Nella seconda guerra mondiale, riveste prima il ruolo di comandante di sommergibile (prima sull'H 1 poi sul Foca e sul Pietro Micca, tutti sommergibili posamine) e successivamente come capitano di fregata è al comando del cacciatorpediniere Euro[1] (dal 25 febbraio 1943), dopo l'Armistizio di Cassibile, si trova di base nell'isola di Lero. Dopo aver contribuito con la sua nave alla difesa dell'isola, decide di mandarla a fondo nella baia di Parteni e continuare a combattere contro i tedeschi sulla terraferma. La battaglia fu infine vinta dalle forze tedesche il 16 novembre: il giorno dopo Meneghini fu fucilato.
«Ufficiale superiore, comandante in guerra di sommergibile, secondo di incrociatore, e finalmente comandante di cacciatorpediniere, affondata la propria unità assumeva volontariamente il comando di zona della difesa costiera di piazzaforte marittima d'oltremare violentemente attaccata da forze aeree, navali e terrestri, dopo avere dato ripetute prove di bravura e valore. Nel lungo assedio subito, controbatteva molto efficacemente la soverchiante offesa aerea, prima da bordo e successivamente con le batterie della zona affidatagli e rinforzata con i naufraghi del suo equipaggio e le armi recuperate dal cacciatorpediniere. Quando già l'intera piazzaforte era caduta, resisteva ancora nella sua zona e cessava il fuoco solo dopo aver avuto conferma dell'ordine generale che rendeva ogni ulteriore lotta inutile spargimento di sangue. Caduto in mano ad un nemico ingeneroso e feroce, suggellava con il sangue una vita tutta dedita all'adempimento del dovere e riconfermava in tal modo sublime i diritti della Patria su quelle terre lontane così strenuamente contese al tedesco invasore. Esempio alle future generazioni marinare di alte virtù militari e di comando.[2].» — Lero, 8 settembre - 17 novembre 1943.