Volontari Takasago
I volontari Takasago (高砂義勇隊?, Takasago Giyūtai) furono soldati volontari addestrati dall'Armata di Taiwan, una guarnigione dell'Esercito imperiale giapponese. Erano reclutati tra gli ingigeni taiwanesi e il loro impiego fu circoscritto alla Seconda guerra mondiale.[1]
Storia
modificaMentre gli han popolavano le zone costiere di Formosa, l'aspro entroterra dell'isola era territorio delle etnie indigene, la cui presenza era antecedente alla migrazione cinese iniziata nel XVII secolo. Gli indigeni taiwanesi erano divisi in clan e tribù, ciascuno avente la propria storia e la propria cultura. I giapponesi si riferivano genericamente a queste popolazioni con l'appellativo di Takasago. Il nome deriva dalla mitologia giapponese e si riferisce a una razza barbara che divenne semicivilizzata grazie all'adozione della superiore cultura giapponese.
Durante il secondo conflitto mondiale l'esercito giapponese necessitava di nuove reclute per lo scenario bellico del Pacifico e fu proposto un corrispettivo economico agli indigeni che si offrissero volontari di prestare servizio militare per il Giappone. Gli aborigeni di Taiwan venivano da quasi mezzo secolo di dominazione nipponica, erano stati educati alla fedeltà nei confronti della causa imperiale e soprattutto venivano considerati adatti alla guerra in ambienti subtropicali e tropicali. Difatti i Takasago abitavano le impervie montagne nell'est di Taiwan, caratterizzate da una fitta foresta pluviale in cui praticavano l'attività di cacciatori-raccoglitori. Erano pertanto ritenuti eccellenti soldati esperti in guerriglia e tecniche di sopravvivenza nella giungla. Non erano organizzati in vere e proprie unità, ma furono dispersi in differenti zone del Pacifico per dare supporto logistico all'Esercito imperiale nella lotta contro gli Alleati. Con l'ufficiale Resa del Giappone e il termine del conflitto i Takasago fecero ritorno a Taiwan, che intanto divenne la Repubblica di Cina. L'integrazione nella nuova Taiwan non fu affatto facile per gli ex guerriglieri indigeni, che parlavano esclusivamente le lingue formosane e il giapponese. La lingua ufficiale dell'isola era diventata il mandarino, che essi non erano in grado di comprendere.[2] Il soldato Takasago più famoso è stato Teruo Nakamura, un indigeno della tribù Amis. Egli fu inviato presso l'isola di Morotai nelle Indie orientali olandesi, per limitare l'avanzata degli Alleati. Tuttavia essi riuscirono infine a conquistare l'isola dopo la vittoria nella Battaglia di Morotai. Non avendo più sue notizie, di conseguenza da quel momento Nakamura fu considerato morto per i successivi trent'anni, fino a quando non venne individuato e arrestato dalle autorità indonesiane, facendo poi ritorno a Taiwan.[3]
Note
modifica- ^ Lo sporito giapponese dei guerrieri Takasago (PDF), su idv.sinica.edu.tw.
- ^ I volontari Takasago nell'Esercito imperiale giapponese, su warfarehistorynetwork.com.
- ^ L'ultimo Takasago, su mikedashhistory.com.
Voci correlate
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