Utente:Leopard11/Sandbox
PROVE
modificaVeicolo | |
Calibro | 7,62 mm NATO |
Velocità iniziale | 850 m/s circa |
Armamento | |
cella 3 | cella 4 |
Veicolo | |
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cella 3 | cella 4 |
Eccomi qua, ai miei tempi 70/71 l'M24 era utilizzato come carro leggero dai reparti di Cavalleria mentre nella ns. compagnia 6 Tobruk come nella compagnia mecc. del corso dispari Mareth oltre ai fucilieri c'erano gli specialisti come Mortaisti 90 e 120, a/r????? senza rinculo e M 36.
Ti assicuro che al reparto (IV battaglione del 82 regg. Torino/Divisione Folgore) c'era la cp o forse un plotone facente capo alla cp. comando non ricordo bene con il semovente m36contro carro.
PROVE 2
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PROVA - M24modifica
PROVA LEOPARDmodifica
PROVA - testomodifica
vecchio testomodificaTitolo: SCUOLA TRUPPE CORAZZATE La Scuola Truppe Corazzate viene costituita a Caserta presso la Caserma "Ferrari Orsi" il 1° luglio 1951 ed ha operato fino al 1° luglio 1991. Tra il 1° gennaio 1964 ed il 14 settembre 1975 ha incorporato anche la Scuola A.U.C. delle Truppe Meccanizzate di Lecce (costituita il 1° ottobre 1963 per trasformazione della Scuola Unica degli Allievi Ufficiali di complemento). In questo breve periodo la Scuola ha preso il nome di Scuola Truppe Meccanizzate e Corazzate (STMC). L'evoluzione della Scuola nel tempomodificaDall’esigenza di affidare ad un unico Ente la preparazione del personale delle unità carriste e di cavalleria, entrambe destinate ad operare con mezzi tecnici similari e con criteri di impiego che non differivano sostanzialmente, si fusero insieme la Scuola di Cavalleria blindata di Tor di Quinto (istituita nel 1946) e la Scuola di Carrismo di Roma (istituita nel 1947). Si costituì così nel 1951 la Scuola Truppe Corazzate (STC) con sede a Caserta. Successivamente, nel 1964, l’Istituto assume alle proprie dipendenze la Scuola Allievi Ufficiali di complemento delle Truppe Meccanizzate di Lecce, prendendo il nome di Scuola Truppe Meccanizzate e Corazzate (STMC) che manterrà fino al 1975, quando tornerà alla precedente denominazione di Scuola Truppe Corazzate, mantenendo alle proprie dipendenze la Scuola di Lecce che prenderà il nome di Scuola Specializzati delle truppe corazzate per la formazione militare. La Scuola Truppe Corazzate nel 1991 viene trasformata in Scuola di Carrismo e trasferita a Lecce.
La Scuola Truppe Meccanizzate e Corazzate - (STMC)modificaIl 13 gennaio 1964, presso la caserma Ferrari Orsi è iniziato il primo corso degli A.U.C. dei reparti meccanizzati, acquisendo il numero di 34° corso. Il Battaglione meccanizzato era costituito da una compagnia di Lagunari ed una compagnia di Bersaglieri. Il corso ha avuto termine il 13 giugno 1964 e successivamente, per un periodo di tre mesi (13 giugno - 13 ottobre), gli Allievi hanno operato, presso i reparti temporaneamente assegnati, con il grado di Sergente A.U.C.. Solo dal 13 ottobre 1964, i Sergenti A.U.C. hanno acquisito il grado di Sottotenente raggiungendo le definitive destinazioni, dove hanno svolto il loro servizio fino al congedo avvenuto il 13 aprile 1965. I reparti in addestramento erano suddivisi in compagnie:
Lo squadrone presso la STMC per un lungo periodo di tempo è stato costituito da plotoni misti di Fucilieri di Cavalleria e di Esploratori (dotati di M24) delle specialità di Cavalleria, Carristi, Lagunari e Bersaglieri.
