Utente:Lorena Tribbiani/Sandbox
Mantignana è una frazione del comune di Corciano (PG). Con 2053 abitanti rappresenta una delle frazioni più popolose del territorio corcianese (dati Istat, 2001 [1]). Il paese si trova a 252 m s.l.m., sulla valle del Càina,su una collina, a nord di Perugia, dominata da Monte Malbe, Monte Tezio e Monte Acuto. Il tessuto urbano si snoda lungo l’asse stradale Est-Ovest e dai vicoli trasversali a questo, si affacciano le unità abitative più antiche. Dell’antico castrum medievale rimangono tratti delle mura e qualche casa-torre, ben conservate nel lato nord. Disposta a squadra rispetto all’antica, nel XIV secolo, in seguito alla costruzione di una nuova cinta muraria, venne eretta la "porta nuova" ancora esistente; nello spazio creatosi tra le due cinte murarie fu costruita la chiesa della Madonna del Carmelo che presenta nelle sue pareti le feritoie di entrambe le fortificazioni e il cui campaniletto a vela sorge sopra la porta vecchia. La cinta muraria fu poi parzialmente abbattuta alla fine del 1800 per scopi abitativi e , nel 2007, con la riqualificazione del centro storico del paese, si sono messe a nudo le strutture portanti antiche.
La desinenza del nome ,“ana”, indica la chiara appartenenza del territorio ad un’area di attività agraria del mondo romano proseguita, poi, in periodo Medioevale. L’ipotesi più probabile sull’origine del nome è che il toponimo derivi dal nome personale Mantennius o Amantinius, probabile proprietario della villa romana, ma la leggenda vuole che il nome sia legato al dio Janus e della ninfa Manta che si incontravano in questo luogo per trascorrere indisturbati i loro momenti felici.
Il termine Mantiniana viene menzionato per la prima volta nel 1038: nel documento si stabiliscono i confini della “Plebs Sancte Marie qui sita est in Mantiniana“, attorno alla quale si è sviluppato l’abitato, riferito al territorio pertinente alla sua pieve. Il nome attuale, Mantignana, è riportato nel primo registro inventariale dei beni della Chiesa, compilato nel 1191 dal cardinale Cencio Camerario, scriniario del papa. Nel documento si fa riferimento alla chiesa di S. Martino (appartenuta al monastero di Santa Croce di Fonte Avellana), ora scomparsa. Nei secoli XIII e XIV, il nucleo abitativo di Mantignana è sempre indicato come villa e nel censimento effettuato nella tarda primavera del 1282 risulta che la villa di Mantignana era composta di 63 fuochi, o focolari, scesi a 55 alla fine dello stesso anno per una popolazione, rispettivamente di 315 e 275 abitanti. Nel corso della prima metà del XIV i focolari aumentarono notevolmente, fino a raggiungere le 77 unità nell’anno 1361, corrispondenti a circa 385 abitanti, e questo nonostante la peste del 1348. Agli effetti della peste si sommarono le devastazioni compiute dalla Compagnia Bianca,una brigata di mercenari inglesi e ungheresi, che, dal contado infestato di Siena si spostò nel 1364 nel territorio da Magione a Perugia: il castello di Mantignana, centro difensivo del settore nord di Perugia, fu assalito, conquistato e depredato da Giovanni marchese di Monferrato, comandante della Compagnia. Nel 1370,le milizie del Papa entrate nel territorio del perugino si acquartierarono in Mantignana impadronendosi di arnesi e derrate alimentari. Nel 1384 iniziarono le opere di risistemazione del castello tra le sue mura trovò ospitalità un certo Giovanni Aguto (nome italianizzato del capo delle milizie fiorentine, l’inglese John Ekwood), con il suo seguito. Nel 1394 dentro le mura del castello vengono uccisi Giovanni e Lodovico di Costantino Ranieri, due nobili fuoriusciti di Perugia in fuga dalla città con una brigata di ribelli ad essi fedeli e si erano impadroniti del fortilizio; come premio per aver eliminato pericolosi avversari, il magistrato di Perugia condonò ai mantignanesi tutti i delitti commessi fino a quel momento. Agli inizi del XV secolo, la città si consegnò spontaneamente a Braccio Fortebraccio da Montone riconoscendone la Signoria. Nel 1479, subì devastazioni delle milizie fiorentine in guerra contro le genti delle terre del papa e nel 1496 Astorre Baglioni la occupò insieme a Ponte Pattoli e Colombella; finita la Signoria Baglioni il territorio passa sotto il controllo dei Della Corgna, fedeli allo Stato pontificio. Durante il periodo napoleonico, con Cenerente, Capocavallo e Migiana, Matignana fa parte del dipartimento rurale di Perugia ed aveva per edili Matteo Gamboni e Girolamo Girolamini. Con la Restaurazione, sotto il pontificato di Leone XII, Mantignana fu inserita amministrativamente nel territorio corcianese, rimanendovi fino ai nostri giorni. fonti: https://www.comune.corciano.pg.it/territorio/mantignana Bonazzi Luigi, Storia di Perugia, vol. 1