Utente:Lor GRT/L'età della vertigine

«C’è un tempo per ogni cosa, dice Qoèlet: questo è il tempo per abbracciare la vita e il mondo! È proprio quello che vogliamo fare in queste pagine: guardare insieme l’“orologio del tempo” e scoprire che questo è il momento opportuno per abbracciare, per scegliere, per optare, per decidere dove, come, perché, con chi e per chi giocare la propria vita.»

L'età della vertigine è un libro scritto da Rosanna Virgili. E' stato pubblicato nel 2017 dal Centro Ambrosiano.

L'età della vertigine
AutoreRosanna Virgili
1ª ed. originale2017
GenereSaggio
Lingua originaleitaliano

Presentazione

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Il libro presenta il sentimento comune e pulsante della ricerca di senso, del desiderio di amicizia, di amore e di coraggio che si ha nel momento in cui ci si apre al mondo, in relazione con gli altri e con Dio.

Stilisticamente, la sintassi di un testo scorrevole e il linguaggio puntuale, semplice, ma mai banale, delineano un percorso diviso in capitoli, al termine dei quali ci sono domande e spunti di riflessione personali e suggerimenti multimediali, e in paragrafi, in cui le numerose citazioni e la posizione limpida, ma oggettiva dell’autrice, rendono il libro interessante, non solo nei contenuti, ma anche nella forma.

La religiosità, la fede, la ricerca interiore tipica dell’età giovanile, non sono presentate in modo superficiale, ma con un approccio oggettivo, che non pretende di giudicare o di convincere senza argomentare. Rosanna Virgili si rivolge ad ogni lettore, offrendogli tralci di vita vissuta, di Gesù, degli apostoli, di poeti, di cantanti, commentandoli e dando la possibilità ad ogni giovane di cogliere il consiglio, l’invito, che sente più suo.

È un testo adatto soprattutto ai lettori di età superiore ai 14 anni ed è consigliato ai genitori.

Struttura

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«L’Amore immaturo dice: ti amo perché ho bisogno di te. L’Amore maturo dice: ho bisogno di te perché ti amo.»

Introduzione

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Essere giovani vuol dire essere innanzitutto ricchi di potenzialità, di energia, di strade che si possono aprire per cercare, scegliere e trovare la propria, liberando i propri talenti. Durante la giovinezza, bisogna munirsi di tutto il necessario per intraprendere la vita che preferiamo e che pensiamo valga la pena vivere, preparando la nostra mente e il nostro corpo. Da adolescenti vediamo per la prima volta l’orizzonte come da una vetrata e dobbiamo decidere cosa fare prima di romperla e entrare nel mondo degli adulti. Non bisogna avere fretta e si deve essere pazienti, ma è necessario prendersi "la responsabilità di diventare “grandi”, […] di amare", e non si può neanche aspettare troppo poiché altrimenti non si è più capaci di saltare!

1. Se non ora quando?

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Erano circa le quattro del pomeriggio (Giovanni 1, 36-39)

Il primo capitolo descrive il momento delicato del passaggio tra l’adolescenza e l’età adulta attraverso l’esempio di Giovanni Battista, che con umiltà ha mostrato ai discepoli Gesù, colui che rende "liberi e felici" perché ama. In ricerca della "purezza", del soddisfacimento della sete interiore di assoluto, "non ci si deve mai accomodare" e il primo passo è mettersi in relazione con l’altro e affidarsi anche ad un maestro.  Bisogna imparare a conoscersi, e non in luoghi comuni e per tempi limitati, ma nelle proprie dimore, specchio di noi stessi.  Dall’epoca del Battista alla nostra molte cose sono cambiate, anche la concezione di giovinezza e di età adulta: occorre prendersi la responsabilità di essere adulti, "la responsabilità verso una comunità", "nell’ora giusta".

2. Liberi per amare

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Il discepolo che Gesù amava (Giovanni 13, 21-29)

Gli incontri sono fatti per metterci in cammino ed entrare in relazione con gli altri, anche con Gesù.  Il legame d’amore che ci lega all’altro è un legame libero e fondato su un rapporto di fiducia. Non sempre questo sentimento è ricambiato, i discepoli di Gesù non lo amavano quanto lui amava loro, ma "consegnarsi alla purezza dell’amore" li rende puri. Gesù che lava i piedi ai suoi apostoli, Gionata che dona il trono d’Israele all’amico David, Alcesti che dona la sua vita per Admeto, Violaine che, lebbrosa, salva la figlia della sorella, sono esempi di amore disinteressato, amicizia vera, di una maturità libera dall’egoismo senza la quale non si è "abbastanza adulti per amare".

