Lo studio della grammatica a Novara tra l'VIII e il XV secolo[2]
1900: Luigi Schiaparelli, Il Rotolo dell'Archivio Capitolare di Novara, in Archivio Storico Lombardo (Serie III), n. 25, Milano, Libreria F.lli Bocca, marzo 1900. URL consultato il 24 agosto 2023.
tesi di laurea La sicurezza antincendio degli edifici dell'800 novarese di Alessandro Antonelli[10]
storia di Novara a cavallo tra XVIII e XIX secolo, desolazione prima del 1800, rinascita col Dipartimento dell'Agogna, descrizione di alcuni monumenti[11]
fondazione da parte di Ercole Libico nel 1984 a.C. (ricorrendo alla tavola Peutingeriana) pretesero che Ercole egizio fabbricata Novara, la chiamasse Aria, parola che in Lingua caldea, come in lingua egiziana, significa leone; e quindi la fanno instaurata dai Levi Liguri d'onde fu detta Novaria)
ipotesi di:
Giovanni Annio da Viterbo
Siccardo Cremonese
il caldeo Beroso (Storia di Beroso pubblicata da Annio da Viterbo è apocrifa)
Guido Ferrari (Così GUIDO FERRARI, d'altronde doltissimo gesuita novarese, nelle sue dissertazioni sulle antichità dell' Insubria: Novaria urbs prius dicebatur ab Hercule Ario Egiptio condita teste M. Portio Catone, qui in ejus libro Originum sic scribit: Novaria ante ab Herculis Egipty nomine Lybia, et agnomine Aria Ægiplio vocabula leonina, sed a Liguribus instaurata Novaria dicta est. Aria enim caldea, sive œgiptia idem est, quod leo apud Latinos, sic et apud Hebreos Ari idem est, quod leo apud nos. Il medesimo Guido Ferrari, ad illustrare maggior mente la sua sentenza, sulla fede di Aristotile, il quale in Admiranda, 93, scrisse: Herculem quamplurima monumenta ac pene infinita in itinere quo Italiam peragravit reliquisse aver Ercole lasciati infiniti monumenti del suo viaggio in Italia), racconta di una iscrizione ritrovata in Arona su di un piedestallo di lavorato macigno, comprovante il tributo d'onore renduto dagli abitanti delle rive del Lago Maggiore ad Ercole, ed esclama: Ego sic existimo Herculem columnas posuisse adventus sui testes. Ma dove mai in quei tempi non era professato il culto di Ercole; dove mai ad Ercole non si erigevano, non pur colonne e lapidi, ma grandiosi templi con testimonianza di alto onore?)
Patrizia De Bernardo Stempel, La ricostruzione del celtico d'Italia sulla base dell'onomastica antica, in L'onomastica dell'Italia antica: aspetti linguistici, storici, culturali, tipologici e classificatori, École Française de Rome, vol. 413, Roma, 2009, pp. 153-192. URL consultato il 17 settembre 2024. Ospitato su Persée. (NON TUTTI I CARATTERI FONETICI SON STATI RIPORTATI QUI):
oltre all'aggettivo *nowo- (forma celtica recenziore di *newo-), il toponimo sembra – ad un esame morfologico più approfondito – contenere anche il sostantivo celt. varia 'recinto, difesa' (< *wryā), documentato in DurnovariaBRI («the 'Pebbles-enclosure'», DBSt 2002/2005a, p. 78) e nella forma mista ArgentovariaGES; si tratta della stessa base contenuta nel derivativo *warīnā, al quale risalgono tanto l'airl. foirenn quanto l'acimr. guerin factio (EGOW, p. 67). La forma più antica del toponimo italiano sarebbe pertanto la tolemaica Noyaria, riduzione aplologica del *Novovária sviluppatosi regolarmente dall'originario composto celt. *newo-waryā; da tale /Novaria/ sarebbe poi derivato l'attuale Novara per retroformazione ipercorretta.
Le scuole di pensiero su questo nome sono due. Secondo l’epoca Gallica, “Novaria” significa “Nuovo gruppo celtico” (Aria), mentre durante l’epoca romana fu “Nuova Città”. un’altra ma ben poco credibile è quella celtica: “Ar” (sopra) e “Var” (acqua) proprio per la posizione nel quale si trova, vicino a fiumi e torrenti[21]
Il toponimo, molto antico, è di difficile interpretazione. Il Forcellini ritiene che derivi dal soprannome Novaria dato al torrente Agogna, secondo quanto riporta la Tabula Peutingeriana. Si veda anche Olivieri 1965, 238-239[22]
^ Giuseppina Spagnolo Garzoli, Angela Deodato, Elena Quiri e Stefania Ratto, Genesi dei centri urbani di Vercellae e Novaria, Forme e tempi dell'urbanizzazione nella Cisalpina (II secolo a.C. - I secolo d.C.), Torino, 4-6 maggio 2006, Luisa Brecciaroli Taborelli (a cura di), Firenze, All'Insegna del Giglio, 2007, pp. 105-122, 978-8878-144-82-8. URL consultato il 15 giugno 2023.
^(EN) Karyl Charna Lynn e Martin Stiglio, Novara - Teatro Coccia, in Italian Opera Houses and Festivals, Lanham, Maryland - Toronto - Oxford, Scarecrow Press, Inc., 2005, pp. 55-60, ISBN978-1-4617-0678-6. URL consultato il 7 dicembre 2021. Ospitato su Google Libri.
^ Goffredo Casalis, Novara, in Dizionario geografico-storico-statistico-commerciale degli stati di S. M. il Re di Sardegna, vol. 12, Torino, G. Maspero librajo e Cassone e Marzorati tipografi, 1843, pp. 85-571. URL consultato il 10 dicembre 2021. Ospitato su Google Libri.
^ G. B. C., Bullettino Statistico Italiano, in Annali universali di viaggi, geografia, storia, economia pubblica e statistica, vol. 24, Milano, Editori degli annali universali delle Scienze dell'Industria - Tipografia Lampato, aprile-maggio-giugno 1830, pp. 101-110. Ospitato su Google Libri.
^ D. B. (a cura di), Ponte di Boffalora - Novara - Oleggio, in L'Italia descritta e dipinta con le sue isole di Sicilia, Sardegna, Elba, Malta, Eolie, di Calipso, ecc., Volume 5 - Stati del Re di Sardegna, 2ª ed., Torino, Giuseppe Pomba e C., 1838, pp. 196-204. URL consultato il 21 maggio 2022. Ospitato su Google Libri.
^ Guglielmo Stefani, Dizionario corografico-universale dell'Italia, Volume 2 - Parte 1 - Stati sardi di terraferma, Milano, Stabilimento Civelli Giuseppe e Comp., 1854, pp. 643-659. URL consultato il 21 maggio 2022. Ospitato su Google Libri.
^ Lazaro Agostino Cotta, Museo novarese, Novara, Francesco Merati tipografo-editore, 1872. URL consultato il 21 maggio 2022. Ospitato su Google Libri.