Discussioni aiuto:Convenzioni di nomenclatura/Convenzioni di nomenclatura: santi
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- Terzo tentativo di sondaggio: dal 12 al 17 luglio
Oggetto della discussione
modificaLe discussioni precedenti (archiviate) hanno riguardato il seguente argomento.
Premessa
modificaSecondo le attuali convenzioni di nomenclatura, «la scelta del titolo di una voce dovrebbe dare la priorità a cosa la maggior parte degli utenti di lingua italiana riconoscerebbe facilmente, con un minimo ragionevole di ambiguità [...] Vale comunque la regola generale di usare la dizione più diffusa». Questo criterio non è sufficiente a evitare conflitti fra utenti che interpretano diversamente la sua applicazione per centinaia di voci; resta da dirimere la questione seguente:
Domanda: Cosa fare con i santi che sarebbero comunque pienamente identificabili anche senza l'appellativo san? Esempi: "san Nome Cognome" (san Giovanni Bosco vs. Giovanni Bosco) oppure "San Nome di Luogo" (santa Teresa di Lisieux vs. Teresa di Lisieux)?
Seguono delle possibili linee guida. Per ciascuna, si elencano gli argomenti a favore e contro.
Le principali opzioni individuate sono quattro (cerchiamo di non creare di ulteriori e soprattutto di dare vita a doppioni di scelta): sotto le prove di applicazione.
Opzione 1: Nome più noto
modificaFra san XXX e XXX si adotta come titolo il nome più usato. È la norma attuale.
Pro
modifica- È consono alle regole generali di Wikipedia.
- È il nome a cui punteranno la maggior parte dei link interni, senza necessità di disambigue.
- È il nome con cui l'utente "medio" si aspetta di trovare la voce, ed è quindi il nome più usabile (sarebbe interessante introdurre delle prove di facilità di utilizzo, forse in parte reperibili dalle statistiche delle pagine più visitate? Ad esempio io qui vedo che la pagina san Francesco a febbraio è stata visitata 3170 volte, la pagina Francesco d'Assisi 13734 volte, la pagina san Francesco d'Assisi 1128 volte, ecc. ecc. per le varie forme di redirect. I dati vanno interpretati ma potrebbe essere un inizio, chiedo lumi ai tecnici.)
- Le ambiguità coi luoghi sono già risolte, nei santi, con apostolo scritto minuscolo, e abate idem, e con la relativa nota disambigua nelle voci.
- Il san verrebbe anteposto praticamente sempre, salvo rarissimi casi: Padre Pio (santo di recente canonizzazione, ampiamente conosciuto senza il san), Costantino I (colosso dell'Impero romano, privo di rilevante devozione), santi che sono stati papi (l'identificazione è soddisfatta dal papa davanti).
- Sui santi proclamati da antipapi, privi di un qualunque rilevante culto, il problema non si pone (es., Carlo Magno resta tale).
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Contro
modifica- In moltissimi casi non è chiaro come scegliere il nome più usato.
- Si presta a conflitti fra gli utenti.
- Esistono ambiguità con nomi di luogo, anche nelle forme estese (es. San Pietro Apostolo, Sant'Antonio Abate).
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Opzione 2: san solo se necessario per un titolo univoco
modificaEvitare se possibile il san, usando XXX, intendendo con XXX il nome proprio riconoscibile identificato, contenente la dizione più diffusa, escluso il san: si aggiunge san, ottenendo san XXX, solo se mancano elementi per ottenere un titolo univoco.[1] Esempi:
- Agnese Segni di Montepulciano, Jeanne de Lestonnac, Bruno di Segni, Francesco d'Assisi, Paolo di Tarso, Agostino d'Ippona, Gianna Beretta Molla;
- sant'Alfredo, sant'Agazio, san Patrizio, san Valentino, santa Giovanna...
Pro
modifica- La regola è chiara e non si presta a fraintendimenti.
- Garantisce un uguale trattamento ai santi delle diverse religioni, inserendo un criterio avulso da ogni considerazione di tipo confessionale.
- È coerente con le altre convenzioni su titoli, predicati ecc., che prevedono ad esempio William Thomson, I barone Kelvin e non Lord Kelvin (dizione ampiamente più diffusa, che perciò è contenuta nel titolo della voce, come Cavour, Luigi XIV, Sallustio).
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Contro
modifica- La regola può dare luogo a qualche forzatura e potrebbe privare la pagina del titolo più semplice e divulgativo.
- Segue un criterio esclusivamente formale, arrivando a prevedere diversità di trattamento per santi le cui caratteristiche biografiche e di culto sono uguali (es. San Valentino e Feliciano di Foligno).
