Volkmar I dell'Harzgau
aristocratico tedesco
Volkmar I, chiamato anche Folkmar, (... – prima del 961) fu conte dell'Harzgau. Probabilmente era figlio del conte Federico II dell'Harzgau e nipote del conte Federico I dell'Harzgau. Probabilmente fu un antenato dei Wettin.
Biografia
modificaNon si sa molto di Volkmar I. Nel 945, insieme a suo fratello Ricberto, ricevette dal re Ottone I diritti di proprietà su precedenti proprietà reali a Wieskau e quattro località nell'area slava a Fuhne nel Gau Serimunt. Viene generalmente indicato come conte nell'Harzgau (Graf im Harzgau), ma è stata anche espressa l'opinione che suo fratello Ricberto abbia ereditato l'Harzgau e Volkmar lo Schwabengau dal padre Federico II[1].
Volkmar morì prima del 961.
Famiglia e figli
modificaCi sono affermazioni contraddittorie sui suoi figli.
- Secondo il Lexikon des Mittelalters (volume IX) i suoi figli furono:
- Federico III, conte nell'Harzgau;
- Teodorico I († 982), antenato dei Wettin;
- Frederuna ∞ Bruno, conte di Arneburg († 978), ascendente dei Querfurt (vedi Albero genealogico dei Querfurt).
- Secondo Otto Posse, Die Wettiner: Genealogie des Gesamthauses Wettin, i suoi figli furono:
- Rikdag II, margravio di Meißen († 985);
- Eilsuit, badessa di Gerbstedt († dopo il 985).
Note
modifica- ^ F. Kurze, „Geschichte der sächsischen Pfalzgrafschaft bis zu ihrem Übergange in ein Territorialfürstentum,“ in Neue Mittheilungen aus dem Gebiete historisch-antiquarischer Forschungen, Thüringisch-Sächsischer Verein für Erforschung des vaterländischen Altertums und Erhaltung seiner Denkmale, Band XVII, Halle, 1889, S. 275 ff. (S. 309)
Bibliografia
modifica- Frank-Lothar Kroll (a cura di), Die Herrscher Sachsens: Markgrafen, Kurfürsten, Könige 1089–1918, Beck’sche Reihe Bd. 1739, München, C. H. Beck, 2007, ISBN 3-406-54773-7 (S. 13)
Collegamenti esterni
modifica- Materialsammlung Mittelalterliche Genealogie/Volkmar 1. (Harzgau) in Internet Archive (archiviato il 17 dicembre 2007).
- Materialsammlung Mittelalterliche Genealogie/Friedrich 2. (Harzgau) in Internet Archive (archiviato il 22 maggio 2007).