Utente:RiccardoCavaliere/Sandbox/Giorgio Ceretti

Giorgio Ceretti (Domodossola, 5 marzo 1932) è un designer e architetto italiano. Membro del Gruppo Strum, fu tra i massimi esponenti dell'architettura radicale e della lotta politica attraverso l'uso del design.

Biografia

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La seduta Pratone, realizzata dal Gruppo Strum per Gufram.

Giorgio Ceretti si laurea in architettura al Politecnico di Torino nel 1962. Dopo la laurea, inizia a collaborare con il collega ed ex compagno di corso Pietro Derossi, con la quale condivide uno studio in Piazza Adriano a Torino, e che vedrà poi anche la collaborazione del più giovane Riccardo Rosso[1]. In quegli anni si dedica sia ad opere architettoniche (tra cui ebbe notevole rilevanza la Villa Treves[2] a Courmayeur, con Derossi) che di design. In collaborazione con Rosso e Derossi, realizza una serie di opere per la ditta Gufram che diventano simbolo dell'anti-design italiano: tra queste lo sgabello Puffo, che i tre espongono alla XIV Triennale di Milano e la sedia Torneraj.

Nel 1969, mentre è assistente del prof. Carlo Mollino all'Università di Torino, organizza con altri suoi colleghi e studenti tra cui Pietro Derossi (anch'egli assistente), Carlo Gianmarco, Aimaro D’Isola, Adriana Ferroni, Elena Tamagno e Graziella Derossi la conferenza Utopia e/o Rivoluzione, tenutasi dal 25 al 27 aprile[3]. La conferenza, promossa tra gli altri da Edoardo Fadini (direttore dell'associazione di sinistra Unione Culturale), analizzava l'evoluzione dell'architettura e del suo ruolo come mezzo attraverso cui partecipare alle lotte sociali e politiche di quegli anni, discutendo il ruolo della stessa nel raggiungimento di una società utopica anche attraverso la rivoluzione politica. L'iniziativa nasceva da una contestazione del corpo docente nei confronti del sistema scolastico, assumendo successivamente anche risvolti di critica politica. Tra gli invitati chiamati ad intervenire numerosi architetti tra cui il gruppo Archigram, Cedric Price, Arthur Quarmbly, Theo Crosby, Reiner Banham, Yona Friedman, Kenzo Tange, il gruppo NER, Buckminster Fuller, Vittorio Gregotti e Paolo Soleri, ma anche intellettuali come Gianni Vattimo ed Gian Mario Bravo[4].

A partire da questa conferenza prendono vita i più importanti gruppi della scena dell'Architettura radicale italiana[4], tra cui il Gruppo Strum (derivante da architettura "strumentale") che viene ufficialmente fondato nel 1971 da Ceretti, Derossi e Rosso con i colleghi Carlo Gianmarco e Maurizio Vogliazzo[5]. I cinque realizzano in quegli anni importanti opere di industrial design come l'iconica seduta Pratone, che permettono al gruppo di assumere grande notorietà.

Negli anni '70 espongono alla XV Triennale di Milano e alla VIII Biennale di Parigi nel 1973, ma soprattutto alla mostra Italy: The New Domestic Landscape organizzata al MoMA di New York nel 1972 e curata da Emilio Ambasz[6]. In quest'occasione il gruppo distribuisce una serie di manifesti chiamati Fotoromanzi, nella quale veniva affrontato il tema dell'utopia e dei problemi della città capitalista[4].

Nel 1975 il gruppo si scioglie[5] ma Ceretti continua la sua attività principalmente in ambito architettonico spesso collaborando con Derossi. Contestualmente le sue opere di design continuano ad essere esposte in Europa (XXXVIII Biennale di Venezia[7]), America e Asia ed entrano a far parte delle collezioni permanenti dei musei più importanti del mondo, come il MoMA, il Vitra Design Museum, lo Houston Museum of Fine Arts e il Triennale Design Museum.

Ha insegnato al Liceo Artistico Statale "Renato Cottini" di Torino.

Opere (parziale)

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Interni di Villa Menesini a Lucca, realizzata da Ceretti, Derossi e Rosso. Foto di Paolo Monti.

Architettura

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  • 1966 Interni della discoteca Piper Club, Torino (con P. Derossi e R. Rosso)
  • 1966 Interni della discoteca L’Altro Mondo, Rimini (con P. Derossi e R. Rosso)
  • 1967 Ville a schiera in collina, Torino (con P. Derossi)
  • 1967 Villa Menesini, Lucca (con P. Derossi e R. Rosso)
  • 1967-1970 Villa Treves, Courmayeur (con P. Derossi)
  • 1970 Interni dello showroom Paco Rabanne, Parigi (con P. Derossi e R. Rosso)
  • 1970 Edificio industriale, Bricherasio (con P. Derossi)
  • 1972 Case a schiera in collina, San Vito (con P. Derossi)
  • 1972 Villa Treves, Ivrea (con P. Derossi e R. Rosso)
  • 1974 Progetto per il Foro Boario e Macello, Aosta (con P. Derossi, C. Giammarco e M. Vogliazzo)
  • 1979 Progetto per due Scuole Materne, Torino (con P. Derossi)
  • 1979-1981 Scuola materna Marc Chagall, Torino (con P. Derossi)
  • 1986 Casa Namari, Moncalieri (con P. Derossi)
  • 1986 Progetto urbanistico per il quartier Spina 3, Torino (con P. Derossi, A. Besso-Marcheis, S. Caffaro Rore, F. Lattes e M.T. Massa)

Industrial design

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Nei musei

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Esposizioni

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  1. ^ Rigaldiès, 2022,  pp. 89-91
  2. ^ Roberto Dini, VILLA TREVES, su censimentoarchitetturecontemporanee.cultura.gov.it.
  3. ^ UTOPIA e/o RIVOLUZIONE, Relazione del gruppo ARCHIGRAM. Torino 1969 (PDF), in nømade, n. 13, marzo 2017, p. 23.
  4. ^ a b c (EN) Elena Dellapiana, “Architettura e/o Rivoluzione” up at the Castle. A Self-Convened Conference in Turin (PDF), in Histories of Postwar Architecture, 2018, pp. 1-16.
  5. ^ a b Gruppo STRUM, su museotorino.it.
  6. ^ Italy: The New Domestic Landscape (PDF), su MoMA.
  7. ^ Giorgio Ceretti - ASAC, su Archivio storico delle arti contemporanee.

Bibliografia

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Collegamenti esterni

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