L'addestramentomodifica
M113 VTTmodificaVeicolo Trasporto Truppa utilizzato dal reparto Bersaglieri (trasportava in addestramento una squadra di bersaglieri al comando di un Sergente), dal reparto di Cavalleria (fucilieri - fanteria) e anche dal reparto Lagunari. ”M113 VCI”modificaVeicolo da Combattimento non veniva solo utilizzato come trasporto truppa, ma anche come mezzo da assalto (Lagunari e cavalieri-fucilieri). Il veicolo poteva anche essere di supporto all'artiglieria, in quanto poteva essere armato con un mortaio. ”Carro armato Leggero M24”modificaEra un mezzo corazzato utilizzato dai reparti esploratori di Cavalleria, dotato di un cannone da 75 mm. Allo Squadrone di Cavalleria era assegnato anche il carro armato Leopard, mentre ai plotoni della 3^ compagnia di Carristi erano assegnati i carri armati M47 ed M60. Armi in dotazionemodificaLe armi in dotazione degli allievi erano:
La Scuola Truppe Corazzate - (STC)modificaLa Scuola inizia ad operare in via definitiva come Scuola Truppe Corazzate a partire dal 15 settembre 1975 con il solo Battaglione A.U.C. “M.O. Todeschini”. Il Battaglione era costituito da due Reparti: la I^ Compagnia Carrista "Klisura" ed il II° Squadrone di Cavalleria "Bricchetto". Tutti i corsi dispari furono assegnati alla Compagnia, mentre tutti quelli pari allo Squadrone. Gli Allievi che sono riusciti a portare a termine il percorso addestrativo del Corso, hanno espletato la loro funzione di Comandante di Plotone presso reparti Corazzati, Meccanizzati e di Fanteria dislocati su tutto il territorio italiano, ricoprendo il grado di Sottotenente di Complemento. Al Battaglione A.U.C. erano assegnati i carri M60, M47 e Leopard e i due Reparti (Squadrone e Compagnia) erano costituiti da 4 Plotoni ciascuno (2 assegnati a carri Leopard, 1 a carri M47 ed 1 a carri M60). A loro volta i 4 Plotoni erano costituiti da allievi inquadrati come Carristi (3 Plotoni) o come Cavalieri (1 Plotone Leopard). M.O. Sottotenente Leo Todeschinimodifica<<Medaglia d’oro concessa a Leo Todeschini (nato nel 1916 a Zevio), Sottotenente cpl. 4° Reggimento Fanteria Carrista per essersi sacrificato con il suo plotone carri armati, per impedire al nemico l’avvolgimento e la distruzione di una nostra colonna celere. Sostenne duramente tre ore d’urto di soverchianti forze corazzate avversarie, frenandone lo slancio, disordinandone la manovra ed infliggendo all’assalitore durissime perdite. Rimasto con soli due carri sul terreno del combattimento a fronteggiare almeno venti carri nemici, riuscì con disperato coraggio a deviare l’avversario verso altri settori del nostro dispositivo. Nel soccorrere il carro del comandante di compagnia colpito ed ormai immobilizzato, fu ferito gravemente con la perdita di una gamba a causa di una cannonata nemica, ma vincendo l’atroce dolore cercò comunque di agganciare al proprio carro quello del comandante. Un’altra cannonata colpì in pieno il motore del suo carro impedendogli di condurre a termine la temeraria missione volontariamente assunta. Fu tratto in salvo dal suo comandante di battaglione che gli rivolse parole di commosso plauso. Alama Abu Hileinat, 19 novembre 1940 (Africa settentrionale)>>
Perché la “Compagnia Klisura”?modifica<<In zona angusta e pantanosa, in condizioni atmosferiche proibitive, i carristi del 31° Reggimento Centauro affrontarono un nemico di gran lunga superiore e saldamente organizzato a difesa sulle alture dominanti. In una titanica lotta contro il micidiale fuoco di artiglieria e armi controcarro dell’avversario, i carristi, formando un unico ferreo blocco di cuori e di corazze, travolgevano il nemico conquistando di slancio l’abitato di Klisura (Albania- gennaio 1941). Cinque carri restavano sulle linee nemiche, a testimonianza dell’eroico sacrificio delle fiamme rosso-blu in quella gloriosa battaglia lontano dalla madrepatria.>>
Perché lo “Squadrone Bricchetto”?modifica<<Due Squadroni di “Dragoni del Re” caricarono (nella zona delle Langhe denominata Colle Bricchetto) la cavalleria napoleonica che minacciava di avvolgere l’esercito piemontese. Nonostante la schiacciante superiorità numerica del nemico, i “Dragoni”, guidati dallo stesso Colonnello Comandante del Reggimento, attaccarono ripetutamente con inarrestabile impeto, la cavalleria avversaria, travolgendola e salvando così l’esercito piemontese dal paventato accerchiamento. Due medaglie d’oro alla Bandiera del reggimento furono testimonianza del sovrumano valor dei cavalieri italiani. Il canonico Grassi di S. Caterina, testimone oculare, così descrisse l’epilogo della gloriosa giornata: “Radunati finalmente i gloriosi suoi vincitori Dragoni il Colonnello Marchese de Chaffardon, s’incamminò verso l’armata austro-sarda seco conducendoli prigionieri e li predati cavalli francesi formava un bello spettacolo il vedere questi trionfanti squadroni passare in buon ordine di marcia in mezzo all’armata tra gli incessanti applausi e le giulive voci di – Viva i Dragoni del Re – da parte dei soldati e ufficiali che li consideravano loro liberatori.”>> L'Addestramento.modificaL’addestramento prevedeva lezioni di teoria su varie materie tecniche ed esercitazioni sia di formazione militare di base che di formazione specialistica (guida del carro armato anche con l’utilizzo di un simulatore di guida, prove di puntamento come cannoniere, prove di trasmissioni) in caserma o in campi di addestramento. Nonché formazione ginnica. A livello pratico (oltre all’addestramento tecnico presso l’area addestrativa adiacente alla caserma) erano previsti almeno due campi formativi a Persano (SA) per l’addestramento militare di base (pattugliamento ed uso delle armi) e per l’addestramento con i carri in formazione ed un campo istruttivo a Lecce per l’esercitazione a fuoco con i carri.
