Utente:Erica Tarricone/Sandbox


In particolare:

  • Erano ammessi agli studi anche i laici, affinchè si vestissero come i seminaristi;
  • Tutti dovevano indossare l'abito talare, ovvero una sottoveste di seta bluastra arricchita da bottoni rossi;
  • Per essere ammessi occorreva rivolgere supplica al Vescovo;
  • Colui che veniva ammesso all'Istituto, doveva svolgere per dieci giorni degli esercizi spirituali;
  • Era vietato l'ingresso ai "malsani", perchè con la crescita avrebbero potuto portare pregiudizi al Seminario;
  • Il canone dei chierici era di 25 ducati annui;
  • All'ammissione di un nuovo alunno, tutti i Seminaristi dovevano recarsi nella cappella di San Gregorio;
  • I seminaristi di età superiore ai 15 anni stavano nel dormitorio intitolato all'Assunta, quelli di età inferiore in quello dedicato a San Pietro;
  • Era vietato ai seminaristi di stringere legami di amicizia forti con alcuni e di meno con altri. Non doveva esistere differenza fra i seminaristi ma dovevano avere un rapporto interpersonale ugualitario,e inoltre era vietato lo scambio di doni;
  • Le visite da parte dei parenti erano ammesse, purchè il tutto avvenisse davanti alla porta e che il seminarista fosse accompagnato da un superiore;
  • Era vietato parlare quando si percorrevano le strade della città;
  • Ogni sabato i Maestri avevano l'obbligo di riepilogare quanto avevano insegnato nella settimana, e non si doveva passare oltre se gli scolari non erano bene addottrinati negli insegnamenti passati;
  • Il porre in ordine il Refettorio era compito degli stessi seminaristi;
  • Durante il pranzo si faceva la lettura di libri spirituali; la domenica si leggeva il Vangelo, il giovedì un capitolo di Galateo;
  • Era proibito severamente ai seminaristi di tenere nelle casse roba commestibile;
  • Ciascun seminarista non poteva avere più di mezza caraffa di vino a pranzo e a cena;
  • Monsignor Manfredi, seguendo Sant'Agostino, voleva che i seminaristi avessero le loro ricreazioni dopo il pranzo e dopo la cena;
  • Le vacanze duravano dal 29 settembre al 28 ottobre e i seminaristi però dovevano, al ritorno in seminario, essere accompagnati da una relazione dell'arciprete circa la condotta tenuta nelle vacanze;
  • Tutte le volte che i seminaristi andavano a letto avevano il dovere di fare l'esame di coscienza;
  • Era prescritta la massima pulizia delle vesti e della persona, ma anche degli ambienti;
  • Il seminario non aveva infermeria e si consigliava alle famiglie di ritirare in casa i seminaristi ammalati;

Bibliografia

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  • Chiara Ponte, Muro Lucano : storia, arte, cultura: dalle origini al XXI secolo, Frabosa Sottana, 2014, pp. 205-217