Utente:Gommacri/sandbox
Biografia
modificaDopo un breve periodo a Gaggiano, Lisca si trasferisce nel 1950 a Vittuone, dove risiede tutt'ora con la moglie.
Nel quotidiano si è sempre occupato di stampa artistica e commerciale, tipografia, serigrafia, incisione, fotografia, rotocalco e litografia.
Estroverso e pittore per passione, ama parlare di pittura, sperimentare, dipingere all’aria aperta.
La carriera
modificaSi inizia alla pittura giovanissimo prendendo spunto da impressionisti ed espressionisti tedeschi, i “suoi” primi lavori con soggetti floreali e zoologici risalgono agli anni ‘60.
Negli anni ‘70 la scoperta di concorsi ed estemporanee lo portano a praticare una pittura di paesaggio, una pittura molto più veloce e sintetica.[1]
È nel 1983 che la sua pittura subisce una trasformazione con l’acquisizione dei grigi e l’abbandono delle terre dalla sua tavolozza; da sempre latente prende vita “Il mondo intimo del fiume” che in continua evoluzione l’accompagna tutt’ora.[2]
Ha partecipato a numerose collettive anche di carattere tematico e dal 1993 si propone annualmente con delle personali. Seguendo il filo logico della sua produzione, sono nate mostre titolate:
- 1993 - Nosate – Palazzo Comunale “Un fiume-la vita”
- 1995 - Corbetta – Palazzo Comunale “Un fiume-la vita”
- 1996 - Pontevecchio di Magenta – Cent. Parco Ticino “Un fiume-la vita”
- 1998 - Gaggiano – Centro Socio Sanit. “Un fiume-la vita”
- 1999 - Pregnana Milanese – Biblioteca Civica “Un fiume-la vita”
- 2000 - Sedriano – Chiesetta di San Bernardino “I colori dell’acqua”
- 2000 - Vittuone – Villa Resta-Mari “Celesti di Lombardia”
- 2001 - Corbetta – Palazzo Comunale “La ragione e il pensiero”
- 2008 - Milano – Museo Civico di Storia Naturale “Un fiume-la vita”
- 2009 - Saronno – La Fabbrica della Birra “I colori della natura”
- 2012 - Pogliano Milanese – Palazzo Comunale “A filo d’acqua”
- 2013 - Vittuone – La Bottega della Cultura “Intrusioni moleste”
- 2014 - Corbetta – Palazzo Comunale “Ripercorrere il Fiume”
- 2015 - Abbiategrasso – Palazzo Stampa “Raccontando il Fiume”[3]
Tecnica
modificaPittore autodidatta usa prevalentemente l’olio a pennello o spatola ma anche l’acquerello e l’incisione a punta secca sono parte del suo modo di esprimersi.
Temi
modificaI paesaggi fluviali, e in particolare il "suo" Ticino sono i temi ricorrenti del Lisca, a volte definito "malinconico poeta delle brume di Lombardia".
Ma nella tranquilla vastità di queste distese irrompe improvviso, in primo piano, ma in dinamica posizione decentrata, un cespuglio di fiori gialli o lilla, ed allora sboccia un’esplosione cromatica che accende il quadro.[4]
Questi colori "violenti" si contrappongono al "grigiore" che lo contraddistingue rendendo le sue opere sempre nuove e da scoprire.
Leggendo infatti in profondità i suoi quadri, ci si accorge che ciò che appare a prima vista un’opera figurativa è in realtà un paesaggio-stato d’animo, o, meglio, un paesaggio-visione del mondo.[5]
“Quel fiume sono io”, afferma in proposito lo stesso Lisca: il fiume è l’artista, che osserva il mondo con sguardo sempre nuovo nel corso della propria esistenza.