Le materie di studiomodificaLe lezioni di teoria vertevano sulle seguenti materie di studio: Arte militare, Trasmissioni, Meccanica, Topografia, Difesa NBC (Nucleare, Batteriologica, Chimica). Erano previste anche materie di studio pratiche quali: Armi e Tiro, Attitudine militare, Prove ginniche, Scuola guida (su carri armati e con simulatore di guida). Le armi in dotazionemodifica
I carri armati della Scuola.modificaEquipaggio 4 (capocarro, cannoniere, pilota, servente) Lunghezza 9,54 m Larghezza 3,25 m Altezza 2,613 m Peso 43,912 t Motore MTU a 10 cilindri diesel 830 hp Velocità 65 km/h Potenza/peso 20 hp/ton Autonomia 600 km Corazzatura scafo front. 70mm Armamento primario cannone L7 Vickers da 105/51 mm Armamento secondario 2 mitragliatrici MG 3 da 7.62 mm e 4 lanciafumogeni Apparati di tiro con Telemetro Carro armato M60-A1 PattonmodificaEquipaggio 4 (capocarro, cannoniere, pilota, servente) Lunghezza 6,946 m Larghezza 3,631 m Altezza 3,27 m Peso : 48,98 tonnellate Motore : Continental AVDS-1790-2A a 12 cilindri diesel da 750 hp (560 kW) Velocità massima su strada 48.28 km/h Autonomia 500 km Corazzatura Max 127 Min 25 Armamento primario 105 mm Armamento secondario 1 mitragliatrice da 12.7 in torretta e una da 7.62 coassiale Apparati di tiro Telemetro a coincidenza Equipaggio 4 (capocarro, cannoniere, pilota,servente) Autonomia: 110 Km Potenza: 810 CV Cambio: Trasmissione automatica 2 marce + RM Velocità max.: 48 Km/h. Peso: 44 t. 1 cannone da 90/50 1 mitragliatrice cal. 12,7 1 mitr. coassiale cal.7,62 Gli stemmi del Reparto.modificaSulla manica destra della tuta mimetica, gli A.U.C. portavano uno stemma proprio della Scuola Truppe Corazzate e distintivo del Battaglione cui appartenevano. Sul basco nero che portano ancora oggi i militari carristi, è posto un emblema che li distingue rispetto alle altre specialità dell'esercito: un drago che "cavalca" un carro armato sotto due fucili incrociati "riscaldati" da una viva fiamma. La Rivista del Corso.modificaOgni corso ha realizzato un lavoro divulgativo (a beneficio degli stessi Allievi) che si è concluso con la pubblicazione di una rivista alla cui stesura hanno collaborato gli stessi Allievi. Ufficiale di Complemento assegnato al RepartomodificaTutti i Sottotenenti di prima nomina (gli Allievi lo diventavano dopo il giuramento che si teneva nella piazza d’armi della Caserma “Ferrari Orsi”), sono stati assegnati a una nuova destinazione per la durata di dieci mesi, cioè fino al termine del periodo di ferma di quindici mesi, operando in tutta Italia in Reparti Carristi e Cavalieri, in Reparti di Fanteria Meccanizzata o in Reparti di Carabinieri. Alcuni dei reparti che hanno accolto i Sottotenenti di Complemento della Scuola:
Feste e ricorrenzemodificaNell’ottobre di ogni anno, si svolge la Festa Nazionale dei Carristi d’Italia, dove viene eseguito lo schieramento tattico chiamato “Muro d’Acciaio”. Uno schieramento orizzontale formato oggi da circa cento Carri armati che avanzano contemporaneamente (fino alla sostituzione dei carri Leopard, M60 ed M47 con il carro armato italiano Ariete, i carri partecipanti erano fino a trecento disposti su tre file) e perfettamente allineati, distanti poche decine di centimetri l’uno dall’altro. BibliografiamodificaDai ricordi di Alessandro Carosio - Allievo carrista del 116° Corso A.U.C. Squadrone Bricchetto. Si ringrazia per la collaborazione i compagni del 116°, Mario Ferrini Allievo Cavaliere del 68° Corso e gli Allievi dei corsi precedenti e successivi sia dei reparti corazzati che meccanizzati Voci correlatemodifica
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Altri progettimodifica
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