Caserta
- ^ MBVM Prov. Caserta
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- ^ MBVM Prov. Caserta
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- ^ MBVM Prov. Caserta
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- ^ MOMC Caserta
- ^ MOMC Caserta
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- ^ MBVM Prov. Caserta
- ^ MBVM Prov. Caserta
Bibliografia
modifica- Lutz Klinkhammer, "L'occupazione tedesca in Italia, 1943-1945", Collana "Nuova Cultura" n° 37, Bollati Boringhieri Editore, Torino, 1993
- Giuseppe Capobianco, "Il recupero della memoria: per una storia della Resistenza in Terra di Lavoro: autunno 1943", Collana "Il presente come storia" n° 3, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli, 1995, ISBN 8881140845, ISBN 9788881140848
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- Mimmo Franzinelli, "Le stragi nascoste: l'armadio della vergogna: impunità e rimozione dei crimini di guerra nazifascisti, 1943-2001", Collana "Le scie", Arnoldo Mondadori Editore, Segrate, 2002, ISBN 8804503378, ISBN 9788804503378
- Gabriella Gribaudi, "Terra bruciata: Le stragi naziste sul fronte meridionale", Collana "Gli Alberi" n° 38, Volume 1 "Terra bruciata: per un atlante delle stragi naziste in Italia", L'ancora del Mediterraneo, Napoli, 2003, ISBN 8883250885, ISBN 9788883250880
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- Gabriella Gribaudi, "Guerra totale: tra bombe alleate e violenze naziste: Napoli e il fronte meridionale, 1940-44", Collana "Nuova cultura" n° 109, Bollati Boringhieri Editore, Torino, 2005, ISBN 8833915840, ISBN 9788833915845
- Carlo Gentile, "I crimini di guerra tedeschi in Italia", Collana "Storia", Giulio Einaudi Editore, Segrate, 2015, ISBN 885841909X, ISBN 9788858419090
- Peter Louis Arnell, "Le stragi compiute in Italia dai reparti tedeschi 1943-1945", YouCanPrint Self Publishing, Lecce, 2019, ISBN 9788827869338
- Paolo Pezzino, Gianluca Fulvetti, "Zone di guerra, geografie di sangue. L'atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia (1943-1945)", Società Editrice Il Mulino, Bologna, 2016, ISBN 8815267883, ISBN 9788815267887
- Vittorio Ricciardi, "La strage di Caiazzo: Un rivolo di sangue italiano segnò la via della ritirata nazista", Collana "I Quaderni"
- Paolo Albano, Antimo Della Valle, "Caiazzo non perdona il boia nazista: la strage dimenticata, 13 ottobre 1943", Collana "La Campana" n° 7, Edizioni Spartaco, Santa Maria Capua Vetere, 2005, ISBN 8887583455, ISBN 9788887583458
- Paolo Albano, Antimo Della Valle, "La strage di Caiazzo, 13 ottobre 1943: la caccia ai criminali nazisti nel racconto del pubblico ministero", Collana "Testimonianze fra cronaca e storia. 1939-1945: seconda guerra mondiale", Ugo Mursia Editore, Milano, 2013, ISBN 8842551570, ISBN 9788842551577
- Nicola Sorbo, "Tra memoria e oblio. L'eccidio di Caiazzo", Edizioni 2000diciassette, Telese Terme, 2018, ISBN 8894385205, ISBN 9788894385205
Filmografia
modificaDiscografia
modifica- Audio attinente alla voce
Voci correlate
modifica- Atlante delle Stragi Naziste e Fasciste in Italia
- Crimini di guerra della Wehrmacht
- Mito della Wehrmacht pulita
- Responsabilità di comando
- Seconda guerra mondiale
- Teatro del Mediterraneo della seconda guerra mondiale
- Campagna d'Italia (1943-1945)
- Operazione Alarico
- Operazione Achse
- Baytown Operation (sbarco Alleato a Taranto)
- Slapstick Operation (sbarco Alleato a Reggio di Calabria)
- Avalanche Operation (sbarco Alleato a Salerno)
- Quattro giornate di Napoli
- Viktor-Linie (linea difensiva tedesca sul fiume Volturno)
- Barbara-Linie (linea difensiva tedesca a 15 km a nord del fiume Volturno
- Caduta del fascismo
- Armistizio di Cassibile
- Proclama Badoglio dell'8 settembre 1943
- Fuga di Vittorio Emanuele III
- Regno del Sud
- Repubblica Sociale Italiana
- Guerra civile in Italia (1943-1945)
- Guerra di liberazione italiana
- Resistenza italiana
- Comitato di Liberazione Nazionale
- Associazione Nazionale Partigiani d'Italia
- Istituto Nazionale "Ferruccio Parri" - Rete degli Istituti per la Storia della Resistenza e dell'Età Contemporanea
- Istituto per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea
- Istituto regionale per la storia del Movimento di liberazione
- Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza Italiana
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Collegamenti esterni
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- Atlante delle stragi Naziste e Fasciste in Italia
- Progetto "Le stragi nell'Italia occupata (1943-1945) nella memoria dei loro autori"
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https://portalegiustiziamilitare.difesa.it/default.aspx?Id=1127
http://www.okh.it/units/frameunits.htm
http://www.straginazifasciste.it/wp-content/uploads/schede/Caiazzo_contradaFruscio_13-10-1943.pdf
https://forum.axishistory.com/viewtopic.php?f=5&t=239494
https://www.wwiidaybyday.com/ ordini di battaglia - Kriegsstärkenachweisungen (K.St.N.)