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Note
modifica- È all'incirca la linea guida seguita da cs.wiki, da.wiki, de.wiki, es.wiki, fr.wiki, ja.wiki, nl.wiki, no.wiki, pl.wiki, pt.wiki, ru.wiki, sv.wiki, cioè quella di en.wiki, che raccomanda di apporre il titolo di santità solo nel caso in cui la sua assenza provochi gravi ambiguità, e comunque lo considera come uno dei possibili modi di disambiguare.
- In genere i santi per i quali non è possibile trovare un cognome, una specificazione di provenienza ecc. sono gli stessi che mantengono il san nel titolo secondo il più sfuggente criterio del "personaggio storico senza san" applicato finora da taluni.
- Se passa questa proposta, e se lo riteniamo opportuno, è possibile in un secondo momento chiedere con un sondaggio se usare San Gennaro o Gennaro (santo).
Opzione 3: Sempre con il san
modificaScegliere sempre san XXX. Esempi:
- sant'Agnese Segni di Montepulciano, santa Giovanna de Lestonnac, san Bruno di Segni, san Francesco d'Assisi, san Paolo di Tarso, sant'Agostino d'Ippona, san Costantino I.
Pro
modifica- La regola è chiara e non si presta a fraintendimenti.
- Il titolo di santo è un dato oggettivo e può essere usato per tutte le religioni.
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Contro
modifica- Il titolo può avere una sfumatura più devozionale e meno storico-tecnica (ad es. san Costantino imperatore, santo Stefano d'Ungheria, san Carlo Magno): la regola produce questioni di POV rispetto alla santità concepita al di fuori del cattolicesimo o del cristianesimo.
- Talvolta può non corrispondere al nome più usato (ad es. san Pio da Pietrelcina invece di Padre Pio)... comunque si possono fissare delle eccezioni (vedi premesse)
- Esistono ambiguità con nomi di luogo, anche nelle forme estese (es. San Pietro Apostolo, Sant'Antonio Abate).
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Opzione 4: Mettere il san solo su quelle voci di santi noti più per il culto loro tributato che come personaggi storici
modificaMettere san XXX solo se XXX è noto principalmente in quanto santo, intendendo con XXX il nome proprio riconoscibile identificato, contenente la dizione più diffusa, escluso il san. Si considera noto solo come santo chi non rispetterebbe i criteri di inclusione (enciclopedicità) se non fosse santo.[2] Esempi:
- sant'Agnese Segni di Montepulciano, santa Giovanna de Lestonnac, san Bruno di Segni (noti più per il culto loro tributato)
- Giovanni Bosco, Tommaso d'Aquino, Agostino d'Ippona, Alberto Magno, Massimiliano Maria Kolbe, (noti più come personaggi storici)
Pro
modifica- Mediazione fra le due proposte precedenti.
- Segue lo spirito del "nome più conosciuto" (contenuto nel titolo, ed eventualmente seguito da ulteriori specificazioni) ma è meno ambigua.
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Contro
modifica- La regola è meno chiara delle precedenti e può (forse) lasciare ancora aperti molti casi.
- Richiede un monitoraggio e valutazione costante delle nuove voci.
- L'"enciclopedicità" non è un criterio di semplice applicazione: gli utenti hanno spesso idee diverse sull'"enciclopedicità" di una persona.
- Ci sono diversi casi che dovranno essere analizzati attentamente (vedi esempi con punto di domanda).
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Note
modifica- ^ Si intende: se non è possibile aggiungere le specificazioni previste qui, e senza fare uso delle disambiguazioni (fra parentesi). Nota aggiunta dietro richiesta di chiarimento alle 16.34 del 3 giugno.
- ^ I criteri di inclusione prevedono che sia "enciclopedico" solo una persona su cui esista una bibliografia, o che sia santificato ecc. (11). Quindi, "non enciclopedico se non in quanto santo" significa: che non ha scritto opere, non ha una bibliografia a supporto ed è incluso solo in forza del criterio 11; oppure, con una bibliografia, che però lo tratta solo in quanto santo (tipicamente, agiografie medievali o più recenti). Viceversa santi noti più per il culto loro tributato che come personaggi storici sono quei santi la cui notorietà derivante dalle manifestazioni di culto a loro attribuito supera quella relativa ad altre loro evidenze enciclopediche.
Esempi
modificaSegue un elenco in cui si mostrano gli effetti delle diverse proposte (sono le prime 70 voci circa della categoria, più altri casi toccati in discussione; possono non essere statisticamente significative). Sono segnate con un punto di domanda le destinazioni che necessiterebbero di un maggiore approfondimento (e che potrebbero essere conflittuali, nell'applicazione di quella specifica proposta).