3. Senza te non c'è nessuno

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Ecco l’alleata di Dio (Luca 1, 39-45)

In questo capitolo l’autrice riflette sull’Annunciazione dell’angelo Gabriele a Maria: da Gerusalemme, "Città Santa",  al significativo volo dell’angelo in casa di Maria, una ragazza sensibile e realista, moderna, coraggiosa e capace di rischiare. Maria è vicina alla cugina Elisabetta, e insieme sono "travolte dal miracolo", la giovane donna soppesa le decisioni, sceglie con equilibrio e dice “sì”.

4. Uscirne insieme è politica

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Non hanno più vino (Giovanni 2, 1-12)

L’esempio di Maria ci mostra una donna che crede e che ha il coraggio di scegliere, di accettare il legame di amore e libertà da ogni egoismo, un legame che distingue e colora. La madre di Gesù, nel momento in cui diventa consapevole di quello che le sta accadendo, si innamora di Dio e vive con meraviglia la vita di suo Figlio. Gesù viaggia per la Galilea e la Giudea portando la Parola, interagisce con i deboli, parla agli oppressi, cura i malati, è attivo e aiuta i bisognosi; è Maria colei che gli insegna ad amare. Cosi, nel matrimonio a Cana, di fronte al banchetto senza vino, Gesù può compiere il suo primo miracolo e lo sguardo aperto verso gli altri, la presenza attiva sono lo strumento per la solidarietà.

5. Per un amico in più

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Non sei anche tu uno dei suoi? (Giovanni 18, 13-27)

La “scelta rivoluzionaria” di Gesù è fare dell’amicizia la base della comunità. L’amicizia sincera, quella vera, è basata sulla fiducia che non vuole tradire, sulla condivisione, sulla sincerità che non delude, sull’appoggio che non abbandona. L’amicizia tra Gesù e i suoi discepoli ha al centro il Padre. Non basta essere compagni per essere amici, bisogna costruire e non semplicemente <<fare qualcosa insieme>>, ci vuole coraggio e si deve rischiare. L’amicizia spesso mette alla prova, e, come è accaduto a Pietro, richiede lealtà e conoscenza vera di sé e dell’altro, ed è costruttiva perché, come per gli apostoli, è a servizio e a testimonianza per il prossimo.

6. Fratelli si diventa

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Ecco tua madre (Giovanni 19, 25-27)

Sotto la croce, prima di morire, Gesù affida a Maria il discepolo amato: “Ecco tuo figlio”. È un’azione guidata dall’amore puro. Il tema della donna, madre, e del figlio porta alla consapevolezza che "essere figli non vuol dire vivere un rapporto a senso unico". Nella Bibbia vi sono esempi di fratellanze difficili, Caino e Abele, Isacco e Ismaele, Esaù e Giacobbe. Questi ultimi però, sperimentarono il perdono, un atto che si trova al di sopra di tutto. L’amicizia di condivisione della stessa fede porta Gesù ad avere molti fratelli, e diventare fratelli, è un dono, un "rapporto di gratuità".

7. Competere o collaborare?

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Correvano insieme tutti e due (Giovanni 20, 1-10; 21, 1-14)

La fede richiede un allenamento, una corsa come quella della Maddalena e di Maria alla tomba di Gesù, e come quella di Pietro e Giovanni, la cui "vittoria […] si consegue soltanto in Cristo, unico vincitore nell’amore". Giovanni arriva, ma aspetta Pietro, che vede la tomba vuota; i due si aspettano e collaborano e vedono, con una vista diversa, quella della fede, che permette anche di guardarsi dentro, ed è l’amore a renderli liberi, "fuori da ogni paura". Per credere ci vuole umiltà, ma "questo è il nostro compito: vedere, capire, riconoscere, scegliere e poi… “gettarsi nel mare” della fede e dell’amore, come fece Pietro".

8. Come le allodole

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Non dire: "Sono giovane" (Giovanni 1, 4-10)

La fede, la vocazione, richiede il coraggio di avere domande e dubbi e allo stesso tempo di avere l’umiltà e la forza di credere. In questo ultimo capitolo viene presentata la figura del profeta Geremia, e viene sottolineata l’importanza di avere l’umiltà, di far fruttare i propri talenti e di ascoltare e fare ciò a cui Dio chiama. L’episodio di San Francesco e le allodole evidenzia la similitudine tra il santo e gli uccellini che non hanno paura di volare, una sfida e una preghiera rivolte ad ognuno di noi.