Utente:Marco Chemello (ICAR)/Sandbox2
Luogo: Cortona (Arezzo) sec. XVI -
Il titolo di conte venne concesso da Maria Luisa di Etruria a Giovanni Battista Baldelli Boni e ai suoi discendenti con la patente del 29 maggio 1804; egli fu anche nominato barone dell'impero da Napoleone, nel 1809. Girolamo Baldelli, già ammesso all'ordine stefaniano per giustizia, aveva ottenuto l'ascrizione della sua famiglia al patriziato di Cortona, il 15 giugno 1758.
Il ramo dei Baldelli Boni discende da Giovanbattista, figlio di Girolamo di Giovanbattista (n. 1691) e di Elisabetta di Girolamo di Onofrio Boni, sposata in seconde nozze nel 1761. Elisabetta era l'ultima ed erede di beni, stemma e nome della famiglia di origine, di antica tradizione cortonese. La loro primogenita Maria Girolama (n. 1763) sposò il cav. Felice Griffoli di Lucignano. Giovanbattista (Cortona 1766-Siena 1831), dopo aver frequentato le Scuole pie di Firenze, entrò a sedici anni nell'Ordine di Santo Stefano, si arruolò nel 1786 nell'esercito francese e fu sorpreso dalla Rivoluzione, partecipò all'azione antirivoluzionaria e fuggì con i nobili perseguitati dalla repubblica. Di nuovo in Toscana, combattè contro i francesi nell'insurrezione aretina del 1799 e successivamente ricoprì varie cariche nel governo e nell'amministrazione granducali. Fu provveditore dei Presti, soprintendente della Real Casa, prefetto di Palazzo e, nel 1829, fu eletto governatore di Siena. Sempre, alternò alla politica le lettere: collaboratore dell'"Antologia" di Vieusseux, studiò soprattutto il Boccaccio (Vita di Giovanni Boccaccio, 1806) e il Petrarca (Del Petrarca e delle sue opere libri quattro, 1797); curò anche la stampa di testi di Boccaccio e di Machiavelli; fu membro dell'Accademia della Crusca fino alla carica di arciconsolo nel 1817. Dal secondo matrimonio di Giovanbattista con Lucrezia di Lucantonio Cicciapporci (+ 1850), contratto nel 1804, nacquero 8 figli, fra cui Giuseppe, Lucantonio, padre di Giulia Tommasi (n. 1851), Onofrio Pietro (1825-1872), maggiore di cavalleria e ufficiale di ordinanza del re. Giuseppe (n. 1811), marito di Anita Visani, ebbe Giovanbattista, marito di Rita Rubeschi e capostipite dell'attuale discendenza.
Arme: "Inquartato: nel 1° e 4° d'azzurro alla banda abbassata d'oro caricata di tre foglie d'edera al naturale (Baldelli); nel 2° e 3° spaccato: a) di rosso a due stelle di 8 raggi d'oro, b) di nero alla stella di 8 raggi d'oro, alla fascia d'oro sulla partitura (Boni)".
Albero genealogico: La famiglia Baldelli è originaria di Umbertide, ha per capostipite Baldo, dottore in legge che per primo si trasferì a Cortona. Tra i Baldelli ci furono letterati e uomini di cultura, tra cui si segnalano Francesco (sec. XVI), volgarizzatore di testi latini e greci e poeta in volgare. Onofrio Baldelli, ecclesiastico, fondò insieme ai fratelli Venuti la Società degli Occulti, ebbe importanti collezioni di libri, oggetti antichi, minerali e piante che costituirono il primo nucleo del Museo cortonese e dell'Accademia di Botanica di Cortona. Tra gli uomini d'arme ci fu Giovan Battista di Curzio, cavaliere di Rodi nel 1667; dallo zio Girolamo ebbe origine il ramo dei Baldelli Boni.
Fonti:
ASFi, Ceramelli Papiani, n. 5041
ASFi, Deputazione sopra la nobiltà e cittadinanza, n. XLV, 4
ASFi, Raccolta Sebregondi, n. 285
Bibliografia
modifica- Carranza Nicola, Giovanbattista Baldelli Boni, in Dizionario Biografico degli Italiani, 54, Roma, 1963, pp. 453-455
- Spreti Vittorio, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, vol. I-VI, 1-2 (appendici), Milano 1928-1956, 483-484, vol. I
- Aglietti Marcella, Le tre nobiltà. La legislazione del Granducato di Toscana (1750) tra Magistrature civiche, Ordine di Santo Stefano e Diplomi del Principe, Pisa, ETS, 2000, 319
- Benedetto Luigi Foscolo, Giovan-Battista Baldelli erudito cortonese del '700, "Polimnia", Bollettino di Arte, Storia, Archeologia (Cortona), VI (1929), pp. 115-121